Massimo Bonini, vicesindaco di Villa Minozzo, lascia. Scrive in una sua nota in cui rende pubblica la decisione: "Alla luce di questo anno di lavoro, e soprattutto di situazioni contingenti che si stanno sviluppando, ritengo sia indispensabile utilizzare questi periodi per ripensare la nostra azione di governo del Comune, recuperando collegialità, metodo, e spinta propulsiva. Ho ritenuto di rimettere, per questo, nelle mani del sindaco il mio mandato".
Queste parole sembrerebbero denotare problemi in seno alla giunta villaminozzese, tanto che poi il vice di Fiocchi soggiunge che questo suo atto "deve essere letto in senso positivo e costruttivo. Con le mie dimissioni voglio stimolare una fase di riflessione e di verifica, ed essere protagonista, assieme agli altri consiglieri della maggioranza, di un confronto serio, di un dialogo positivo e costruttivo, che auspico essere franco e sincero".
Aggiunge Bonini nel suo messaggio: "In politica il confronto arricchisce, e fare politica con la 'P' maiuscola significa anche mettersi in gioco, portare avanti le proprie idee con convinzione, rinunciando magari a posizioni comode e consolidate per il bene del nostro territorio".
"Dalla fase di confronto che si aprirà, di cui sarò protagonista assieme ai consiglieri della maggioranza e delle forze politiche che la sostengono - conclude Bonini - confido esca un sano chiarimento e un robusto consolidamento programmatico e gestionale, che ci porti a realizzare quanto sottoscritto con i nostri elettori il 29 maggio 2006".
Che ne sarà?
Ed ora, dopo che era stato promesso a Bonini di fare il sindaco, un posto nella Giunta del Parco, in Comunità Montana… il vicesindaco si dimette.
Pura moralità politica oppure insoddisfazione personale?
Tutto appare candido, ma non credo sia così. Gli equilibri all’interno della maggioranza ormai si sono rotti, forse per colpa di un sindaco che privilegia certi consiglieri rispetto ad alcuni assessori con maggior esperienza politica dello stesso primo cittadino.
Poi a Villa si vuol parlare di partito democratico? Ma dove? Tra Margherita e Ds siamo alla fine di un lungo e controverso rapporto. Dovrebbero seguire le orme dell’ormai ex vicesindaco anche gli altri componenti della Margherita invece di sostenere che va tutto bene, quando proprio loro sono i primi insoddisfatti nel continuare a chinarsi supini allo strapotere Ds.
(Commento firmato)