“Abbiamo lavorato assieme su importanti progetti di sviluppo ed ora ci accingiamo a comunicare i primi risultati di questa attività”.
Luigi Fiocchi, sindaco di Villa Minozzo, esprime piena soddisfazione per “l’intensa e stabile collaborazione instaurata con il Parco, anche grazie ai numerosi contatti con il presidente Fausto Giovanelli”.
Da segnalare, fra l’altro, gli incontri con il sindaco di Frassinoro, nel modenese, il presidente del Parco regionale del Frignano e altri amministratori e le riunioni a Civago “in cui - prosegue Fiocchi - è stata valutata l’idea di aprire e promuovere nuovi percorsi sul crinale, coinvolgendo la Pro loco e il Consorzio locale di valorizzazione, i gestori dei rifugi e gli operatori locali”.
A Sologno “è invece previsto - spiega poi il sindaco - un intervento a sostegno di un progetto ambientale promosso dalla cooperativa ‘Vivere Sologno’ sulla valorizzazione del paesaggio e sul recupero degli intonaci rosa in gesso. Alle Fonti di Poiano si svolgerà quindi un’importante manifestazione naturalistica, in programma per il prossimo autunno”.
Inoltre a Febbio “è di imminente apertura - sottolinea Fiocchi - il centro ‘neve natura’ in località Pianvallese, un intervento teso a promuovere, nelle quattro stagioni dell’anno, forme di sport, turismo e pratiche amiche della natura e della cultura dell’Appennino. E’ stata parallelamente avviata la sperimentazione di un centro fondo, dotato di una pista tecnica omologata e di un noleggio attrezzature, con la presenza di maestri. Un altro progetto riguarda i percorsi invernali di collegamento con il modenese (Piandelagotti) e la Toscana (Casoni di Profecchia).
Il 18 marzo saranno in tal senso inaugurati quattro tracciati attrezzati e battuti che, da punti di partenza diversi e con mezzi diversi (sci da fondo, sci da escursione, ciaspole, cavalli...), convergeranno al rifugio Segheria in Abetina Reale”.
Da registrare infine due prossimi appuntamenti a Bedogno, nei locali de “Le Boccede Country House”: venerdì 16 febbraio ci sarà l’iniziativa “Tra Cusna, Orsaro e Cimone: tre Parchi e due Comuni insieme per l’Appennino”, in cui saranno tra l’altro “siglati - conclude il sindaco di Villa Minozzo - i protocolli d’intesa tra gli enti coinvolti, mentre giovedì 22 si terrà un convegno sul tema ‘Appennino Parco d’Europa’, organizzato dal Parco nazionale e da Legambiente”.
A Villa neanche un ufficio del turismo
Come al solito tante parole e niente in tutto: se tutto quello che sanno fare è aprire percorsi in una montagna piena di sentieri, non c’era bisogno di fare un Parco e di presentarsi in pompa magna!
Gli amministratori si dovrebbero porre il problema di CHI indica agli eventuali fruitori questi sentieri, CHI li accompagna, e DOVE andare a prendere informazioni.
Quanti saranno i centri visita? Dove saranno ubicati? Da chi saranno gestiti? Perché a Villa non c’è neanche un ufficio del turismo?
Dove si va a chiedere informazioni, al bar? Come al solito questi post-comunisti, dopo essersi ben piazzati sulla poltrona, si riempiono la bocca di nulla e quello che è peggio la vogliono riempire anche a noi!
(Massimiliano Coloretti)
Aspetto di vedere scorrere fiumi di latte e miele…
Gentile Coloretti,
io eviterei termini come “post-comunisti” che non aggiungono assolutamente nulla al dibattito e appaiono anche un po’ denigratori (nonchè assai inflazionati dopo l’esperienza del passato governo).
