A Betlemme, venti secoli fa, il Figlio di Dio appena nato da Maria è subito vittima della violenza. Giuseppe e Maria lo salvano da Erode fuggendo in Egitto. Però nessuno riesce ad impedire la successiva strage degli innocenti, tutti bambini.
Il 29 novembre scorso ero in visita da don Giancarlo Pacchin a Jandira, nello stato brasiliano di S. Paolo: abbiamo fatto il funerale alla piccola Emily, di 5 anni, rapita, violentata ed uccisa da un giovane, per vendetta nei confronti della “compagna”, una ragazza di 20 anni, amica di Emily e vicina di casa della famiglia: sono tutti ex-favelados provvisoriamente accampati dentro e attorno ad una vecchia struttura scolastica fatiscente in attesa di una sistemazione più dignitosa. Il ragazzo era stato allontanato più volte dall’accampamento perché legato alla droga e violento. La ragazza aveva deciso di rompere la relazione e di non farlo più enrare nella sua baracca, dove, di notte, spesso si infiltrava…
Secondo i più recenti dati dell’ONU e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) sono circa 50.000 i minori che ogni anno vengono uccisi, oltre 200 milioni quelli che subiscono abusi sessuali, 126 milioni quelli che sono sottoposti a lavoro minorile in attività rischiose. E vanno dai 133 ai 275 milioni i minori che subiscono o assistono a violenze in famiglia. Arrivano a 2 milioni i bambini e le bambine che sono nel giro della prostituzione e della pornografia…
Dov’è l’infanzia? Dov’è il gioco, la spensieratezza, il sorriso?! E’ immensa la folla dei piccoli e minori violentati, sfruttati, picchiati, terrorizzati, abbandonati, adescati, espiantati, armati, sottratti alle famiglie, alla scuola, all’innocenza, alla dignità, alla vita. Nel mondo i “bambini schiavi”, i “bambini soldato” sono ancora decine di milioni!
E come dimenticare gli altri 8 milioni di bambini “istitutionalizzati”, particolarmente a rischio?
Non di rado la violenza, spacciata come “disciplina” o addirittura come “terapia”, è praticata con bastoni, tubi di gomma, chiusure in sacchi o in stanze gelide, con trattamenti elettro-convulsivi o con farmaci devastanti.
I minori stessi possono diventare autori di violenza: il bullismo ne è un’esempio e non di rado sceglie vittime proprio tra coetanei poveri, disabili, deboli…
Il 31 dicembre prossimo, durante la tradizionale Marcia della Pace, dalla parrocchia di S. Pellegrino alla Chiesa di Santo Stefano, vedremo immagini, rifletteremo e ascolteremo testimonianze sul tema della violenza sui minori. Interverranno il missionario reggiano e dheoniano p. Renato Comastri, una rappresentante della Cooperativa Madre Teresa e una dei Gruppi Educativi Territoriali (GET).
Saremo aiutati a conoscere così più da vicino certe realtà disumanizzanti, ma anche a sentire più vicine e possibili certe lotte, certi impegni, certe scelte coraggiose di piccoli “giganti” quasi invisibili, eppure efficaci, che da anni, da una vita, in certe situazioni “ci sono ma non ci stanno”, e lottano per creare piccole soluzioni alternative, per piccoli gruppi, per piccoli luoghi…
Marceremo con la volontà di capire e condividere più a fondo, per cambiare le cose, credendo che l’uomo può produrre bellezza e grazia, pace e giustizia e non solo interesse e follia!
Guidati dalla Parola di Dio, da quella del Papa e del Vescovo, e dall’esempio di tanti piccoli “giganti”, pregheremo per la pace e ci impegneremo a lottare “in pace”, con forza, per il rispetto di ogni persona, anche la più piccola, anzi per ogni creatura, anche quella, in apparenza, più insigniifcante. E’ ovviamente importante la partecipazione dei nostri bambini e ragazzi, non solo quella dei giovani e degli addetti.
(Don Emanuele Benatti)