Home Cronaca In Etiopia alla mensa della condivisione

In Etiopia alla mensa della condivisione

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Giro di boa per i volontari del GAOM che hanno ormai superato la metà del loro periodo di permanenza a Shashemene e a Gambo, presso le missioni dei padri della Consolata.
Trascorse ormai più di due settimane, i progetti previsti procedono regolarmente e con una certa soddisfazione, dal momento che ogni giorno se ne aggiungono di nuovi. Il gruppo ha salutato Gianni Iotti, Riccardo Azzolini e Franco Cassano che, come previsto, sono rientrati in Italia nel weekend. Il resto del gruppo, ringraziando Dio e la cuoca Tiggist, gode di ottima salute e ottimo umore. Si sono poi aggiunti Tiziano Setti e Silvia Dalla Porta, arrivati sabato scorso a Gambo, dove continuano le attività ospedaliere e di manutenzione delle strutture.

Nella parrocchia di Shashemane sono ormai terminati i servizi igienici che verranno utilizzati dai bambini della scuola di Ticur Wuha sul lago Awasa: i lavori sono stati avviati dai volontari del GAOM insieme a ragazzi ed operai locali, ai quali è stato poi affidato il completamento dell’opera. Proprio in questi giorni si stanno ultimando il tetto e gli infissi.
In seguito all’incontro con il comitato dei lebbrosi per la gestione del “dorobet” (in amarico, “casa delle galline”), sono state tratte le prime conclusioni dopo un anno di sperimentazione di due tipologie di allevamento. Si è quindi deciso di eliminare le gabbie esistenti in uno dei due capannoni, lasciando le galline libere in una nuova lettiera, con nidi in legno e nuovi abbeveratoi. Le gabbie potranno così essere donate ad altre famiglie bisognose. I lavori sono stati ultimati sabato mattina.
Sono stati installati e configurati dei computer nelle case famiglia che accolgono i ragazzi di strada in città, per agevolare gli operatori nello svolgimento del loro lavoro e permettere ai ragazzi di esercitarsi ulteriomente oltre l’orario scolastico.
La comunità locale di Wendo Coscia (località isolata sul lago Awasa) sta proseguendo la costruzione della chiesa finanziata dal GAOM, mentre sono iniziati i lavori per l’ampliamento della chiesa di Shashemene all’interno della missione. È stato inoltre picchettato il terreno per l’ampliamento e la ristrutturazione della clinica gestita dalle suore cappuccine e sono già iniziati i lavori per la realizzazione dell’allevamento di mucche da latte che sarà dato in gestione a sette ragazzi della missione di Shashemene.

Ma il GAOM in Etiopia non è solo realizzazione di progetti: è soprattutto contatto con i ragazzi e la gente del luogo, e condivisione con loro. Dai tornei di ping pong ai lunghi caffè dalle sister, dalle gite agli incontri coi ragazzi di strada, il sapore di queste giornate è quello di una grande festa in cui si canta e si ride, ma soprattutto si impara (l’amarico, l’impasto del cemento, le canzoni di Bob Marley, il vivere con poco...). Un passo di crescita umano molto importante che il GAOM sta compiendo è quello di partecipare a incontri di riflessione-testimonianza con i ragazzi che vivono in miseria nella baraccopoli, ragazzi che al mattino si alzano e non sanno come fare per arrivare a sera. Confrontarsi con loro significa sgretolare l’immagine che hanno di noi: le opere realizzate ci hanno infatti posto ai loro occhi su un piedistallo che non ci appartiene. Riscoprirsi invece uguali, persone umane che condividono le proprie povertà e così facendo camminano insieme per crescere reciprocamente, trasmette loro molta speranza e fiducia nonostante la miseria. Questo ci aiuta a maturare come uomini e come cristiani.

Se la costruzione di piccole grandi opere, semplici briciole che speriamo siano d’aiuto ai ragazzi del posto, rappresenta il pane di questo nostro pasto condiviso, a noi certamente rimarrà il sapore del condimento.

I volontari del GAOM in Etiopia