In questi giorni a Castelnovo si parla molto dei controlli effettuati sulle strade nelle serate del fine settimana, da parte di Carabinieri, Polizia Stradale e Polizia Municipale. Sul tema interviene l’assessore al traffico ed alla viabilità del Comune di Castelnovo, Nuccia Mola.
“Qualcuno ha definito i controlli effettuati a Castelnovo, e mirati prima di tutto ad arginare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza, come 'eccessivi' ed 'oppressivi'. Credo che prima di esprimere simili giudizi sarebbe utile sapere che, se si allarga il discorso ad una scala nazionale, in Italia i controlli di questo tipo sono davvero pochi, rispetto ad altre nazioni europee. E’ quanto emerge molto chiaramente da diversi studi statistici di organismi di controllo sulla sicurezza dei trasporti. Il tema è stato anche oggetto di discussione sui media nazionali, come, per citare un esempio tra i più recenti, un bell’articolo di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera del 4 gennaio. Mi permetto di citarne l’incipit:
Presto un filosofo da bar ci spiegherà che buttar giù quattro vodka–lemon, salire in auto e travolgere due ragazze in bicicletta rientra nelle libertà individuali, e lo Stato–mamma non deve intromettersi. Non diamogli retta. Bere e guidare è da delinquenti.
Chi ha figli giovani sa che il loro rientro a casa nelle notti del fine settimana è da accogliere sempre con un sospiro di sollievo. Perché anche se non hanno bevuto loro, magari possono sempre incrociare in auto qualcun altro che lo abbia fatto. Certo prevenzione e sensibilizzazione sono gli indirizzi su cui il nostro lavoro, come amministratori e genitori, si deve concentrare principalmente, insistendo sulla necessità per i gruppi di amici di individuare a turno uno di loro che si faccia carico della sicurezza di tutti, per una sera non beva alcolici e si metta alla guida sobrio. Ma i controlli sono parte irrinunciabile per la tutela della sicurezza, e per questo non possiamo che essere vicini alle forze dell’ordine nell’adempimento del loro dovere.
Le statistiche dicono che un terzo degli incidenti gravi è responsabilità di conducenti in stato di ebbrezza. Si tratta di dati impressionanti. Ma ancora di più credo facciano riflettere quelli citati da Severgnini nel suo articolo, relativi all’incidenza dei controlli in Italia ed in Europa.
Dati rilevati dall'European transport safety control e dall’associazione sostenitori ed amici della Polizia stradale: nel biennio tra il 2002 ed il 2004 solo il 3% dei patentati italiani è stato controllato con l’etilometro, rispetto al 16% della media europea ed al 38% dei paesi più severi. In Francia si effettuano tra i 7 e gli 8 milioni di controlli l’anno, in Spagna tra i due e tre milioni. In Italia la cifra si ferma ad appena 200 mila.
Come afferma Severgnini: 'Su 35 milioni di patentati, vuol dire una probabilità di controllo ogni 175 anni'. E’ chiaro che una svolta, un cambiamento profondo di mentalità su questi temi non può che passare attraverso una maggiore rigidità rispetto al passato, che a qualcuno potrà sembrare invasiva, con controlli più frequenti davanti ai bar, nei locali, sulle strade.
Ma con la stessa diffidenza sono state accolte innovazioni come l’obbligo delle cinture di sicurezza o il divieto di fumare nei locali pubblici. Ed oggi nessuno ne mette più in dubbio l’utilità. Qui la posta è ancora più alta, perché si parla della possibilità di salvare giovani vite. Se qualcuno pensa che sia una affermazione eccessiva, a smentirlo purtroppo ci sono le cronache di questi giorni, anche quelle locali che vedono incidenti tragici con grande frequenza nella nostra provincia”.