Relativamente alle critiche sul bilancio di previsione 2007 del Comune di Castelnovo ne' Monti espresse da parte di Rifondazione Comunista nell’ambito del Consiglio in cui il documento è stato approvato ed anche nei giorni seguenti su alcuni organi di informazione, risponde il gruppo consiliare di maggioranza "Castelnovo insieme".
Il Comune di Castelnovo ne' Monti ha presentato un bilancio tra i più positivi della provincia, sia dal punto di vista fiscale che da quello finanziario: non viene applicata l’addizionale Irpef, viene diminuita l’Ici sulla prima casa, l’aumento del 4% che Enìa applica sulla Tarsu (Tariffa rifiuti solidi urbani) viene interamente coperto dallo stesso bilancio comunale grazie al recupero sull’evasione Ici. Nonostante tutto questo, si mantengono inalterati i livelli dei servizi alla persona, è previsto un ulteriore stanziamento per progetti sulle politiche giovanili, vengono confermate le scelte sulle politiche territoriali e di investimento sulla casa, sulla mobilità urbana e viabilità, sulle politiche ambientali, sul personale con l’adeguamento già previsto dell’organico della Polizia municipale e dell’Ufficio tecnico.
Questo bilancio poteva essere la base per trovare punti di incontro, più volte sollecitati, con Rifondazione Comunista. Abbiamo chiesto, nelle settimane precedenti il Consiglio comunale, che Rifondazione presentasse emendamenti o mozioni su cui discutere e trovare eventuali convergenze; per loro scelta questo non è stato possibile, ma ci sono stati invece presentati 15 ordini del giorno (5 sull’Ici e 10 sul bilancio) dieci minuti prima del Consiglio stesso.
A parte il metodo usato, già molto discutibile, va però detto che di molti di questi documenti condividevamo il contenuto, sia relativamente all’Ici sulle aree fabbricabili che al bilancio in generale. Per questo abbiamo chiesto che Rifondazione ritirasse gli ordini del giorno, se non tutti almeno quelli su cui si potevano trovare accordi positivi, per poter avere il tempo di ragionare insieme e portarli in discussione al primo Consiglio utile del 2007, disponibili ad eventuali aggiustamenti e ad approvarli.
In risposta a questo c’è stata una rigidità incomprensibile di Rifondazione, che ha scelto lo scontro chiedendo la votazione immediata di tutti i documenti, sapendo benissimo che così facendo non potevano essere accolti. La maggioranza respinge ogni responsabilità sull’esito di questi odg, che ricade per intero su Rifondazione e sul sup capogruppo Bizzarri.
Come Democratici di Sinistra e Margherita di Castelnovo ne' Monti vorremmo dire al partito di Rifondazione Comunista che un atteggiamento come quello che si sta tenendo a Castelnovo - comune capocomprensorio della montagna reggiana - di opposizione pregiudiziale, a volte di contrapposizione che sembra più che altro personale, non è coerente con gli accordi di governo presenti a livello nazionale, regionale e provinciale, ed in tantissime realtà locali, e non favorisce certo accordi politici per il governo di enti di secondo grado.
Noi restiamo comunque aperti al dialogo con Rifondazione, visto che su alcuni temi ci possono essere convergenze di vedute, ma non si sa fino a che punto ciò possa essere possibile con il capogruppo Bizzarri, dato che in chiusura del Consiglio comunale ha detto chiaramente che dialogare con questa maggioranza a lui non interessa né adesso né in futuro.
(per il gruppo consiliare di maggioranza “Castelnovo insieme”, Valter Davoli, segretario comunale dei Ds, e Leonello Parisoli, portavoce della Margherita di Castelnovo ne' Monti)
LA RISPOSTA DI LUIGI BIZZARRI CAPOGRUPPO DI RIFONDAZIONE
Spostare la discussione dal piano politico al piano personale è espediente arcinoto utilizzato alla bisogna per mascherare una totale mancanza di idee ed argomenti, e privilegiare invece una sterile polemica fine a se stessa. Era una prerogativa della destra, ora ci provano pure a sinistra.
Ha cominciato (lo dico con rammarico) l’assessore Ruffini durante l’ultimo Consiglio comunale peraltro efficacemente rintuzzato da Lorena Campi, consigliere comunale della lista "Rifondazione comunista-Castelnovo Trasparente" e pure componente del direttivo della sezione Ds di Castelnovo ne' Monti. Ci riprovano ora Davoli e Parisoli maldestramente ignorando i temi della discussione avvenuta nell’ultimo Consiglio.
L’affermazione attribuitami di non voler dialogare né ora né in futuro con questa maggioranza è vera ma estrapolarla dal contesto nella quale è stata pronunciata è operazione provocatoria ed irricevibile.
Non esiste alcuna contrapposizione, né personale né strumentale. Esiste invece un comportamento consolidato di questa maggioranza (manifestato già prima delle elezioni, in fase di formazione delle liste) impostato alla supponenza ed alla arroganza, viziato dalla (fallace) presunzione di possedere le migliori soluzioni ad ogni problema.
Gli altri non sono interlocutori degni di almeno pari dignità politica ma semplici appendici da tacitare con qualche scranno ed un po’ di visibilità. A noi tutto ciò non interessava ieri, non interessa oggi e non interesserà domani.
Appare ormai chiaro che questa Amministrazione palesa, per dirlo in termini calcistici, una profonda crisi di gioco e di risultati. E’ quindi comprensibile che cerchi nella lista "Rifondazione Comunista-Castelnovo Trasparente" una stampella politica.
Ma appellarsi semplicemente alla omologazione delle alleanze è argomento assai debole quando poi si ha la pretesa di proporre e disporre a proprio piacimento senza confronto con chicchessia.
La verità è che questa maggioranza (come peraltro le precedenti) si è sempre sottratta al dibattito ed alla discussione pubblica non solo con le altre forze politiche ma anche con i gruppi di cittadini che spontaneamente si aggregano su tematiche e problemi all’ordine del giorno. Riflettano Davoli e Parisoli sulle assemblee di bilancio svolte nel capoluogo, peraltro perfettamente inutili in quanto totalmente ininfluenti, e forse proprio per questo andate praticamente deserte.
Se si vuole ragionare sul bilancio in modo aperto e costruttivo non si può partire con soluzioni già definite e precostituite, nascondendosi dietro la facoltà degli emendamenti da presentare nella discussione di bilancio che tutti sappiamo essere in realtà, per come sono strutturati, una pura e semplice finzione.
Perché dunque pretendere dagli altri quello che con irritante sufficienza si ignora ad ogni piè sospinto?
Se poi Davoli e Parisoli “sono costretti” a votare contro proposte che condividono sono problemi loro e non nostri. Anziché mandare in onda incessanti ed asfissianti litanie (del tutto strumentali) sul dialogo che non c’è facessero una buona volta professione di umiltà, confrontandosi con i reali problemi di questo territorio e non già con costruzioni massimediologiche prive di reale valore.
Non di soli pollai demoliti si vive.
Sarebbe auspicabile, cari Davoli e Parisoli, che su temi come partecipazione, informazione, immigrazione, unioni civili fossero semplicemente attuati i contenuti degli ordini del giorno presentati dalla nostra lista mesi e mesi or sono o forse anni e che la stessa maggioranza ha votato, su cui quindi si è pubblicamente impegnata. Piccole cose. Io ci credo poco, a voi smentirmi.