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Anna non c’è più

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Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, il testo del breve discorso pronunciato ieri nella sede ufficiale del Consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti dal suo capogruppo, Luigi Bizzarri.

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Ricordare Anna ad un mese dalla sua scomparsa è tempo troppo breve per non farsi coinvolgere dal dolore e dalle forti emozioni per un addio avvenuto troppo presto che ragione e razionalità rifiutano ancora di considerare definitivo.

E’ con incredulità - il sentimento che ci pervade quando la sua figura ritorna al centro del discorso - che scrivo queste riflessioni, brevi come lei avrebbe desiderato, lei così avversa alla inutile prolissità ed al futile vaniloquio.

Una incredulità ed uno smarrimento quasi infantili, un inconscio tentativo di rifiutare il disvelarsi di una irreale cruda realtà.

Ed allora ecco l’accavallarsi di ricordi vicini e lontani, l’emozione con la quale rileggo le note scritte di suo pugno sui più svariati argomenti cercate e ritrovate in plichi di carta affastellati e pronti per il macero ed ora gelosamente custoditi.

La lunga ed implacabile malattia che alla fine l’ha vinta, e da Anna affrontata con tanta caparbietà e tanto coraggio, con la convinzione che anche in questa occasione come già in passato avrebbe sconfitto il terribile male che l’aveva colpita, è stata la sua ultima, tenace battaglia.

Ultima battaglia per lei donna di vasta cultura, nell’intimo animata dalla fortissima convinzione che il suo mestiere di insegnante andasse ben oltre il semplice ammaestramento nozionistico, per essere invece vera e propria missione di costruzione di coscienza critica per generazioni di studenti che l’hanno profondamente apprezzata in un rapporto duraturo che si protraeva ben oltre il ciclo scolastico.

Per lei, donna riservata, profonda e di ragionata fede (quasi un ossimoro per noi non credenti), in grado di affrontare e vivere intensamente situazioni all’apparenza contraddittorie ma capace di spiegarle con disarmante semplicità misurandosi e confrontandosi con sensibilità ed intelligenza con i tumultuosi accadimenti del nostro tempo.

Per lei, ancora convalescente da un brutta malattia, che decide di mettersi in gioco candidandosi alle elezioni amministrative in una lista dalle nulle possibilità di vittoria ma con la determinazione di chi crede sino in fondo al proprio intimo sentire e ritiene l’impegno civile inderogabile dovere al servizio della società.

Per lei così tenace nelle discussioni, ma mai strumentale e polemica fine a se stessa, capace dopo qualche eccesso verbale di chiedere con naturalezza scusa all’interlocutore.

Ecco, Anna era tutto questo ma anche molto altro ancora.

Per chi possiede il dono della fede, la speranza di poterla di nuovo incontrare e continuare un discorso solo momentaneamente interrotto.

Per noi la fortuna e l’orgoglio di averla avuta compagna di viaggio di un tratto della nostra vita e la certezza di un lascito umano e morale indelebile.

Ciao, Anna, che la terra ti sia lieve.

(Luigi Bizzarri)