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Vicenda Ferrari / La posizione della “Lista civica per Castelnovo Monti”

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Nuovo intervento sulla vicenda di cui si parla in questi giorni a Castelnovo ne' Monti: quello della condanna per firma falsa in sede di presentazione delle liste elettorali per le amministrative del capoluogo montano del giugno 2004. Pubblichiamo di seguito una nota della minoranza consiliare di centrodestra.

In questi giorni le cronache locali si occupano, con maggiore o minore enfasi, della questione relativa ad una firma falsa con la quale si accettava la candidatura nella lista “La Voce della Montagna” presentata alle elezioni comunali del 2004.

La vicenda è nota e non vale la pena ripercorrerla per intero. Basterà ricordare che il candidato interessato, nel momento in cui la “sua” firma fu apposta sulla lista, era in vacanza in Egitto e quindi nell’impossibilità assoluta di firmare a Castelnovo. Al suo ritorno disse che “aveva dato la sua disponibilità, ma effettivamente non pensava che le cose fossero andate così avanti”.

Come previsto dalle norme, la firma venne autenticata dal consigliere uscente Vincenzo Ferrari. A seguito di questi fatti fu presentato un esposto alla Magistratura affinché accertasse la verità e chiarisse le responsabilità. Tutto ciò è avvenuto ed al riguardo si sono intesi i commenti più disparati e disinvolti.

Non cerchiamo polemiche inutili, ma non accettiamo offese gratuite: vogliamo affermare alcune cose essenziali che emergono dai documenti ufficiali di cui disponiamo:

1) L’esposto presentato non è una “sporcaccionata”, come l’ha definita il consigliere Ferrari, ma un dovere che ogni cittadino di un paese civile dovrebbe sentire quando viene a conoscenza di un “reato”. Più ritegno non avrebbe guastato, visto che il falso l’ha commesso lui!

2) Per un consigliere comunale delegato all’autenticazione in materia elettorale, autenticare una firma falsa è un reato previsto e punito dall’art. 100, 3° comma DPR 361/57.

3) La Procura della Repubblica di Reggio, in data 27 maggio 2005, “Considerato che i reati sono documentalmente provati…” chiede al Giudice delle indagini preliminari di “emettere decreto penale di condanna” nei confronti di Vincenzo Ferrari.

4) In data 22 giugno 2005, il giudice per le indagini preliminari, ritenuto che l’esame degli atti e le investigazioni compiute convincono delle responsabilità dell’imputato, emette DECRETO PENALE DI CONDANNA nei confronti di Vincenzo Ferrari.

5) Il giudice sopra citato avverte che l’imputato può proporre opposizione al decreto entro 15 giorni dalla notificazione e chiedere il giudizio, anche con rito abbreviato.

A questi atti ufficiali ed incontrovertibili sono seguite dichiarazioni sconcertanti tese a ridurre il reato e la successiva condanna a giochetti innocenti e senza peso. Anzi, a considerare bene le parole, sembra che di questo reato si possa andar fieri e gli unici a doversi vergognare siano coloro che lo hanno denunciato. La presentazione del ricorso viene venduta come l’annullamento della condanna per riconosciuta innocenza, ma così non è, tanto è vero che il Ferrari resta in fiduciosa attesa del processo che forse non arriverà alla fase dibattimentale perché incombe la prescrizione. In questo caso non verrà cancellato il “reato”, ma solo evitato il processo e le eventuali conseguenze giudiziarie.

L’innocenza è un’altra cosa e non va mescolata con le firme false che, da che mondo è mondo, non hanno mai costituito un attestato di benemerenza.

(Lista civica per Castelnovo Monti)