Pubblichiamo di seguito il discorso del comandante provinciale dell'Arma, colonnello Gianluca Bersella, pronunciato questa mattina di fronte alle autorità, in sede di presentazione della campagna "Carabinieri, sempre più vicini ai cittadini".
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Buongiorno, grazie al Signor Prefetto, al Signor Procuratore della Repubblica, alle tante Autorità presenti, ai colleghi delle FF.PP, agli studenti e a tutti gli intervenuti per aver accettato l’invito alla presentazione di questa campagna di comunicazione che ho inteso definire “Carabinieri sempre più vicini alla gente”. Un grazie particolare rivolgo all'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che, nelle persone del Prorettore Prof. DE POL, e del Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione Prof.ssa VEZZANI, hanno contribuito anche con la concessione di questa splendida aula magna dell’Ateneo alla migliore realizzazione dell’iniziativa.
“Carabinieri sempre più vicini ai cittadini!”
Uno slogan per divulgare un’iniziativa di oggi, ma anche un solido principio che ha da sempre informato l’azione dei militari dell’Arma nella loro lunga storia. Sono ormai trascorsi centocinquant’anni dal giorno in cui il primo carabiniere mise piede in terra reggiana, transitando – come ricordano le cronache del tempo – dal passo del Cerreto.
L’Arma aveva allora il suo comando provinciale nell’ex chiesa dedicata a San Filippo, sull’omonima via (solo alla fine dell’Ottocento il comando fu trasferito nell’attuale edificio di corso Cairoli). Erano tempi, quelli d’allora, dove le comunicazioni, pur avviandosi a nuovi e importanti traguardi, erano tuttavia lente e difficoltose. La maggior parte della popolazione era purtroppo analfabeta e i manifesti che apparivano sui muri degli abitati a ben poco servivano, se non venivano letti e urlati – e il più delle volte mandati a memoria – da appositi messi municipali, che percorrevano in lungo e in largo il territorio del Comune. C’erano i giornali, ma solamente una ristretta cerchia di persone era in grado di leggerli.
I carabinieri, nel loro tradizionale rapporto di vicinanza con il cittadino, si trovavano quindi ad operare in una società molto diversa dall’attuale, basata essenzialmente sull’economia agricola e ancora lontana dal progresso industriale che avrebbe caratterizzato il secolo XX, quindi, quasi duecento anni di storia al servizio del cittadino, con il costante adeguamento dell’Istituzione secolare alle sempre nuove esigenze di una società in continua e, a volte, tumultuosa evoluzione.
E per rendere sempre più fruttuoso il tradizionale rapporto di vicinanza al cittadino, quella capacità di “stare tra la gente” che rappresenta il valore aggiunto del “Carabiniere” e che altro non è che la cosiddetta “Polizia di Prossimità”, se vogliamo usare un termine tecnico di nuovo conio, il carabiniere, con il sostegno che gli proviene da una esperienza secolare, assume oggi la moderna figura di “operatore della sicurezza”, impegnandosi a fornire le risposte più adeguate alle istanze della società e favorendo la percezione della sicurezza medesima, in un costruttivo dialogo Arma-cittadino.
A questo specifico fine, l’Arma è fortemente orientata attraverso la realizzazione di attività addestrative, organizzative, tecnologiche e logistiche e coerentemente con i principi fissati dalla direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulle attività di comunicazione della P.A., l’informazione istituzionale costituisce oggi parte integrante di queste attività.
Tale processo evolutivo, volto a massimizzare l’efficacia e l’efficienza dello strumento, deve essere accompagnato, infatti, da una corretta ed incisiva attività di comunicazione, intesa soprattutto quale “metodo” per informare l’opinione pubblica nell’impegno profuso per migliorare il servizio a favore della collettività. Per una organizzazione come la nostra, fortemente caratterizzata da una propria specifica identità, risulta infatti fondamentale il “saper comunicare l’Istituzione”.
