Home Cronaca Battistessa col “gasometro” apre fiamme a sinistra. Sarà referendum?

Battistessa col “gasometro” apre fiamme a sinistra. Sarà referendum?

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“Questa è stata una bella serata. Noi, vecchi amministratori, per questa zona avevamo pensato a uno sviluppo diverso. Nel non ascoltare le persone, l’Amministrazione di Castelnovo di adesso è troppo autoreferenziata”. Parole di Giuseppe Battistessa, ultraottantenne, sindaco storico del capoluogo montano dal 1964 al 1976 a tergo della pubblica assemblea convocata, presso il bocciodromo di Castelnovo, dai cittadini Fioravante Farinelli, Alfredo Sentieri e Armido Malvolti per discutere il progetto dell’amministrazione di Gian Luca Marconi su piazzale Dorando Pietri.

Si inizia alle 21,15 e si va avanti per novanta minuti filati, ai termini dei quali i fondatori del Comitato piazza Pietri, dopo il ricorso al Tar (e al Consiglio di Stato se ce ne sarà bisogno), preannunciano il lancio del referendum di iniziativa popolare per bloccare la riqualificazione residenziale e commerciale dell’area dell’attuale bocciodromo, piscina, parcheggio (su piazza Pietri, appunto) e parco annesso.

Presenti 115 persone “Poche - dice Ugo Viappiani - di fronte a 5.000 residenti di Castelnovo”. “Ben un terzo degli abitanti della zona”, nota qualcun altro. Tra gli altri, presenti molti esponenti di minoranza, il capogruppo di maggioranza Walter Davoli, Andrea Azzolini (Confcommercio), Vittorio Ruffini (Confesercenti), Dusca Bonini (Cgil), Settimo Baisi (Carlino Reggio) e, appunto, una presenza ingombrante: Giuseppe Battistessa, ascoltato ex sindaco castelnovese. Assenti la giunta e gli altri quotidiani locali.

Le ragioni del Comitato

“Di fronte a grandi scelte – coordina con eleganza e imparzialità Giuseppe Delfini, direttore di Tuttomontagna – occorre coinvolgimento e informazione, questa serata va in tale direzione”.
Alfredo Sentieri, fondatore del Comitato che si oppone alle decisioni/preferenze della giunta nonché ex amministratore dello stesso paese negli anni sessanta (ex Pci, ora Rifondazione): “Attraverso lo strumento dei 'Pua', la giunta ha stravolto quelle che erano le indicazioni del Piano strutturale comunale del 31 marzo 2005. Ora in piazza Pietri dovrebbe sorgere un gasometro (cioè un centro commerciale circolare, del tutto simile appunto ai gasometri) e alcune strutture residenziali: per farvi posto occorre convertire una piazza pubblica in piazza privata ad uso pubblico, abbattere le 29 piante del parchetto, portare qui un cantiere per due anni, abbattere il bocciodromo (senza garanzia di ricostruirlo) e la piscina. Perché non se ne è parlato prima?”. Interviene Delfini, per richiamare l’oratore che accenna a “speculazione edilizia”.
“Questo cantiere mette a rischio la mia attività manifatturiera”, denuncia invece Fioravante Farinelli riferendosi ai 1200 metri di area commerciale previsti nell’attuale piazza prospiciente il suo laboratorio. “Non potevano non saperlo”. E sul bocciodromo: “Come si può pensare di tirarlo giù senza farne uno nuovo? Non bastano i casi eclatanti delle demolizioni dell’asilo vecchio e del mulino di Calcinara?”.
Armido Malvolti: “Da uomo di sinistra non condivido questo modo di amministrare di persone che ho votato e ho deciso di dire la mia, spendendo per avvocati i miei soldi. Nessun esponente di giunta si è sentito di accettare questo incontro, ma han già fatto la delibera per pagare gli avvocati. Se perderemo al Tar, ricorreremo al Consiglio di Stato e, in ultima istanza, al referendum: servono molte firme ma ce la possiamo fare”. La bordata: “E’ chiaro che i soldi della vendita di quest’area da parte del Comune servono per costruire il nuovo centro benessere poco più sotto dove ora c’è il centro Coni. Ma non è così che si riqualificano le aree urbane, il centro benessere sarà un fallimento come lo sono stati il teatro (coi suoi debiti), il centro commerciale naturale, l’albergo del centro Coni che non si conclude”.

