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Donne lontano dalla politica: perchè?

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Su iniziativa dell'assessore alle Risorse Umane e Pari Opportunità della Provincia di Reggio Emilia Loredana Dolci e dalle consigliere di parità Natalia Maramotti e Donatella Ferrari è stata presentata venerdì 20 nella la ricerca curata dalla prof.ssa Marcella Corsi, dell'Università La Sapienza di Roma, "Donne in politica", che 'riapre il caso' sui fattori che troppo spesso mantengono le donne distanti dai luoghi della politica.

Il rapporto di ricerca raccoglie dati sorprendenti, nell'ambito dei quali l'Italia si conferma tra le cenerentole della rappresentanza femminile nelle assemblee elettive: se i paesi più avanzati hanno performance del 17,4%, come nell'Africa sub-sahariana (17%), o in Asia (16,4%), tra i paesi europei l'Italia si guadagna uno degli ultimi posti in classifica con il suo 17,3%, ed è largamente distanziata non solo dalle democrazie tradizionalmente più avanzate come Svezia (45,3%), Norvegia (37,9%) Finlandia (37,5%) e Danimarca (36,9%), ma anche dalla Spagna (36,0%), o da paesi come la Lituania (22%) e Lettonia (21%).

Al proposito Loredana Dolci, nuova segretaria regionale del Pdci, ha affermato: "La proposta '50 e 50' e in particolare l'art. 3 che prevede liste in ordine alternato per sesso è una scelta giusta e coerente con l'obiettivo di riuscire ad ottenere pari rappresentanza nelle assemblee istituzionali, che devono porsi come modello di riferimento per tutti i settori della società italiana. Non c'è democrazia senza parità in politica".

"I dati dimostrano - hanno poi sottolineato le consigliere di parità - che la carenza di rappresentanza in Italia non è legata solo alla mancanza di strumenti culturali, ma è un problema di civiltà e di adempimento pieno della Carta costituzionale, che all'art.3, secondo comma, dichiara che lo Stato deve rimuovere gli ostacoli per conseguire l'eguaglianza sostanziale e non solo formale di tutti i cittadini e cittadine. Si tratterebbe dunque di applicare il dettato costituzionale, ma visto che così non è ben venga la proposta di legge che speriamo raccolga le 50.000 firme necessarie per proseguire il suo iter".

"Le donne - ha detto poi la consigliera provinciale Vera Romiti - devono essere più presenti in politica, non solo per un fatto di democrazia, ma anche perché altrimenti si perdono risorse e intelligenze preziose a scapito di tutta la società".

La proposta di legge '50 e 50' è stata presentata ieri da Laura Piretti dell'UDI che, nel dibattito coordinato da Tiziana Bartolini, direttore della rivista "Noi Donne", ne ha discusso con Isa Ferraguti, consigliera di parità della Provincia di Modena, già senatrice DS, e Vanda Giampaoli, capogruppo di Forza Italia nel Comune di Reggio, secondo la quale "le donne devono occuparsi non solo di donne, ma di ogni ambito della politica", ed ha auspicato che si modifichi la consuetudine secondo la quale le donne non votano le donne. In sala conferenze un pubblico scarso o, come ha sottolineato la prof.ssa Corsi, "inadeguato all'importanza dei temi trattati, segnale importante ai fini della nostra ricerca, in quanto fa dedurre che la questione della rappresentanza non sia percepita dai politici e dalla società intera come un tema nodale per una democrazia compiuta".

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