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Nuove aree fabbricabili e ICI: “quer pasticciaccio brutto” del Comune di Castelnovo ne’ Monti

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I sindacati CGIL, CISL e UIL della zona montana a firma di Dusca Bonini, Pietro Ferrari e Giovanni Riatti, prendono posizione sulla operazione del Comune di Castelnovo M. circa la imposizione dell'ICI sulle nuove aree fabbricabili previste nel PSC.
Il titolo del comunicato stampa, che si trascrive di seguito, è esplicito nel parlare di un "pasticciaccio brutto".

Con l’approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del relativo Piano Urbanistico (PUC) e la rivalutazione delle aree rese “virtualmente” edificabili, il Comune di Castelnovo ne’ Monti ha attuato una operazione che solleva forti dubbi e perplessità sia per quanto attiene la correttezza amministrativa, che per gli aspetti più prettamente politici e sociali e di un corretto ed aperto rapporto con i cittadini.

Con l’approvazione del PSC alcune centinaia di migliaia di mq. di aree, in gran parte in precedenza definite come aree agricole, sono stati resi “virtualmente” edificabili, di norma senza nemmeno consultare i proprietari.

L’aggettivo “virtualmente” ha un senso poiché, in realtà, se tali aree non sono inserite nel Piano Operativo Comunale (POC) (e ciò vale per la maggior parte di esse!) in realtà non sono fabbricabili.

In data 1/6/2006 la Giunta ha deliberato i “valori medi venali in comune commercio delle aree fabbricabili per l’anno 2006 … per l’applicazione dell’ICI” con valutazioni che sono apparse a molti ben superiori ai reali valori di mercato.

Nel luglio successivo ancora la Giunta ha ritenuto utile e opportuno intervenire per correggere il tiro sui lotti che non raggiungono la superficie minima per costruire essendosi accorta di una evidente incongruenza.

Nei mesi successivi l’amministrazione ha provveduto a comunicare ai proprietari interessati, allegando la visura catastale dei terreni in questione, che su di essi era necessario pagare l’ICI con riferimento alle valutazioni indicate in una tabella allegata.

Per molti si è trattato di una sgradita sorpresa, non certo mitigata dalle affermazioni del Comune secondo il quale “le nuove aree fabbricabili sono state sicuramente valorizzate dal Comune: Prima non avevano un valore rilevante, oggi valgono centinaia di migliaia di euro.” (Castelnovo Informa, settembre 2006).

Per di più, di norma, la valutazione non tiene conto delle condizioni orografiche del terreno, nonostante la delibera della Giunta reciti che la stessa debba tener conto degli “oneri per eventuali adattamenti del terreno necessari per la costruzione”, cosa che, poiché Castelnovo ne’ Monti è, appunto, ne’ Monti, è spesso determinante per valutazioni molto differenziate.

Molti quindi hanno dovuto rivolgersi ai tecnici locali per contestare la valutazione del Comune considerando le condizioni orografiche e di accessibilità reali, ma con un conseguente onere economico poichè, giustamente, i liberi professionisti non lavorano gratis.

Per “parare” in qualche modo queste difficoltà la Giunta ha promesso che, all’inizio del 2007, emetterà un bando per cui chi vorrà ritornare alla situazione precedente potrà chiederlo (e saranno ulteriori onorari da pagare ai tecnici!) e il Comune deciderà se concederlo.

Nel frattempo a TUTTE le famiglie del Comune (anche a quelle che non erano interessate e che perciò si sono dovute preoccupare di chiedere spiegazioni!) è giunto l’invito a pagare, entro il 20 dicembre 2006, l’ICI sulle aree, con l’aggiunta di un ulteriore 60% per l’anno 2005 e di un 40% per l’anno 2004, in forza di una interpretazione autentica delle norme secondo cui l’ICI dovrebbe essere pagata a decorrere dalla adozione dello strumento urbanistico che è avvenuta nel 2004.

Sembra davvero un “pasticciaccio brutto”, una operazione che, piuttosto che essere rivolta ad una utile programmazione sull’uso corretto del territorio, abbia mirato ad ampliare le aree “virtualmente” edificabili allo scopo di aumentare sensibilmente gli introiti dell’ICI, senza un corretto rapporto coi cittadini che avrebbero dovuto essere messi preventivamente nella condizione di capire chiaramente quanto stava succedendo e di decidere sul che fare, senza doversi sottoporre ad oneri improprii e ad estenuanti pratiche burocratiche.

