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Recupero della fornace di Canossa: un modello di edilizia sostenibile

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“Come nel nostro stile, abbiamo mantenuto la promessa”.
Così il presidente provinciale della CNA Enrico Bini ha aperto ieri sera al Teatro Matilde di Canossa di Ciano d’Enza il convegno ‘Come coniugare un’economia sostenibile con il minor consumo del territorio’ promosso da CNA Costruzioni ed Edilterre, in collaborazione con Provincia di Reggio Emilia, Comune di Canossa e Arteas studio e con il contributo di Unicredit.
Tanta gente è accorsa per assistere alla presentazione dell’intervento di recupero edilizio che sarà effettuato alla ‘Fornace della calce’ di Canossa, un intervento preso a modello nel portare avanti una nuova cultura edilizia capace di coniugare sviluppo e sostenibilità.
“Un anno fa – ha spiegato il presidente Bini – nel corso di un convegno sull’edilizia sostenibile avevamo annunciato l’intenzione di sostenere questo progetto, segno di una forte e precisa volontà nel percorrere un cammino di cambiamento: cambiamento della cultura, cambiamento del costruire, innovazione delle imprese del settore. L’incremento e l’applicazione diffusa di nuove e più efficienti tecnologie è determinante per consentire uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. La fornace della calce è un esempio concreto di come si può fare economia nel rispetto dei limiti.
Come promesso, un anno dopo, siamo qui a presentare questo innovativo progetto; ringraziamo tutti gli enti pubblici presenti per la condivisione di questa nuova filosofia del costruire sostenibile. Anche con il sostegno a iniziative come questa – ha concluso Bini – intendiamo rispondere alle accuse ed ai luoghi comuni, che da diverse parti vengono indirizzate al mondo della piccola impresa, relegata spesso a ruoli marginali ed altrettanto spesso accomunata a fenomeni d’illegalità.
Dopo Bini, hanno preso la parola l’assessore provinciale all’ambiente Alfredo Gennari, il sindaco di Canossa Enzo Musi e l’assessore all’urbanistica del comune di Bolzano Silvano Bassetti che ha portato al convegno la testimonianza di ‘Casa Clima’, l’esperienza avviata nel Comune di Bolzano “che mira a introdurre nuovi parametri di ‘sostenibilità ambientale’ nella realizzazione degli interventi edili, una dimostrazione che la sinergia e la condivisione di percorsi su obiettivi comuni tra operatori economici (le imprese) e l’ente pubblico possono funzionare bene”.
A Walter Baricchi, Paolo Soragni e Stefano Compagnoni (Arteas Studio) il compito di illustrare nel dettaglio il progetto: l’intervento della Fornace della calce si svilupperà in due ambiti. Uno residenziale, di nuova edificazione, e uno dedicato ad attività ricettive ospitato nei fabbricati esistenti. Le aggregazioni residenziali si sviluppano in tre gruppi di quattro alloggi ciascuno, adagiati sulla collina dinanzi al fiume Enza a poche centinaia di metri dall’abitato di Ciano nel complesso un tempo in attività con il nome di Fornace ‘Conforti’.
Un’area caratterizzata da un insieme di strutture eterogenee, in condizioni di abbandono e degrado e che ora sarà recuperata con un intervento capace di coniugare innovazione e rispetto della tradizione.
Saranno eliminate le parti incongrue e valorizzate quelle che, come il manufatto dei forni, per anni hanno segnato il territorio di Ciano con il loro profilo ed oggi sono chiamate a testimoniare il passato produttivo del luogo.
Quello della fornace della calce sarà un grande esempio, uno dei primi in regione, di sostenibilità e della sintonia tra lo sviluppo e l’ambiente con forme e materiali tradizionali associati alle moderne tecnologie di contenimento dei consumi.
Dall’isolamento ‘a cappuccio’ al riscaldamento a pavimento, dall’impianto con pannelli solari-termici al sistema di predisposizione del recupero di aria dall’esterno: ogni dettaglio mira all’utilizzo massimo di fonti rinnovabili con riduzione dei consumi per un minore impatto sul territorio e un risparmio indicativo di quasi il 50% sui costi.
L’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli ha chiuso il convegno invitando “a proseguire sulla strada dell’edilizia sostenibile. Una strada obbligata, un imperativo per tutti i paesi sviluppati. Il rischio, al contrario, sarebbe quello di portare il pianeta a cambiamenti climatici e a una devastazione del sistema ambientale che porterebbe danni incalcolabili all’umanità. Ben vengano quindi interventi come quello di Ciano, ad aprire la strada di un nuovo trend che dovrà, inevitabilmente, coniugare anche in futuro sviluppo e sostenibilità”.