Home Cronaca “Autobrennero: ora tutti sono informati”

“Autobrennero: ora tutti sono informati”

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La Provincia di Reggio Emilia detiene il 2,5% delle azioni dell’Autobrennero s.p.a., stimate per un valore che si aggira sui 30 milioni di €. Nel Consiglio provinciale di giovedì 26 aprile la maggioranza, con il voto contrario della minoranza, ha votato per vendere il 50% delle azioni, motivando la decisione con l’esigenza di recuperare risorse finanziarie per mantenere il piano d’investimenti previsti a bilancio.

Venerdì 27 aprile si è svolta l’assemblea dei soci dell’Autobrennero per l’approvazione del bilancio e il rinnovo cariche; la presidente della Provincia di Reggio, Sonia Masini, è entrata a far parte del Consiglio della società. Per eleggere un consigliere occorre il 5% delle azioni, quindi alla Provincia, che detiene il 2,5% sono stati attribuiti diversi resti di altri azionisti, così da consentirgli di avere rappresentanza in Consiglio.

Congratulazioni, anche se non è chiaro perché la presidente il giovedì, come capo della maggioranza, decide di vendere le azioni di Autobrennero e il venerdì fa di tutto per entrare nel suo Consiglio di amministrazione. La manovra a tenaglietta pensata a sinistra potrebbe essere la seguente: primo, ci garantiamo un posto nella società autostradale; secondo, troviamo un modo giuridicamente praticabile per cedere il 50% delle nostre azioni ad un’azienda cooperativa amica, forte nel settore dei lavori stradali, che così diventa socia, e inoltre ne sosteniamo direttamente gli interessi dall’interno del Consiglio d’amministrazione della società. In Provincia si fa un gran parlare dell’operazione e già si vocifera che la prescelta potrebbe essere la Coopsette di Donato Fontanesi.

Il disegno dev’essere fermato, le azioni non vanno cedute perché Autobrennero è una società in forte espansione su diversi settori e le sue azioni si apprezzeranno in modo sensibile, è un patrimonio che non va disperso. Già il Comune di Reggio e la Camera di Commercio pensiamo abbiano sbagliato a far cassa negli anni scorsi, la Provincia non deve ripetere l’errore.

A sud si avvicinano i tempi per la realizzazione delle terza corsia da Verona a Modena e il collegamento di cui si parla da anni con Sassuolo-Castellarano, e la prospettiva di proseguire verso il Tirreno con un nuovo attraversamento appenninico. A nord, al valico con l’Austria, si progetta la realizzazione di un nuovo traforo ferroviario per effettuare il trasferimento dei convogli pesanti su ferrovia in variante all’autostrada, che da Verona al valico non può essere dotata di una terza corsia.

In un simile contesto, che senso ha liberarsi delle azioni della società autostradale? Le azioni sono di tutti i cittadini reggiani e la Provincia ha oltre 450000 azionisti, bisogna fare i loro interessi e non quelli particolari di qualcuno. Va comunque precisato che se non si riuscirà a bloccare l’infelice disegno la cessione azionaria non può che seguire un metodo: quello del bando pubblico con offerte segrete avanti un notaio, onde garantire l’introito più alto possibile.

L’utilizzo di advisor, l’invenzione di società fittizie alle quali cedere le quote, la comparsa di eventuali fiduciarie, riporterebbero alla mente le vicende di Unipol e Coopservice. Questa volta però davvero nessuno potrà richiamare all’etica dei comportamenti e affermare con farisaico stupore: non eravamo informati. Ora tutti sono informati, l’ambiente cooperativo e anche quello dell’ente pubblico.

(Tarcisio Zobbi, consigliere provinciale Udc)