Nei giorni scorsi a Cerreto Alpi vi è stata la visita di una delegazione proveniente dalla Romania, capeggiata dal sindaco di Botiza, un comune nella regione del Maramures, la signora Ioana Trifoi, accompagnata dal funzionario dell'Unione Europea, sig. Giorgio Ficcarelli, e da una troupe della televisione pubblica rumena, tutti interessati dal progetto di turismo di comunità che il paese del nostro Appennino sta portando avanti.
Dal prossimo anno anche la Romania potrà contare sui finanziamenti europei per sviluppare progetti nell’ambito del piano rurale. “Per questo abbiamo individuato otto progetti sostenuti dall'Unione, che hanno dato eccellenti risultati: due in Inghilterra, due in Spagna, due in Austria e due qui in Italia ritenuti di grande interesse, che potremmo sviluppare anche noi”.
Ha dichiarato il sindaco rumeno: "In Italia abbiamo visitato sulle colline senesi, con il progetto di rilancio dell’allevamento della cinta locale; e oggi siamo qui per capire dai diretti interessati il turismo di comunità
avviato in Appennino reggiano".
La delegazione è stata ricevuta dal sindaco di Collagna Ugo Caccialupi, dal presidente del GAL, Luciano Correggi, dal presidente del Club di prodotto "Il Gigante del Parco", Renato Farina, dall’amministratore delegato di "Fare Appennino", Sergio Fiorini e dal presidente Luca Farina e dai soci della cooperativa "I Briganti di Cerreto".
La giornata si era così articolata: incontro e scambio di esperienze relative al turismo di comunità, all’incoming, alla promozione e al marketing dei prodotti tipici del territorio. Pranzo presso un ristorante locale a base di piatti tipici; visita al castagneto interessato da un progetto di recupero, al mulino sul Secchia e a realtà aderenti al micro-patto territoriale come: i Giardini dell’Acqua di Collagna e la falegnameria FPV di Parmeggiani Diego e Matteo a Busana. Il tutto interamente ripreso dalla troupe televisiva “Tevere 1”; il filmato verrà trasmesso in Romania in forma di documentario.
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Il borgo di Cerreto è al centro di un progetto di turismo sostenibile di comunità che ne sta cambiando il volto. Da paese d’anziani si sta trasformando in un centro turistico-culturale-ambientale vivace e organizzato, in grado di offrire agli ospiti un rapporto diretto con la comunità locale un coinvolgimento con la vita, l’ambiente, le tradizioni, i prodotti e la memoria della montagna. Tutti elementi che sopravvivono grazie al progetto e alla sua capacità di creare occupazione per i giovani, garantendo così anche la sopravvivenza della comunità stessa.
