Anche quest’anno, nei giorni dal 3 al 5 maggio, nella cittadina di Kahla, nella regione tedesca della Turingia (ex Germania Est), si svolgeranno le commemorazioni internazionali per ricordare i caduti di quello che fu uno dei più duri campi di lavoro nazisti, liberato dagli alleati proprio all’inizio del maggio 1945.
Alle commemorazioni saranno presenti anche, in veste ufficiale per il Comune di Castelnovo, il sindaco Gian Luca Marconi e l’assessore alla scuola Giuliano Maioli. A Kahla vennero deportati numerosi prigionieri catturati nei rastrellamenti sull’Appennino reggiano a partire dal 1944. Nel campo di lavoro morirono, nel biennio 1944–45, sette deportati di Castelnovo ne' Monti e quasi 50 montanari. I tunnel, lunghi molti chilometri, e le sale scavate sotto le colline di Kahla ospitavano durante quegli anni un'avanzata fabbrica aeronautica: vi si costruivano infatti i caccia Messerschmidt 262.
Spiega il sindaco Marconi: “Saremo presenti al 62° anniversario della liberazione del campo, insieme alle delegazioni di altri comuni italiani che hanno avuto caduti in quel luogo, ma anche alle delegazioni europee provenienti da Francia, Belgio, Polonia, e diversi altri stati da cui sono stati deportati a Kahla centinaia di prigionieri, la maggior parte poi morti per le durissime condizioni del campo”.
La partecipazione di quest’anno, spiega Marconi, ha poi un ulteriore significato: “Ovviamente c’è il ricordo sempre presente dei tanti deportati delle nostre terre e da tutta Europa, e quindi vogliamo rinnovare la nostra testimonianza ed il nostro impegno per i valori di democrazia, libertà, giustizia, solidarietà e pace che portarono alla sconfitta del nazifascismo, partecipando alle commemorazioni e ricordando nel raccoglimento i nostri caduti. Ma siamo anche preoccupati per i recenti atti di vandalismo avvenuti sulla collina del Walpersberg (quella che “conteneva” la fabbrica, ndr), dove sono apposte diverse lapidi commemorative, tra cui la nostra di Castelnovo: pochi giorni fa quella del Comune di Viareggio era stata spezzata. Inoltre sono giunte notizie di una possibile cessione del sito da parte della municipalità locale a privati, che destano preoccupazione”.
Marconi e Maioli parteciperanno ai momenti ufficiali e deporranno corone floreali sia alla lapide di Castelnovo sul muro del Walspersberg che al cimitero di Kahla, dove un monumento ricorda i sette caduti castelnovesi, sepolti in una fossa comune. Sui timori per il futuro della collina spiega l’assessore Maioli: “Dopo il vandalismo alla lapide di Viareggio, nei giorni successivi ci sono arrivate altre notizie da Kahla che ci sembrano allarmanti: pare che la collina contenente la fabbrica, di cui restano ancora oggi diversi cunicoli e resti di manufatti che è possibile visitare, sia in procinto di essere ceduta dalla municipalità: non sappiamo se vogliano cedere la gestione del sito oppure addirittura venderlo a privati. Finora la gestione era stata in mano ad un'associazione internazionale gestita da un ex ufficiale belga, Patrick Brion, che iniziò le ricerche sul campo di prigionia ed avviò le commemorazioni internazionali. Ora vogliamo capire cosa sia cambiato, dato che dopo il danneggiamento della lapide di Viareggio siamo stati informati che altre tre lapidi sullo stesso muro, una di un comune torinese, un'americana ed una belga, sono state smontate e portate via”.
Lo stesso Brion ha avvisato nei giorni scorsi tutti gli “amici” internazionali che si recano usualmente a Kahla che tra i principali soggetti interessati all’acquisizione della collina ci sarebbe incredibilmente un'associazione tedesca di stampo neonazista, a quanto pare supportata da forti poteri economici, che vorrebbe farne una sorta di museo apologetico. “Le commemorazioni sono state tutte confermate – conclude Maioli - ma ci sono altri aspetti preoccupanti: per quelle al cimitero e nei luoghi dove sorgevano le baracche non c’è stata nessuna variazione rispetto agli anni passati, ma sulla collina della fabbrica ci potrà essere solo un breve momento di ricordo, per partecipare al quale si dovrà essere registrati. Una volta sul posto comunque cercheremo di capire meglio la situazione, ma se le cose stanno come sembra ci attiveremo con azioni internazionali, perché quel luogo, dove molti hanno perso la vita, secondo noi deve rimanere un monito per ricordare un periodo buio, e non può trovarsi al centro di rivendicazioni ideologiche francamente inaccettabili”.
Vi ringrazio per quanto fate. Il fratello di mio padre è sepolto lì, in una fossa comune, ed io grazie anche a voi mi sto attivando perchè vorrei fosse deposta una lapide con il suo nome, affinchè anche i miei figli possano ricordare. Ho preso contati con Francesca Correggi che tanto mi ha aiutata mettendomi in contatto con persone e siti. Se potete tenermi informata mi piacerebbe molto essere presente alla commemorazione. Io vivo a Quarto Inferiore, comune di Granarolo dell’Emilia (Bologna). Grazie!
(Carla Nannini)