Il tema dell’uso delle biomasse agricole e forestali per la produzione di energia è stato oggetto di un seminario tecnico di approfondimento organizzato dall’ordine dei dottori agronomi e forestali della nostra provincia e tenuto dal dott. agr. Danilo Medici.
"Il settore delle energie alternative - dice Alberto Bergianti, presidente dell'ordine reggiano - è in continua espansione e sta suscitando crescente interesse, spinto anche dagli importanti riconoscimenti che le pubbliche amministrazioni stanno dando con inserimento di agevolazioni fiscali e tariffarie, non ultime quelle previste nella finanziaria 2007 e nel Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia Romagna di prossima approvazione".
Ha detto Medici: "Il settore delle biomasse da utilizzarsi a fini energetici rappresenta una notevole opportunità per le imprese agricole, che potranno usufruire di una interessante fonte integrativa di reddito capace di valorizzare prodotti e sottoprodotti spesso sottopagati".
Aggiungendo: "Se gli incentivi da soli non possono giustificare l’avvio di un'iniziativa di impresa, tuttavia il settore presenta grandi spazi di crescita e miglioramento. Sta quindi alle imprese guidate da consulenti tecnici preparati, sfruttare le opportunità e renderle economicamente interessanti”.
Sul medesimo tema sono state lanciate da Bergianti proposte innovative e provocatorie nel corso del recente convegno organizzato dal gruppo Ulivo del Senato con la senatrice Leana Pignedoli, il sottosegretario all’agricoltura Stefano Boco e il vicepresidente della commissione territorio e ambiente del Senato Edo Ronchi.
“L’utilizzo di prodotti alimentari per uso energetico pone problemi etici e di sostenibilità nel lungo periodo – dichiara ancora Bergianti – ma è evidente che si pone per le imprese agricole l’assoluta necessità di sfruttare ogni opportunità per incrementare il reddito aziendale. Per questa ragione è necessario che le pubbliche amministrazioni adottino ogni provvedimento al fine di consentire il riutilizzo dei sottoprodotti delle lavorazioni agroalimentari a fini energetici, facendo rientrare dette produzioni all’interno del reddito agrario.
E’ il caso delle notevolissime possibilità derivanti dal siero di latte, che nella nostra provincia rappresenta il principale sottoprodotto della lavorazione del Parmigiano Reggiano e presenta enormi potenzialità energetiche che potrebbero essere sfruttate se solo se ne ammettesse il riutilizzo a fini energetici ed agronomici insieme ai liquami zootecnici. Diverso è invece il caso delle energie eoliche che oggi mostrano un crescente interesse e il cui reddito dovrebbero poter rientrare, per le aziende agricole, in quello agrario".