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Ricorso al Tar

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Riportiamo integralmente il comunicato stampa col quale alcuni cittadini di Castelnovo ne' Monti annunciano il loro adire le vie legali in merito al progetto del Comune di risistemazione della zona di piazza Dorando Pietri nel capoluogo, di cui si dibatte da qualche tempo.

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I sottoscritti Farinelli Fioravante e Sentieri Alfredo, residenti a Castelnovo ne’ Monti in piazzale Pietri, e Malvolti Armido residente nella contigua via Alessandrini, hanno dato mandato a uno studio legale di ricorrere davanti al TAR di Parma contro il comune di Castelnovo ne’ Monti per chiedere l’annullamento dell’atto col quale il Comune ha indetto una selezione pubblica per la concessione dei lavori di costruzione di un nuovo centro sportivo polifunzionale. In verità non è a tale costruzione che i ricorrenti si oppongono, bensì all'alienazione di beni immobili di proprietà del Comune che il bando prevede. Trattasi dell’area bocciodromo-piscina in piazzale Pietri, compresa la piazza e un boschetto pluridecennale caratterizzato dalla presenza di 32 piante di alto fusto. Al posto dell’esistente dovrebbero sorgere un’area commerciale di 1000 mq (circolano però ipotesi di 1400 mq) e oltre 1000 mq di residenziale.

La costruzione commerciale occuperebbe l’attuale boschetto e circa 1/3 di piazza, mentre il residenziale è previsto sulla superficie attualmente occupata da bocciodromo e piscina. Con il boschetto e la piazza, dove dovrebbe ad insediarsi il commerciale, confinano l’abitazione del Sentieri, che così, al posto di piante verdi, si troverebbe a dover ammirare un muro alto circa sei metri, e quella del Farinelli, che al piano terreno gestisce assieme alla famiglia un laboratorio artigianale che occupa quindici donne, una sartoria che lavora per alcune delle più importanti case d’abbigliamento nazionali. A lavori finiti sarebbe molto difficile avvicinarsi al laboratorio con grossi mezzi di trasporto in quanto il viale d’entrata verrebbe chiuso dal centro commerciale rendendo obbligatorio un accesso a zig zag.

Il quartiere sorto attorno a piazzale Pietri ha una sua storia. In origine era un podere che agli inizi degli anni sessanta l’allora Amministrazione comunale guidata dal prof. Emilio Marconi, padre del sindaco attuale, acquistò per destinarla a mercato bestiame e attrezzature sportive e turistiche. Alla fine degli anni sessanta nacque il bocciodromo al posto del mercato coperto e successivamente la piscina. E’ di quegli anni la decisione del comune, sindaco Giuseppe Battistessa, di lottizzare parte dell’area per destinarla a famiglie prive di casa che hanno potuto costruire l’abitazione ottenendo il terreno a prezzi equi. E’ così cresciuto un quartiere misto: residenziale, sportivo (bocciodromo, piscina, tennis, campo di calcio), turistico-ricettivo (campeggio). Più decentrato il mai completato centro fiera.

Le scelte compiute dal Comune negli ultimi dodici anni hanno snaturato il quartiere. E’ stata costruita una tensostruttura per ospitare campi da tennis, il campeggio non c’è più ed ora anche piscina e bocciodromo sembrano a fine corsa; sono nate case su case in aree un tempo destinate ad altri usi. Circolano addirittura voci di una prossima alienazione del campo sportivo per costruirvi altre case. Siamo in presenza di un'evidente contraddizione: il Comune che alla fine degli anni sessanta ha favorito la costruzione della prima casa per famiglie in affitto prefigurando un quartiere in cui fosse piacevole viverci, ha poi compiuto scelte che hanno peggiorato la qualità della vita dei residenti.

In prospettiva le cose andranno anche peggio: vuoi per i disagi che produrrà l’apertura e la durata pluriennale di un cantiere di quella portata, vuoi per la presenza di un centro commerciale che farà aumentare il traffico su strade strette e pericolose, quindi inadatte a sopportarlo. Tutti i cittadini del quartiere hanno quindi diritto di ritenersi danneggiati da quello stesso soggetto, il Comune, dal quale hanno comprato il terreno su cui fabbricare.

I sottoscritti hanno avuto due incontri con sindaco e vicesindaco ed in tali occasioni hanno manifestato perplessità e preoccupazioni non solo loro, ma di tanti residenti nel quartiere. Non si sono solo lamentati: hanno presentato proposte alternative. Da ultimo hanno suggerito di convocare un’assemblea pubblica nel bocciodromo per illustrare il progetto ai cittadini e ascoltare le loro opinioni, ma non hanno trovato ascolto. Dal secondo incontro sono usciti con la spiacevole sensazione di trovarsi in presenza di decisioni già prese. Qualche tempo dopo il secondo incontro hanno saputo che la procedura di selezione era stata avviata. A quel punto non restava che procedere con il ricorso al TAR, anche perché non tutti gli strumenti urbanistici necessari sono stati adottati dal comune. Ad esempio: manca il POC. Trattasi di una scelta compiuta non solo per se stessi, ma per tutelare gli interessi di tutti gli abitanti del quartiere e per riaffermare un principio democratico secondo il quale, in presenza di scelte di forte impatto, il Comune deve confrontarsi con i cittadini prima di decidere.