La sua critica è per alcuni (e sottolineo alcuni) versi condivisibile. Ormai si è puntato sull’immagine della “natura incontaminata” e sull’idea di un territorio che, secondo alcuni, dovrebbe essere come una cornucopia che elargisce a tutti ogni bene per il solo fatto di viverci dentro. Sfortunatamente le cose stanno in tutt’altri termini… Si vogliono portare sull’Appennino frotte di escursionisti? Per carità, ben vengano, ma i pubblici amministratori si sono mai chiesti quali sono i reali introiti che potrebbe portare un simile turismo?
Poi lei richiede un ufficio turistico a Villa… Ci manca solo un’altra cattedrale nel deserto! A me risulta che a Villa paese non ci sia più neanche un albergo! Non sarà certo colpa dell’amministrazione se gli alberghi hanno chiuso, ma mi chiedo con che stomaco si potrebbe invitare i turisti a salire fin lassù quando non ci sino neppure strutture ricettive atte ad accoglierli. Si chiede poi ironicamente se i turisti debbano andare nei bar per avere informazioni? Magari! In un territorio vocato al turismo io abolirei tutti gli IAT e gli uffici turistici! In un territorio vocato al turismo ogni barista e ogni albergatore dovrebbe svolgere lui stesso una funzione di promozione del territorio; questo perchè è più facile per un turista chiedere informazioni a un barista piuttosto che recarsi all’ufficio turistico!
Ma ovviamente io sto parlando di un territorio vocato al turismo…
(Commento firmato)
Ed aggiungo…
…ancora una piccola cosa a quanto ho scritto sopra.
Se non erro lei, Coloretti, è consigliere di opposizione a Villa; allora le suggerisco di presentare una piccola mozione che preveda lo stanziamento di una iperbolica cifra per l’acquisto di stanghette di legno e puntine. Si, ha capito bene! Stanghette di legno e puntine da distribuire ai locali bubblici affinchè creino su una parete libera del proprio locale una bella bacheca ordinata ove coloro che hanno qualche iniziativa da promuovere, un evento da segnalare, possano appendere una locandina. Le assicuro che questo risulterebbe più utile ai turisti di qualsiasi ufficio turistico e assai meno dispendioso in termini economici! Quando le risorse scerseggiano basterebbe iniziare dal poco e, soprattutto, aguzzare l’ingegno…
(Commento firmato)
Sul turismo a Villa
Credo essenzialmente che Villa Minozzo abbia indubbie potenzialità turistiche, inoltre credo siano da ammirare tutti coloro che hanno investito sul turismo.
Non è vero che non esistono alberghi, non esistono a Villa capoluogo. Civago, Febbio, Gazzano sono forniti di ampie e accoglienti strutture.
Inoltre altre forme di ricettività sul territorio in forma di bed & breakfast e ostelli sono presenti ed in continua espansione.
In alcune di queste strutture, inoltre, si possono ricevere informazioni turistiche di ogni tipo.
Qualcosa in più credo l’Amministrazione debba fare, magari incentivando con pacchetti l’offerta. Un occhio di riguardo anche all’imprenditoria giovanile che si concentra sul turismo.
E concludo dicendo che il turismo non deve essere concentrato solamente a Febbio e Civago, che, se possono godere in estate di qualche villeggiante di lunga data, sono frazioni soggette in inverno all’incognita neve. E puntualmente ogni anno il Comune elargisce grosse somme di denaro.
Ma si deve puntare anche ad un turismo diverso concentrato nella zona bassa del Comune, esempi Minozzo e Sologno, che grazie alla loro operosità costituiscono elementi di turismo importante per il nostro territorio.
Un turismo legato alla riscoperta della cultura, dei monumenti storici e non solo al divertimento.
Campanello d’allarme invece è il fatto che i giovani abbandonano le nostre frazioni e i negozi e le attività commerciali chiudono. Qui sì che dovrebbe intervenire l’Amministrazione.
Vista la presenza in Consiglio comunale di diversi assessori preposti e consiglieri delegati credo che ci sia tutto il tempo per studiare e forse risolvere la situazione di degrado e triste solitudine che vive il Nostro Comune.
(Alberto Corsi)