Notti bianche a Reggio, Tav a Parma? Qualcuno, sulla stampa, ha già sottolineato la capacità (?) di certa nostra classe dirigente provinciale di far di tutto per mantenere a Reggio nient’altro che il ruolo di “città posta a mezza via” sul ducal percorso Parma-Modena.
La storia, si sa, nulla insegna. A partire dallo “scippo” parmigiano del 1860 della ferrovia per il mare. E’ vero, certe “grandeur” dei vicini possono anche sembrare talvolta eccessive (da ricordare quando Parma - soprattutto questa è la città che mostra particolare amor proprio - s’era addirittura messa in lizza per vedersi riconosciuto anche il primato sul Tricolore… ), ma certo non si potrà negare un dato di fatto: oltr'Enza e oltre Secchia si vogliono più bene di noi. Difendono coi denti – e anzi vanno alla “conquista” di nuovi, se gli riesce – i servizi di cui dispongono, cercando di valorizzarli.
In sostanza, alla “ragion di partito” antepongono spesso, quando e nella misura possibile, la “ragion di cas(s)a”. Perchè invece Reggio spesso cincischia?
