Home Cronaca Ponte sospeso al Malpasso di Toano lungo il sentiero della Contessa Matilde

Ponte sospeso al Malpasso di Toano lungo il sentiero della Contessa Matilde

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E’ un ponte suggestivo in legno, sospeso con corde sulle balze del Malpasso e inserito in un paesaggio "mozzafiato", che non lascia indifferente alcun visitatore”. Michele Lombardi, sindaco di Toano, esprime soddisfazione per l’ennesima opera di ripristino e manutenzione dell’antichissimo sentiero, a cura del Gruppo escursionisti toanesi, che sarà inaugurato domenica 20 maggio.

“Questa zona era abitualmente percorsa dalla contessa Matilde di Canossa per raggiungere i suoi possedimenti nell’Italia centrale - prosegue Lombardi – ed era pure parte integrante del tragitto dei pellegrini medioevali, che dalla via Francigena attraversavano diagonalmente la montagna reggiana per raggiungere, oltre il torrente Dolo, la via Bibulca, nell’Appennino modenese, diretti al passo delle Radici”.

Il ritrovo è previsto alle 9 in località Castagnola, nei pressi di Monzone, per poi partire verso le balze rocciose del Malpasso, “le cui sponde altissime, a strapiombo sull’alveo dell’omonimo torrentello - scrive Nicola Cassone, storico locale - ben si addicono al nome del luogo”.

Alle 11 avverrà l’inaugurazione del ponte sospeso, alla presenza di autorità, tra cui l’assessore alla cultura della Comunità montana, Clementina Santi, “con una successiva visita ad alcuni tratti del sentiero e alla locale cascata, che corre sulla parete, fra scivoli naturali e pozze - spiega il sindaco - e alle 12 il pranzo al sacco a Castel Pizzigolo, una cima dai fianchi scoscesi che sovrasta le antiche terme di Quara e in cui in passato sorgeva un maniero che fungeva da serravalle all’imbocco settentrionale delle gole del Dolo, in un’area che oggi è al confine tra il nostro territorio, quello di Villa Minozzo e di Frassinoro, nel modenese”.

La visita a questi luoghi “consente di ammirare uno spettacolo unico - conclude Michele Lombardi - in una natura incontaminata. E’ un patrimonio storico e naturalistico sconosciuto ai più, ma che merita di essere adeguatamente valorizzato. Questa è una bella occasione per scoprirlo, non solo da parte dei montanari”.