Si è trattato, dunque di innestare, su secolari fondamenta, nuovi spunti di modernità, con l’obbiettivo di fornire risposte costantemente aggiornate. L’organizzazione territoriale, nelle sue componenti operative, realizza quel sistema di controllo integrato di presidio, conoscenza e attività che rappresenta, in concreto il controllo del territorio. La funzione presidiaria viene assicurata dalle circa 4700 stazioni e 41 tenenze che offrono al cittadino una vastissima “superficie di contatto”; si tratta di una singolarità organizzativa che caratterizza il sistema di sicurezza nazionale e suscita l’interesse di numerosi paesi esteri. Questa capillare articolazione si traduce in un rapporto di conoscenza diretta e reciproca con il cittadino, da cui deriva l’esercizio di una vera e propria funzione sociale; il ruolo del reparto va quindi ben oltre la sua capacità operativa e si concretizza invero in una attività di “rassicurazione sociale” che assolve anche bisogni minuti non sempre corrispondenti all’incidenza dei fenomeni specifici.
La concretezza dei risultati conseguiti ci sollecita allora ad esplorare aggiornate soluzioni organizzative per aumentarne l’offerta di sicurezza e proiettare l’efficienza dell’Arma nel futuro. In tale contesto mi preme evidenziare i passi compiti sul piano delle applicazioni informatiche, con l’ulteriore potenziamento del sito istituzionale www.carabinieri.it ora configurato come un portale di servizi che realizza nel suo insieme una “stazione virtuale”.
Tra le principali funzionalità la “denuncia via Web” a cui si è aggiunto di recente il progetto della “stazione mobile”, in modo da poter prenotare un appuntamento presso un comando dell’Arma via telefonica da telefoni cellulari.
Non meno rilevante è il potenziamento tecnologico delle capacità operative dei reparti e delle attività gestionali: traducendo, “il governo elettronico” dell'Istituzione in una effettiva innovazione di processi.
Un ultimo e brevissimo cenno alla comunicazione istituzionale, arricchitasi dell’applicativo “My Site”, che permette a tutti i carabinieri di accedere anche dal domicilio privato al portale intranet dell’Arma.
Alla campagna di comunicazione alla quale già collaborano i mass-media reggiani con la professionalità dei loro collaboratori (e mi è gradito ringraziarli anche in questa sede per la disponibilità dimostrata in diverse occasioni nel facilitarci il compito che ci siamo proposti), viene ad aggiungersi, ora, anche con il concreto e determinante sostegno della Fondazione Pietro Manodori e dell’Azienda Consortile Trasporti, presenti oggi con i loro vertici (Signora Antonella SPAGGIARI e Dr. Angelo MALAGOLI), a cui rivolgo un altrettanto sentito ringraziamento; la capillare opera di informazione tramite una cartellonistica ove si riassumono in termini incisivi e concisi le basilari regole di comportamento che, tenute debitamente presenti, non solo aiutano a prevenire e a contenere atti di criminalità, ma intendono altresì facilitare le operazioni di polizia giudiziaria, in quel più ampio quadro della ricerca della sicurezza che non può solo risolversi con il presidio del territorio – che rimane tuttavia estremamente importante - ma che va individuata soprattutto nello sviluppo dell’interazione fra cittadino e carabinieri.
Il materiale informativo che comprende locandine. Depliants, cartellonistica sui vari temi affrontati che vanno dalla semplice collaborazione alla tutela sui bambini, sulle donne, ai consigli contro le truffe, borseggi e come evitare le aggressioni, verrà esposto presso tutte le strutture pubbliche e sui mezzi pubblici della provincia. Ho concluso.
Ringrazio per l’attenzione e invito la Prof.ssa VEZZANI a tenere il suo intervento e il Dr. GIOVANNELLI, appartenente allo studio di grafica “Foletti e Petrillo”, che ha fornito gratuitamente la propria consulenza, alla realizzazione del progetto grafico.