Chi sfrecciava come una saetta, chi effettuava sorpassi pericolosi in curva, chi viaggiava con la targa inclinata per eludere i rilevatori elettronici di velocità e addirittura chi non ha esitato ad impennare davanti a carabinieri e polizia municipale fuggendo al posto di blocco per poi essere fermato al successivo posto di blocco appositamente istituito per fermare i fuggitivi.
Questi in sintesi i dati emersi in questa seconda tornata di controlli (la prima fase con 51 contravvenzioni su 998 centauri fermati era stata condotta il 14 aprile scorso) effettuati nella straordinaria attività condotta sin dal primo pomeriggio di ieri, sabato 19, e protratta sino a tarda serata in attuazione di un dispositivo eccezionale pianificato e preordinato con il fine di prevenire incidenti stradali nelle strade dell’Appennino reggiano che nei fine settimana si popolano di centauri provenienti anche da fuori provincia in concomitanza con le belle giornate.
Cose già viste e sentite. Ma ugualmente la storia si ripete.
Una ventina tra carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Castelnovo ne' Monti e delle stazioni di Carpineti, Ligonchio e Baiso che hanno operato congiuntamente agli agenti della polizia municipale del consorzio di Castelnovo, Carpineti e Baiso, “armati” di etilometri, telelaser ed autovelox ieri si sono riversati nelle strade per esplicare una mirata attività all’insegna della sicurezza stradale a 360°.
I “numeri” delle contravvenzioni elevate a ben 39 motociclisti sugli 84 controllati, con un "share" in percentuale che rivela quasi il 50% dei centauri irregolari o aver commesso infrazioni, rivela l’effettiva problematica che purtroppo talvolta vede vite spezzate di giovani centauri che incorrono in sinistri stradali.
"Grazie alla particolarità del dispositivo - dicono gli operatori del controllo stradale - che prevedeva un primo posto di blocco e successivamente una seconda fascia di sicurezza costituita che si attivava alla fuga dei mezzi bloccando interamente la strada e quindi l’eventuale fuggitivo dal completo, nessuno degli 84 motociclisti fermati è riuscito ad evitare i controlli".
Questi controlli, oltre all’aspetto repressivo, che rivela l’entità di un problema effettivamente esistente, secondo le forze dell'ordine sta producendo concreti effetti sotto l’aspetto preventivo, considerato che anche sabato scorso, come oramai accade dalla prima ondata di controlli della metà dell'aprile scorso, non si sono stati registrati gravi sinistri stradali con coinvolgimento di motocicli.
"Questa circostanza conferma quindi che effettivamente l’attività di controllo sta producendo i suoi benefici effetti sotto l’aspetto preventivo e che quindi deve essere assolutamente reiterata per garantire sulle strade dell’appennino la dovuta soglia di sicurezza".
Gli uomini del capitano Mario Amoroso, insieme agli agenti della polizia municipale del consorzio di Castelnovo, Baiso e Carpineti sono anche convinti però che la giusta soglia di sicurezza si debba ottenere anche con una condotta di guida prudente da parte degli stessi motociclisti, "cosa non ancora ben emersa, alla luce delle infrazioni rilevate anche in questi controlli".
"Insomma, molti centauri - così ci dicono i dati - prima di partire sono più preoccupati ad inclinare la targa per eludere eventuali apparecchi elettronici che ne rivelino la velocità piuttosto che essere attenti alla necessitàa di adottare tutte le misure necessarie, tra cui proprio moderare la velocità, per incorrere in gravi sinistri".
I controlli - annunciano le forze dell'ordine - verranno reiterati perchè l’obiettivo che comunque ci prefiggiamo è quello di cercare di contenere il numero degli incidenti, che purtroppo in occasione dell’approssimarsi dell’estate sovente si verificano sulle strade dell’Appennino reggiano, che si popolano di motociclisti ed appassionati delle moto".