Qualunque sia il responso del TAR, con questo atto i ricorrenti hanno inteso sollevare un problema reale e sollecitare di conseguenza prese di posizione delle organizzazioni interessate e dei singoli cittadini.

Rivolgono pertanto un appello:

AI CITTADINI DI CASTELNOVO NE’ MONTI affinché appoggino i sottoscritti e partecipino alle iniziative che si andranno a intraprendere;

ALLE ORGANIZZAZIONI DEI COMMERCIANTI. Il commercio in questo comune non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. La chiusura di alcuni esercizi e il fallimento del Centro Commerciale Naturale ne sono la testimonianza. Intendono le organizzazioni di categoria difendere il commercio esistente? Non lo si difende di sicuro accettando altri mille metri e più di superficie commerciale. Chi dovrebbe andarsi a insediare lì? Per vendere cosa? Si tratterà dell’ennesimo supermercato? Se, come si vocifera in paese, si tratta di una catena della grande distribuzione le saranno imposti gli stessi limiti applicati a suo tempo alla COOP? Si parla anche di un bar: sarebbe il quarto nel raggio di poche centinaia di metri!

ALLE ORGANIZZAZIONI ARTIGIANE. Un’attività artigianale presente da decenni viene messa a rischio. Non hanno nulla da dire?

AI SINDACATI. Questa scelta si colloca all’interno di un’idea di sviluppo locale che nel corso degli anni è diventato un modello. Un modello che si è dimostrato incapace di dare risposte ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione: dipendenti e pensionati, ma anche piccoli commercianti e artigiani. I sindacati sono da sempre sensibili non solo alla difesa di ciò che esiste in materia di lavoro, ma anche alle prospettive e alla qualità dello stesso. C’è dunque materia di lavoro anche per loro sulle tematiche che il ricorso solleva;

AL CONSIGLIO COMUNALE. Sbagliare è umano. Qui siamo in presenza di un grosso sbaglio. Sarebbe un atto di forza e di responsabilità se il Consiglio trovasse al proprio interno la capacità di fermare tutto e aprire un confronto vero con i cittadini sulle priorità per l’immediato e sulle scelte di lungo periodo. I cittadini apprezzerebbero di sicuro;

AGLI AMBIENTALISTI. Nulla da dire sulle 32 piante che spariranno per lasciar posto a una nuova e non piccola costruzione in cemento armato?

AI SOCI DEL BOCCIODROMO. Il bocciodromo è nato, cresciuto e sopravvissuto grazie al lavoro volontario di tanti appassionati del gioco delle bocce e anche a donazioni di denaro degli stessi. Difenderlo è dunque un sacrosanto diritto. C’è in piedi la promessa di ricostruirlo al centro fiera, ma esistono atti concreti? Non è reale il rischio che abbattuto questo non ne sorga alcun altro? Inoltre: la collocazione al centro fiera non corrisponde a una sorta di marginalizzazione? Anche i soci del bocciodromo hanno quindi motivi più che sufficienti per allarmarsi;

AI MEZZI DI INFORMAZIONE. Stampa e tv hanno dato molto risalto, forse troppo, alla manifestazione organizzata per celebrare la caduta del tutto sommato innocuo pollaio di Felina. L’augurio è che questa vicenda trovi sui media il giusto risalto e che Amministrazione e cittadini siano trattati almeno alla pari.

1 COMMENT

  1. Richiesta
    Intervengo intanto per fare i complimenti alla redazione di Redacon per l’ottimo servizio che offre a tutta la comunità con un’informazione completa e neutrale e con una opportunità straordinaria di intervenire da parte nostra, di noi cittadini, portando il nostro contributo sui singoli argomenti.
    Detto questo, vorrei chiedere cortesemente alla redazione il favore di correggere il sottotitolo, in quanto il comunicato stampa descritto qui sopra, se è veritiero (ne vorrei sapere di più), non mi sembra “un progetto di risistemazione” come da Voi scritto, ma uno stravolgimento di una piazza e di una zona!
    Grazie di avermi letto.

    (Elio Bellocchi)

    —–

    @CGentile lettore, è evidente che si tratta di punti di vista. Non tanto della nostra redazione, che si limita nella fattispecie a dare spazio e voce ad un gruppo di cittadini, quanto tra questi ultimi e l’ente pubblico, per il quale di#C progetto di risistemazione@C si tratta. Non ci voglia male per questo!

    (red)#C