E’ netta poi l’impressione, per i molti aggiornamenti alle regole apportati in queste settimane, che gli amministratori non fossero pienamente consapevoli degli effetti della operazione e che si sia cercato di “limitare il danno” in corso d’opera.

Le organizzazioni sindacali di zona hanno discusso di questi aspetti con la Giunta ed hanno chiesto:

1) un periodo di sospensione adeguato per definire le modalità operative con chiarezza e dare il tempo ai cittadini di comprenderle,

2) sulla questione di una corretta valutazione del valore delle aree hanno chiesto di:

a) attivare i tecnici comunali perché fosse possibile definire direttamente coi cittadini le questioni aperte senza l’obbligo di rivolgersi a tecnici esterni;
b) di attivare comunque una sorta di convenzione coi tecnici liberi professionisti per limitare i costi di eventuali consulenze di cui comunque il cittadino ritenesse di aver bisogno;

3) sulla questione del “bando” previsto all’inizio del 2007 per permettere l’eventuale retrocessione delle aree in questione alla situazione precedente, i sindacati hanno chiesto di poter partecipare alla definizione dei contenuti dello stesso.

Attendiamo risposte.

LA RISPOSTA DELLA GIUNTA

Di fronte alle affermazioni imprecise e sorprendentemente strumentali dei Sindacati sull’Ici delle nuove aree fabbricabili, vorremmo ricordare che il Comune di Castelnovo Monti nel 2007 non applicherà l’addizionale Irpef, ridurrà l’Ici sulla prima casa e non aumenterà la tariffa sulla raccolta dei rifiuti, cresciuta in tutta la provincia del 4%, grazie al recupero dell’evasione ed elusione sull’Ici e sulla stessa Tarsu. E’ doveroso sottolineare ciò perché, mentre a livello provinciale veniamo presi come esempio di corretta politica fiscale dai Sindacati confederati, a livello locale, non sapendo come polemizzare con l’Amministrazione comunale, si fa da parte dei Sindacati di zona disinformazione e confusione sull’Ici delle nuove aree fabbricabili.
Affermazioni come “aree rese virtualmente edificabili”, o ancora peggio accuse all’Amministrazione di scorrettezze, e di un non corretto rapporto con i cittadini, sono davvero inqualificabili oltre che non veritiere. Il Sindacato viene ad un confronto con l’Amministrazione, discute, pone alcune richieste e poi con questo comunicato vanifica il confronto sulle richieste stesse. Abbiamo svolto dieci assemblee nelle frazioni, abbiamo spiegato le regole e l’applicazione dell’Ici sulle aree fabbricabili, ed i cittadini presenti hanno compreso ed apprezzato le spiegazioni. Vorremmo ricordare ai Sindacati, che rappresentano tradizionalmente le classi a reddito medio o medio-basso, che chi ha avuto terreno reso edificabile è passato da un valore vicino allo zero ad un altro, di decine o centinaia di migliaia di euro. Quindi il valore delle aree non è virtuale, anche per chi non è stato inserito nel Poc. Vorremmo precisare che tutti i cittadini che hanno fatto domanda sono stati inseriti nel Poc e che nelle aree non inserite l’Ici viene abbattuta del 50%.
La riduzione del 50% e del 90% del valore Ici sui lotti inferiori al minimo per costruire, a seconda delle vicinanze o meno di altri lotti edificabili, l’abbattimento del 100% per i lotti inferiori a 300 mq, l’accertamento con adesione del cittadino per chi ritiene che i valori di riferimento non siano corretti per il proprio terreno, la possibilità di aderire al bando che verrà presentato nel 2007 per togliere l’edificabilità al proprio terreno (vedremo quanti cittadini lo faranno) non sono “correttivi per limitare il danno”, ma il frutto di un confronto con gli altri Gruppi consiliari e con numerosi cittadini. Sul 2004 e 2005 abbiamo dovuto applicare una interpretazione autentica (e non evitabile) del Ministero delle Finanze, che impone l’applicazione dell’Ici dalla data di adozione degli strumenti urbanistici. Tuttavia abbiamo ridotto i valori del 60% e del 40% per gli anni passati.
Il confronto su questo come su altri temi amministrativi è certamente sempre aperto, tuttavia dopo comunicati di questo tipo, tutto diventa più difficile. Intanto ai rappresentanti sindacali della zona montana, buon Natale e arrivederci, al prossimo confronto.