E’ stata formalmente attivata una collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna per la realizzazione di un progetto del Parco Nazionale che ha come tema il sostegno del turismo equestre e la valorizzazione del “Cavallo del Ventasso”.
Questo progetto, finanziato dal Programma Investimenti 2005-2006 del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, prevede, tra le diverse azioni, una serie di interventi per il recupero e la salvaguardia di questa particolare popolazione equina di origine locale (selezionata anticamente nella zona del Monte Ventasso, Comune di Ramiseto), la cui ridotta consistenza numerica fa sì che sia stata classificata tra le popolazioni a rischio di estinzione.
La collaborazione tra il Parco Nazionale ed il Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agro-Alimentare dell’Università degli Studi di Bologna si attuerà attraverso la realizzazione di una ricerca sulla popolazione “Cavallo del Ventasso”.
Lo studio, che affronta l’importante tematica della conservazione e tutela della biodiversità zootecnica, avrà come obiettivi principali:
1) l’elaborazione di programmi di selezione della razza che consentano di mantenerne le caratteristiche originarie,
2) l’approfondimento delle conoscenze sulle caratteristiche e le attitudini di questo animale allo scopo di promuoverlo e valorizzarlo non solo sul mercato locale, ma anche nel settore ippico a livello nazionale.
Questa convenzione si inserisce nell’ambito del Protocollo d’Intesa firmato da Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Facoltà di Agraria dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna nella giornata di giovedì 1 febbraio, a Coviolo di Reggio Emilia, presso Villa Levi in occasione della conferenza stampa organizzata in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia e con l’Università di Bologna per presentare l’iniziativa “Neve Natura e Cultura d’Appennino”, che prenderà il via lunedì 12 febbraio a Succiso.
L’accordo, sottoscritto dal Presidente del Parco Nazionale, sen. Fausto Giovanelli e dal Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, prof. Andrea Sergè, prevedeva un impegno reciproco per l’attuazione di forme di collaborazione al fine di perseguire obiettivi comuni che rientrino nell’ambito delle rispettive finalità istituzionali, come la promozione comune e coordinata di iniziative legate ai temi della conservazione della natura e della biodiversità, dell’integrazione tra uomo e ambiente naturale, della valorizzazione del territorio rurale e delle attività agro–silvo-pastorali ad esso legate.
Il Protocollo prevedeva, oltre all’uso di Villa Levi da parte del Parco e la disponibilità delle sedi e centri del Parco per l’Università, anche l’attivazione di specifiche convenzioni.
Fausto Giovanelli: “Questa è la prima ad essere deliberata; le prossime riguarderanno il monitoraggio e la contabilità ambientale applicati alla risorsa bosco. Si può dire che c’è concretezza”.