VILLA MINOZZO - Per Massimiliano Coloretti, del gruppo d'opposizione "Insieme per Villa Minozzo", le dimissioni del vicesindaco Massimo Bonini "sono frutto di una fallita scommessa politica: cioè la possibilità per un certo mondo cattolico di potersi amalgamare con la sinistra".
RAPPRESENTATIVITA'
"Dopo appena un anno dalle favole raccontate agli elettori, la mancanza di rappresentatività dell’attuale maggioranza è già talmente evidente che genera un non celato malcontento da parte della società civile, perlomeno in quella che non è spinta da tornaconti o pressioni".
"TROPPA GENTE PER 4000 ANIME"
L'analisi di Coloretti prosegue, sferzante, posandosi sull'organigramma comunale: "Basta fare un rapidissimo excursus dell’ultimo anno di gestione. Nessuno che rappresenti il Comune nel Parco, nessuno nella giunta della Comunità Montana, per la prima volta dalla sua nascita. Evidente il riconoscimento dei favori elettorali, con uno sviluppo di cariche, mansioni e relative poltrone indegno in un Comune di 4.000 abitanti. Non dimentichiamoci che Villa Minozzo ha un sindaco, un vice (aveva, ma qualcuno lo sostituirà), cinque assessori, tre consiglieri delegati ed in Comune ci sono quattro dirigenti, uno ogni 1000 persone!".
"NON CONTIAMO NULLA"
"Per ammissione stessa del primo cittadino (come ad esempio le dichiarazioni sull’assenza dello stesso alla riunione dei sindaci del Parco) le decisioni vengono prese in 'altre sedi', cioè nelle segreterie dei partiti, dove i nostri rappresentanti contano nulla. Giunta, Febbio, Parco e regolamento comunale degli appalti dimostrano quanto sia alto il debito che Fiocchi debba pagare per la sua elezione".
MEMO
Poi l'attacco diretto a Fiocchi: "Un sindaco che ricorda a tutti di esserlo è principalmente uno che lo deve ricordare a sé stesso, e nelle sue stesse parole deve trovare la legittimazione".
BONINI COME MAGNANI?
"Tra le altre cose non è ancora lecito sapere - sono sempre parole di Coloretti - se il capogruppo della maggioranza, Magnani, ha preceduto l’esempio del suo vicesindaco, poiché le voci si susseguono insistenti da un po’ di tempo, ma nessuna comunicazione ufficiale ci è arrivata".
CONCLUDENDO...
Tutti a casa: "Per la nostra comunità la migliore azione della giunta sarebbe quella di seguire l’esempio e l’onestà intellettuale di Massimo Bonini".
C’è posto… nell’orto
Credo che le dimissioni di Massimo Bonini siano le dimissioni di un “uomo”. Uno dei personaggi di “Torniamo a Matusalemme” (racconto di G.B. Shaw) dice: “Se questa cosa appassita che è la religione… non ritrova la vita fra le nostre mani… tanto vale che ce ne andiamo tutti a zappare nell’orto finchè non giunga il tempo di scavarci la fossa”.
A Bonini vorrei fare i complimenti.
Enzo Renè Piccinni (giornalista indipendente)