“A Castelnovo non appesi i volantini sulla serata per paura”

E’ mancato il confronto. Gli interventi sono sullo stesso stile e arrivano dalla platea che prende parola: Ugo Viappiani (riferito al programma elettorale, “pura ipocrisia chi dice che si vuole avvicinare la gente”), Vittorio Ruffini (“Dopo la Coop, c’è bisogno di mettere qui altri 1200 mq di centro commerciale?”), Luigi Bizzarri (Rifondazione, minoranza), Robertino Ugolotti (Udc, minoranza: “Un mancato confronto che è sinonimo di segno di arroganza”), Vincenzo Ferrari (consigliere di minoranza: “La verità è che dobbiamo fare una grossa operazione per fare il centro benessere promesso dalla precedente Amministrazione Pignedoli”), Luigi Cagni (minoranza, “Cittadini che ricorrono al Tar per salvaguardare i propri diritti”). E Roberto Malvolti che, nell’aiutare il padre a distribuire i volantini sulla serata accusa: “Rilevo come molti commercianti del comune si sono rifiutati di appendere i volantini per paura di ritorsioni. Questa è la cambiale che il comune paga per aver fatto la Coop e deve ribilanciarsi”.

Walter Davoli, solo contro tutti

A far la voce dell’Amministrazione, c’è il tenente bodyguard Walter Davoli, capogruppo di maggioranza. Incurante di un pubblico in larga parte ostile, dei relatori che a volte lo interrompono, con stile pacato porta le ragioni di Marconi e incassa la simpatia del solo contro tutti. Nei quindici minuti in cui parla si deve fermare per bere (segno di timore, e il coraggio può andar via senza il timore?) come prima ancora era successo a Sentieri. “Non raccolgo le polemiche. Credo nella partecipazione e da ex sindacalista mi opporrei a creare difficoltà al laboratorio di Farinelli. Ma ricordo che il Psc è stato fatto nel 2003, approvato nel 2005, e già allora si parlava di area commerciale. Non mi esimo (sic) da responsabilità di chi deve parlare coi cittadini. Tra le soluzioni alternative proposte al Comitato noi abbiamo una preferenza. E non è vero che la gara per i lavori non è regolare, sono giunte due proposte. Per il bocciodromo noi abbiamo messo a disposizione una nuova area, ora i volontari devono fare il resto”.
“Ma chi riconosce ai volontari il valore apportato in 30 anni alla struttura che ora andrà abbattuta?”: ha gioco facile Malvolti nel replicare prima di concludere con l’invito ai cittadini: “Questo finto dialogo dell’Amministrazione è propaganda. Non state zitti, esprimiamo proposte per il nostro paese”.

(Studio Arlotti Notizie)

1 COMMENT

  1. I cittadini che discutono
    Quante volte ci sentiamo dire, dentro e fuori le tv, che gli i cittadini sono lontani dalla politica? O, forse, è vero il contrario? Ognuno ha, in proposito, un suo convincimento. Credo che comunque l’assemblea di ieri sera sia stata un segnale in controtendenza: i cittadini hanno il desiderio di contare di più! Ciò riguarda, in egual misura, sia gli elettori del centrodestra (da qualche settimana è nato il Circolo della Libertà) che quelli del centrosinistra. Alcuni degli organizzatori della serata sono infatti elettori di questa maggioranza; l’asprezza delle critiche rivolte all’Amministrazione mi ha molto colpito. Ma ciò che forse è la cosa che più conta è il successo dell’iniziativa. A mio avviso, la risposta della gente è stata incoraggiante; tanto più se la si paragona al fatto che ai consigli comunali assistono solitamente, pochissime (una o due) persone (fonte Walter Davoli). Ma, a questo proposito, mi chiedo: i cittadini NON contano perchè non esprimono il loro parere in Consiglio oppure non vanno al Consiglio perchè sono convinti (a torto o a ragione) che il loro parere NON conti? Comunque sia, mi è piaciuta questa iniziativa, perchè ho visto tanti miei concittadini, di tutti gli schieramenti politici, ritrovarsi insieme, numerosi, a discutere dei problemi, del proprio paese.

    (U. Gianf.)