Ospitiamo un intervento di Massimiliano Coloretti, capogruppo della lista d'opposizione "Insieme per Villa Minozzo".
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Non riusciamo a capire perché il sindaco, la giunta ed il centrosinistra in genere di Villa Minozzo si sentano esclusi dalle decisioni e dalle nomine del Parco dell’Appennino Tosco–Emiliano. Non hanno voluto una sede e sono stati accontentati. Non hanno voluto come presidente il villaminozzese Tarcisio Zobbi e sono stati accontentati. Hanno fortemente voluto l’ex senatore Giovanelli a discapito di altri candidati locali e sono stati accontentati. Pretendono forse di poter decidere tutto in merito al Parco?
Ironia a parte, il Comune che presta al Parco il maggiore territorio non è rappresentato; ciò è contrario ad ogni normale buon senso. Visto così, il Parco rappresenta solamente un vincolo per i nostri concittadini. La montagna non risolverà sicuramente i suoi problemi attraverso queste istituzioni lottizzate e dirigiste. Né attraverso inutili protocolli d’intesa o le ciaspolate di Giovanelli.
Insieme per Villa Minozzo presenterà un ordine del giorno in Consiglio affinché il Comune esca dal Parco Nazionale.
LA POSIZIONE DELLA GIUNTA DI LIGONCHIO
La Giunta di Ligonchio ha tenuto in Provincia una conferenza stampa per contestare le decisioni assunte a Lucca nella elezione dei 5 rappresentanti della Comunità del Parco nel Consiglio di Amministrazione. Di seguito il comunicato stampa emesso alla fine.
Si è tenuta a Reggio Emilia oggi 02 Aprile 2007 nella sala della Provincia la conferenza stampa annunciata dalla Giunta Municipale di Ligonchio sul tema : “Metodologia ed esito dell’elezione dei 5 membri del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano di spettanza della Comunità del Parco tenutasi a Lucca martedì 27 Marzo u.s.”
Era presente la Giunta di Ligonchio al completo.
Il Sindaco ha illustrato le motivazioni della conferenza e cioè il voler pubblicizzare l’ evento di Lucca qualificandolo tra i più negativi che in questi anni hanno caratterizzato i rapporti politici tra maggioranza e minoranza.
La sventolata volontà del Presidente Sen. Giovanelli di concedere alla minoranza un rappresentante in seno al Consiglio Direttivo del Parco è di colpo venuta a meno e la Comunità, d’”imperio”, ha eletto 5 membri della maggioranza.
Facile era a detta di tanti ed anche di nomi illustri dell’Ulivo trovare la soluzione: 4 sono le Province interessate a ciascuna delle quali attribuire un candidato e il quinto alla minoranza in forza della disposizione normativa che prevede l’adozione del voto con il sistema limitato quindi con garanzia per le stesse minoranze.
Ciò tuttavia non si è verificato: in Lunigiana non c’è stato accordo tra Margherita e Ds i quali hanno proposto un candidato ciascuno senza volontà di recesso valutando alfine di toglierlo alla minoranza.
A niente è valso la posizione favorevole del Presidente della Comunità Montana della Garfagnana, quella del Sindaco del Comune di S. Romano (Ds) e di altri: la normativa è stata accantonata e alla fine, non senza grosse difficoltà perché la predisposizione dei nominativi sui biglietti di voto da parte dei faccendieri è stata laboriosa, sono riusciti a eleggere i 5 nominativi.
La nota negativa che ha contribuito ad esacerbare gli animi della minoranza è stata la proposta fatta dal Presidente Sen. Giovanelli che, considerata l’impossibilità di trovare un accordo tra gli aspiranti alla poltrona della Lunigiana, ha proposto un organismo nuovo chiamato Ufficio di Presidenza.
La spiegazione è stata buona e forse anche l’intenzione se prodotta in un momento diverso: poiché la Comunità del Parco – dice Giovanelli - è istituzione numerosa quindi difficile da radunare e da fare lavorare, “inventiamo” un organismo intermedio nel quale operano i 4 Presidenti delle Comunità Montane e un Sindaco e questo chiaramente da scegliere tra i 3 della minoranza.
E’ evidente che trattasi di escamotage, di contentino per altro non previsto da alcuna norma che oggi si può introdurre e domani, superata l’attuale difficoltà politica, si può tranquillamente sciogliere sempre a colpi di maggioranza.
La Comunità ha comunque votato per questo nuovo istituto demandando poi a posteriori la scelta del Sindaco da abbinare ai 4 Presidenti delle Comunità Montane.
Queste in dettaglio le notizie che la conferenza proposta dalla Giunta di Ligonchio ha voluto pubblicizzare oltre ad ulteriori argomenti relativi sempre al parco: la istituenda sede provvisoria a Cervarezza, fatto non ancora ufficiale ma molto probabile, la sensazione di una figura di Presidente estremamente politicizzata che vede tutti i Sindaci del parco almeno nel reggiano “figli” ad esclusione del sindaco di Ligonchio che è “figliatro” visti gli interventi fatti fin’ora sul territorio, l’annoso problema della sede per la quale siamo ancora in attesa dei famosi due “pacchetti”, uno per Ligonchio e uno per Sassalbo, quantitativamente uguali ed altri problemi.
E’ evidente che un amministratore deve saper accettare anche talune imposizioni, taluni dietro front per il bene della propria collettività; una cosa però è certa: vorremmo che la nostra dignità fosse salvaguardata e non strapazzata dalla politica pur essendo in questo senso, dopo oltre due anni di amministrazione a Ligonchio, abituati.
Andate ad ululare ai lupi……
Se siete stati esclusi forse è perchè non avete proposto le persone giuste, scelte tra Ds e Margherita… Il caro Zobbi, certo, non è tra questi… Visto che siete nel Parco e DEL Parco, perchè non andate coi lupi, ad ululare il Vostro lamento alla luna….C’è sempre qualche uscita programmata…
(Commento firmato)