Da Ca' Bertacchi (Viano) ci scrivono e volentieri pubblichiamo.
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Ca’ Bertacchi è un piccolo borgo dalle antiche origini. In alcuni documenti rinvenuti all’Archivio di Stato risulta che risale a fine ‘500, anche se la presenza dell’area archeologica del Cassetto tende-rebbe ad testimoniare la presenza di uomini da molto tempo prima. Un territorio collinare dai dolci pendii, dalla natura ancora “selvaggia” che affaccia con splendide vedute sulla pianura Padana. Un’area ai confini dei colli di Ca’ del Vento, Ca’ del Lupo e Vendina ritenuti talmente belli e unici da essere vincolati a Siti di Interesse Comunitario (SIC) dalla Comunità europea e dalla Regione.
Il Comune di Viano con il Psc (Piano strutturale comunale) adottato nel 2006 ha individuato, nella zona, ambiti di nuova costruzione che andrebbero a raddoppiare la popolazione del borgo, senza prevedere interventi in chiave sostenibile, ambientale e culturale. Grazie alla sensibilità degli abi-tanti e degli associati si è deciso di intraprendere non solo la strada del dialogo e della sensibilizza-zione della problematica a livello locale, ma anche della ricerca culturale per riconoscere i luoghi e ritrovare le tradizioni. Sempre maggiori sono gli allarmi che vengono lanciati dagli organismi inter-nazionali sulle condizioni del clima e dell’ambiente, sulla perdita progressiva del patrimonio storico e culturale a favore di una non sempre precisata globalizzazione.
L’inverno appena passato ne è un solo aspetto tangibile agli occhi di tutti, con temperature fin trop-po miti, poche piogge, neve quasi assente se non in eventi sporadici; tutti segnali che qualcosa in-torno a noi sta cambiando. I ritmi frenetici della vita, l’epoca del consumismo più sfrenato hanno fatto perdere di vista la natura e le bellezze che sono intorno a noi. I valori della società sono cam-biati, basandosi quasi esclusivamente su logiche di mercato. Esistono persone che, talvolta, voglio-no evadere da questa frenesia per ricercare ambienti incontaminati, dove la natura appare come simbolo di quella pace e quella tranquillità che non è sempre possibile avere. L’associazione Salcaber, nata con l’obiettivo di promuovere la cultura e la tutela dell’ambiente, dopo mesi di in-certezze e discussioni ha deciso di “scendere in pista” e presentare un progetto per la valorizzazione del territorio dell’antico borgo.
La storia di un ambiente non è solo quello che è accaduto nel passato. Oggi, si prendono le decisioni che fanno la storia, che segnano per sempre un ambiente, che lo valorizzano o che lo distruggono. Le scelte vanno ponderate per poter garantire ai nostri figli le risorse su cui basare la loro vita e non solo il consumo incontrollato delle risorse attuali che stanno sempre più scemando. La tutela delle risorse e del paesaggio sono due tematiche che hanno una grandissima affinità e radici culturali molto antiche. Anche lo sfruttamento del paesaggio e del territorio è purtroppo un aspetto sempre più noto. L’edilizia e tutto il comparto edilizio in generale è l’attività umana a più alto impatto am-bientale. Il ciclo di vita di un immobile comporta spese sociali ed ambientali enorme e un impatto sul territorio molto forte.
L’associazione si è fondata proprio per promuovere la valorizzazione del borgo in chiave ambienta-le e culturale, immersa in un territori dalla storia antica, dalle tradizioni radicate, dalla presenza di elementi paesaggistici forti e da tutelare.
L'associazione ha incaricato l’arch Anna Cervi e l’ing. Alex Lambruschi, delegato territoriale dell’associazione nazionale di architettura bioecologica (ANAB), di svolgere una ricerca storica, ar-chitettonica, ambientale e turistica per capire meglio il luogo dove circa 200 anime vivono o lavora-no, cui ha contribuito Elisabetta Ruzzi (membro dell’associazione) per la ricerca archivistica. L’ANAB è la prima associazione nazionale senza fini di lucro che ha come obiettivo la diffusione della cultura del vivere sostenibile e in armonia con l’ambiente.
Il prof. Claudio Cernesi è stato invece incaricato di redigere una prima valutazione sull'impatto an-tropico per fornire un quadro dinamico della comunità umana presente, dar vita ad una riflessione sul rapporto tra senso dell'abitare e costruzione dell'identità e facilitare così la costruzione di un progetto di sviluppo partecipato che l'Associazione vuole intraprendere. Tale prima valutazione ver-rà integrata dalle ricerche che verranno sviluppate a breve grazie alla convenzione in via di defini-zione con l'Università di Modena e Reggio Emilia .
Tutte queste ricerche mirano a poter elaborare alcune linee di indirizzo da donare al Comune di Viano affinché riesca a realizzare interventi non invasivi, ma assolutamente sostenibili, in armonia con le persone e con l’ambiente intorno. Un esempio di forte responsabilità sociale e culturale nei confronti dell’ambiente circostante, nonchè di partecipazione alle scelte ambientali e paesaggistiche che, nonostante le leggi lo prevedano, è talvolta poco attuata.