Oltre 3.000 ‘campesinos’ sono stati assoldati dal governo per sradicare manualmente le coltivazioni illegali di coca e di papavero da oppio (amapola) ancora presenti in almeno dieci dipartimenti del paese.
La ‘Casa de Nariño’, sede della presidenza, ha precisato che i braccianti saranno divisi in un centinaio di gruppi che riprenderanno a giorni le operazioni già avviate lo scorso anno e concluse con la distruzione di 40.000 ettari di piantagioni proibite.
Indispensabile per i ‘campesinos’ sarà la protezione dell’esercito e della polizia di fronte a possibili e già minacciati attacchi della guerriglia: solo nel 2006 26 agenti della forza pubblica e 12 contadini sono rimasti uccisi nel corso di analoghe operazioni.
L’obiettivo per il 2007 è eliminare almeno altri 50.000 ettari di coltivazioni, parametro stabilito nell’ambito del ‘Plan Colombia’, il piano anti-droga e anti-guerriglia iniziato nel 2000 con il finanziamento della Casa Bianca che finora ha stanziato 4.000 milioni di dollari.
Le zone in cui continuerà a concentrarsi lo sradicamento manuale sono quelle meridionali di Nariño e Putumayo, alla frontiera con l’Ecuador, e il vicino Cauca, regione dove sono presenti estesi insediamenti indigeni.
Nonostante l’accordo raggiunto nei giorni scorsi con Quito, Bogotá proseguirà ancora nei prossimi giorni alla frontiera tra i due paesi le aspersioni aeree con il contestato erbicida glifosato, potenzialmente dannoso per le colture legali e per la salute delle popolazioni di confine.
(Fonte: Misna)