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Enìa aderisce alla “Giornata dei servizi pubblici locali”

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Sabato 12 maggio anche Enìa parteciperà all'iniziativa nazionale "10 maggio - Giornata dei servizi pubblici locali", promossa da Confservizi e dalle Federazioni delle imprese dei servizi locali per fare conoscere ai cittadini come funzionano tanti impianti solitamente chiusi al pubblico e per riflettere sulla multiforme realtà delle aziende italiane di servizi.

Per le aziende dell'Emilia Romagna l'iniziativa si svilupperà attraverso una serie di numerosi eventi, mostre e convegni. Quello più conosciuto e più partecipato è la visita agli impianti, che per Enìa significherà, nella giornata di sabato 12 maggio l'apertura alla popolazione delle gallerie filtranti di Marano (Parma), del Centro Impianti (Trattamento rifiuti, Termovalorizzatore e Depuratore) di Piacenza, della Centrale idrica e del Parco dell'acqua di Reggio Emilia.

Sarà possibile effettuare le visite agli impianti di Piacenza e Reggio Emilia dalle ore 9,00 fino alle ore 18,00; le visite alle gallerie filtranti di Marano (Parma) saranno invece programmate a partire dalle 9,30 fino alle 18,00.

Per informazioni è necessario prenotare la visita telefonando ai seguenti numeri telefonici:
Enìa Relazioni Esterne Piacenza: tel. 0523 549910;
Enìa Relazioni Esterne Parma: tel. 0521 248417;
Enìa Relazioni Esterne Reggio Emilia: tel. 0522 297387.

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GLI IMPIANTI APERTI AL PUBBLICO

Gallerie filtranti di Marano

Le Gallerie filtranti di Marano sorgono in una zona caratterizzata da depositi argillosi e ghiaiosi formatisi in epoca antica quando il torrente Parma scorreva, non verso Nord, come ora, ma piegava verso Nord-Est fino ad immettere le sue acque nel fiume Enza. Al contatto dello strato di argilla con le ghiaie sovrastanti scorre una ricca falda acquifera proveniente dalle prime ondulazioni appenniniche che defluisce lungo l'antico corso sotterraneo del torrente. Le gallerie captano l'acqua dalla falda e la immettono in una camera di carico che alimenta il vecchio acquedotto realizzato agli inizi del XX secolo e rimasto in funzione fino al 1997. Le sorgenti sono protette da una zona di rispetto di circa 12 ettari ricca di vegetazione arborea. La galleria principale, dalle misure minime di 2,50x1,50, raggiunge un'altezza di m. 3,60 ed una larghezza di m 4,50; il suo fondo si trova a circa 6 metri dal piano di campagna. La portata delle gallerie raggiungeva i 120 litri al minuto nei periodi di morbida per scendere a soli 30 litri nel periodo estivo.

Impianto di trattamento rifiuti di Piacenza

Il Centro di stoccaggio di Piacenza raccoglie, tratta e smaltisce le tonnellate di rifiuti prodotti a livello provinciale: tutti i materiali delle raccolte differenziate che transitano per il Centro di stoccaggio e, da qui, vengono avviati al riciclaggio; i rimanenti rifiuti indifferenziati che subiscono trattamenti di riduzione del volume per essere avviati alla termovalorizzazione; i rifiuti pericolosi - prodotti prevalentemente da attività artigianali, industriali e sanitarie - a cui viene dedicata particolare attenzione e specifiche tecnologie per il trattamento e lo smaltimento.

L'impianto di termovalorizzazione di Tecnoborgo

L'impianto di termovalorizzazione di Tecnoborgo, attivo dal 2002, rappresenta il cuore del sistema integrato di gestione dei rifiuti della provincia di Piacenza, consentendo lo smaltimento con recupero energetico dei rifiuti non utilmente riciclabili.
L'impianto ha una capacità di smaltimento di 120.000 tonnellate l'anno di rifiuti urbani, rifiuti speciali assimilabili agli urbani, rifiuti sanitari trattati e fanghi biologici provenienti dall'attiguo impianto di depurazione delle acque. L'impianto, sfruttando il calore derivante dalla combustione dei rifiuti, produce energia elettrica che viene ceduta al gestore della rete nazionale.

Il depuratore di Piacenza

Dal 1984 a Piacenza funziona costantemente un depuratore che tratta ogni anno più di 12 milioni di mc di acqua, raccolta dalla rete fognaria, e la restituisce al fiume Po abbattendo il 93% del carico inquinante totale, il 95% di inquinanti di natura organica e oltre il 60% di azoto e fosforo, principali cause di eutrofizzazione del Mar Adriatico. Un processo di grande rilevanza per la tutela ambientale, costantemente monitorato attraverso una moderna strumentazione di telecontrollo ed un articolato sistema di analisi di laboratorio per il controllo della qualità dell'acqua in entrata e in uscita dall'impianto.

La Centrale idrica di Reggio Est

La Centrale Idrica di Reggio Est, entrata in funzione nel 1996, è collocata in via Einstein a Bazzarola, nell'immediata periferia a sud-est della città di Reggio Emilia, su un'area di circa 80.000 metri quadrati e raccoglie in sé molteplici funzioni connesse alla corretta conduzione di un importante e complesso sistema acquedottistico. La capacità di stoccaggio della Centrale è di 10.000 metri cubi di acqua potabile e, insieme alla Centrale di Via Gorizia, costituisce l'acquedotto di Reggio Emilia, alimentato con acqua prelevata dai Campi Pozzi di Quercioli e Case Corti (Cavriago), integrati dal Nuovo Campo Pozzi di Gazzaro (Sant'Ilario d'Enza). Il progetto della Centrale, firmato dagli Architetti Bertani e Vezzali di Reggio Emilia, ha meritato nel 2003 la menzione d'onore del Premio Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana della Triennale di Milano. I reggiani potranno scoprire tutti i segreti della centrale e visitare lo spazio didattico dedicato all'acqua che raccoglie numerosi ed interessanti reperti della storia degli acquedotti reggiani.

Il Parco dell'Acqua

Il Parco dell'Acqua è un "parco urbano" posto nell'area adiacente alla Centrale Idrica Enìa di Reggio Est ed è frutto della collaborazione tra Enìa e la Sesta Circoscrizione del Comune di Reggio Emilia. Il Parco Urbano ha una superficie di 39.341 mq, è stato progettato con criteri che tengono conto delle finalità a spazio collettivo-ricreativo, ponendo attenzione alla presenza di percorsi, arredi, acqua, verde ornamentale e fruibilità da parte anche di animali domestici. Un parco facile da utilizzare, ma nuovo nei criteri compositivi e vegetazionali che vedono la valorizzazione delle piante autoctone. Nella parte nord il parco ha più una valenza estetico-ornamentale: il disegno a cerchi concentrici, richiama le sensazioni ed il movimento creato da una goccia caduta su una superficie d'acqua. Nella parte sud, dietro la Centrale idrica, il Parco ha più valenza paesaggistica di "Parco Campagna": un'area verde dove prevalgono sensazioni di naturalità e spontaneità del paesaggio circostante, con momenti di semplice, ma attenta connessione con la Centrale Enìa. L'area è attraversata dalla "Fossa Matta" affluente del cavo Marciocca; su tale asta è stata realizzata una vasca con piante acquatiche e fontana centrale. Intorno sono stati piantati salici di differenti varietà. Da segnalare una zona dedicata agli animali domestici, moderna nella sua concezione, ma utile e pratica, per un tranquillo soggiorno degli ospiti.