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Montagna: problemi per 150 lavoratori di Sadon di Vetto e Mac 3 di Baiso

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Provincia e Comunità montana hanno già preso contatti con le rispettive proprietà delle ceramiche Sadon di Vetto e Mac 3 di Baiso, colpite da due devastanti incendi e per questo motivo oggi in notevole difficoltà. I lavoratori che non possono dormire sonni tranquilli e per i quali si sta cercando di attivare percorsi di uscita e ricollocamento sono circa 150.

"Ma siamo ragionevolmente ottimisti – ha dichiarato l'assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari, al termine dell'osservatorio Anteverto che si è riunito ieri a Castelnovo ne' Monti – l'atteggiamento di entrambe le proprietà, infatti, è assolutamente costruttivo".

Se si escludono queste due situazioni particolari, economia e occupazione in montagna stanno abbastanza bene come si è potuto evincere dai contributi apportati dai partecipanti al Tavolo quadrimestrale, tra i quali il sindaco di Ramiseto Davide Dazzi, la presidente della Comunità Montana Leonilde Montemerli, la dirigente provinciale dell'area welfare locale Angela Ficarelli, Armando Sacchetti, del servizio provinciale formazione professionale, la responsabile del Centro per l'impiego di Castelnovo ne' Monti Daniela Gigli, rappresentanti degli enti di formazione (Fondazione Enaip), delle associazioni datoriali (CNA) e delle cooperative sociali (Coop. Terrae Comitissae).

Ricco di spunti e oggetto di un'ampia riflessione l'intervento di Luigi Valli, titolare della Tecnovalli, impresa di Cavola di Toano che costruisce macchine per l'industria. L'imprenditore, nella sua analisi sullo stato di salute del comparto, che è in netta ripresa, ha messo l'accento sulle difficoltà di reperire lavoratori qualificati, in particolare per ciò che riguarda il settore metalmeccanico. Operai specializzati e periti tecnici sono figure sempre più rare ed anche quando si trovano non sembrano però all'altezza dei loro compiti.

Le carenze, secondo l'imprenditore, sono da ricercarsi sia in una scarsa propensione alla formazione (da parte delle imprese e dei lavoratori), ma anche nell'istruzione scolastica che non sarebbe in grado di attrezzare i giovani ad affrontare il mondo del lavoro. "In montagna il lavoro non manca – ha commentato l'assessore Ferrari – ma esiste invece una comprensibilmente più scarsa disponibilità a salari bassi, in tutti i settori. Ciò produce un sempre più difficile incrocio tra domanda e offerta, oltre a possibili spinte verso il lavoro nero. Il problema del lavoro in montagna andrebbe poi approfondito da un punto di vista socio-culturale uscendo da interpretazioni e letture ripetitive".

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Situazione occupazionale del distretto nel 2006

Disoccupati: 773 di cui 544 donne e 145 stranieri (i disoccupati erano 849 nel 2005); avviamenti al lavoro: 2092, 1.011 dei quali hanno riguardato donne e 427 stranieri (erano stati 2094 nel 2005).
Lavoratori in mobilità (al 31.3.07): 97, di cui 50 donne.
Incrocio domanda/offerta: 161 le professionalità richieste al Centro per l'impiego da parte di 95 aziende; 64 le assunzioni effettuate con una percentuale di assunti sui profili richiesti del 39,8%.