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A Castelnovo ne’ Monti il premio “Cittàslow 2006”

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E’ arrivata nei giorni scorsi al Comune di Castelnovo la comunicazione ufficiale di essere stato eletto vincitore di un premio davvero prestigioso: il “Premio Cittaslow 2006”. Ogni anno l’associazione delle “città del buon vivere”, di cui Castelnovo fa parte dal 2001, attribuisce due riconoscimenti, uno ad una cittadina membro dell’associazione, ed uno ad una città “esterna” ad essa.

Quest’anno, accanto a Torino premiata nella seconda categoria, la giuria dell’associazione ha indicato nell’ambito dei paesi “affiliati” Castelnovo Monti come presentatore dell’iniziativa più interessante. Il capoluogo montano ha partecipato al concorso con le proprie scelte in tema di qualificazione del paesaggio, raccolte in un elaborato facilmente “esportabile” ad altre realtà nazionali, intitolato “Come restituire qualità al paesaggio”.

Una sorta di “manifesto” corredato da una serie di elementi concreti realizzati dall’Amministrazione castelnovese, che hanno avuto come apice simbolico l’abbattimento del pollaio di Calcinara della scorsa estate. Nelle motivazioni del premio, comunicate da Cittaslow, si legge: “Dopo attento esame dei progetti, la Giuria del Premio, all’unanimità, sceglie il progetto “Come restituire qualità ad un paesaggio”, presentato dal Comune di Castelnovo ne’Monti.

Il progetto colpisce per la programmazione di una serie di eventi di recupero del patrimonio edilizio e della qualità del paesaggio, attraverso il ripristino della cultura ambientale ed agronomica ed il rilancio della tradizionale cultura artigianale ed enogastronomica, temi cari e caratterizzanti della filosofia slow dell’associazione”.

Un riconoscimento di massimo livello, anche considerando la qualità della giuria, che tra i propri membri vedeva il Presidente del Centro Studi Città di Orvieto e Presidente del Comitato Scientifico Cittaslow, Stefano Cimicchi, la Presidente della Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino Lella Mazzoli, Marino Melissano Presidente del Centro tecnico Regionale di ricerca sul consumo europeo, e Giuseppe Roma, Direttore generale di Censis.

Spiega il vice Sindaco ed Assessore alla Tutela del Paesaggio, Fabio Bezzi: “Si tratta di un premio importantissimo e ci riempie di orgoglio averlo vinto. Per sottolineare il rilievo nazionale che ha il concorso Cittaslow basta citare i vincitori delle passate edizioni”.

Lo scorso anno ad aggiudicarsi il premio era stato il Comune di Pollica per le cittaslow, con il progetto “Galdo borgo di Teatro e Letteratura”, e per le città “non slow” il Comune di Firenze. Nel 2004 per le cittaslow il Comune di Orvieto per un progetto sulla filiera ecologica dell’idrogeno e per la sezione “non slow” la città di Potsdam per il recupero dell’impianto storico – industriale dei secoli 18° e 19°.

Ed ancora nel 2003 premiati i Comuni di Levanto e di Roma. Conclude Bezzi: “La notizia che Castelnovo si è aggiudicata il premio per quest’anno ha già suscitato la curiosità di grandi media nazionali: venerdì è arrivato da Torino un giornalista de “La Stampa”, Carlo Grande, che scriverà un articolo sul paese e sul progetto premiato”. Castelnovo ha presentato alla Giuria le azioni realizzate in ambiti diversi che hanno avuto comune ricaduta sul paesaggio, inteso come valore primario da spendere nel nuovo modello di sviluppo, basato su turismo e valorizzazione delle produzioni tipiche.

Azioni che hanno seguito principalmente tre filoni:
1. la qualità dei paesi, dei borghi e degli edifici, con lo studio degli elementi architettonici tipici del territorio, gli interventi di qualificazione su centro storico e frazioni, i nuovi strumenti di indirizzo per tecnici ed imprese edili per aumentare la qualità delle nuove costruzioni.
2. il paesaggio naturale, con iniziative in via di attuazione sul restauro del bosco, e azioni su cui si stanno costruendo collaborazioni con il Parco Nazionale e il Gal, ad esempio per un esbosco controllato sulla Pietra di Bismantova (per la quale l’eccessivo aumento della vegetazione sta causando problemi), o su monte Castello (per il quale si sta progettando un diradamento sulla cima per restituire alla vista i resti della torre matildica).
3. I volumi incongrui, con l’iniziativa che ha riguardato il pollaio di Calcinara, inserita anche come evento clou nella Biennale del Paesaggio della Provincia di Reggio, e che nella zona montana sarà seguita il prossimo anno da altre come la demolizione della vecchia officina di Sparavalle (in comune di Busana) e della “famosa” porcilaia di Canossa.