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4,221 milioni di euro alla Comunità Montana Appennino Reggiano dalla Regione…

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Ammontano a circa 18 milioni di euro le nuove risorse disponibili per la montagna emiliano-romagnola. Serviranno a finanziare gli interventi previsti per il 2006 dagli Accordi-quadro che saranno sottoscritti nei prossimi giorni da Regione, Province, Comuni, Comunità montane e altri soggetti pubblici e privati e il cui contenuto è stato presentato oggi alle Commissioni "bilancio, affari generali e istituzionali" e "politiche economiche" in seduta congiunta. Dopo l'odierna informativa il testo passerà all'esame della Giunta regionale.

Le risorse messe a disposizione dalla Regione ammontano complessivamente a 8,5 milioni di euro, mentre circa 9,2 milioni sono stati assicurati dagli altri soggetti che partecipano agli Accordi-quadro.

Alle Comunità montana "Appennino Reggiano" andranno 4 milioni 221 mila euro che serviranno a sostenere, tra l'altro, interventi per la riqualificazione delle stazioni sciistiche , per l'impianto di atletica leggera di Castelnuovo Monti , per sostenere il settore produttivo e in campo culturale.

I nuovi finanziamenti vanno ad aggiungersi a quelli del 2005 , quando furono stanziati complessivamente oltre 20 milioni di euro. L'obiettivo è promuovere uno sviluppo equilibrato delle aree appenniniche, combattendo lo spopolamento, valorizzando l'ambiente e i prodotti tipici, sostenendo il lavoro giovanile e le attività imprenditoriali e migliorando la qualità dei servizi.
Ampio il fronte degli interventi previsti che vanno dalla viabilità alla difesa del suolo; dalla cultura allo sport; dal turismo alla telematica; dal recupero degli edifici storici alla valorizzazione dell'agricoltura di qualità. Il tutto nel rispetto delle specifiche vocazioni dei singoli territori.

Gli Accordi quadro per lo sviluppo delle zone montane rappresentano lo strumento operativo previsto dalla legge regionale per la montagna del 2004. L'idea di fondo è quella di realizzare in questo modo interventi basati sulla collaborazione e sulla condivisione delle scelte tra le diverse Istituzioni e le organizzazioni economiche e sociali, mettendo in rete risorse e progettualità e massimizzando in questo modo la ricaduta sul territorio. Complessivamente dunque gli Accordi coinvolgono quasi 150 soggetti sottoscrittori, con un ruolo centrale riconosciuto però alle Comunità montane, cui la stessa legge regionale affida il compito di promuovere le intese e coordinare i relativi interventi.

Approvato piano forestale 2007-2013 per l'Emilia Romagna

L'Assemblea legislativa regionale ha approvato il Piano forestale 2007-13, che conta per l'intero periodo su 110 milioni di euro per i 600.000 ettari di boschi dell'Emilia-Romagna. Il piano è stato licenziato a maggioranza, con l'astensione di Forza Italia, ma contrario il consigliere forzista Antonio Nervegna, come An e Udc. Il piano punta a migliorare i boschi esistenti in montagna e ad aumentarne la presenza in pianura, accrescendo la sicurezza idrogeologica del territorio che occupano, conservandone la biodiversità e contribuendo ad attenuare i cambiamenti climatici, immagazzinando più anidride carbonica. Senza dimenticare il ruolo che le biomasse forestali possono giocare per la produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso piccoli e medi impianti promossi da imprenditori agro-forestali, singoli o in raggruppamenti, e dagli stessi enti pubblici nelle aree montane. "Il Piano forestale che abbiamo approvato oggi - ha commentato in una nota l'assessore regionale all'ambiente, Lino Zanichelli - è molto importante perché contribuisce alla politica di contrasto all'effetto serra e assicura la tenuta idrogeologica del territorio, offrendo alla montagna un'opportunità di sviluppo in più". Un programma che "si integra" con "il Piano di sviluppo rurale, con le politiche per la montagna e con le nuove misure previste per il sistema idrico integrato". Dei 110 milioni, 58 sono diversi finanziamenti pubblici del Piano regionale di sviluppo rurale. Le risorse messe a disposizione direttamente dalla Regione sono 28,5 milioni e dallo Stato arriveranno 8,4 milioni di euro, mentre un nuovo canale di finanziamento reperirà 15 milioni di euro con modifiche al metodo tariffario del servizio idrico integrato che destinano una quota tra il 2 e il 5 per mille agli interventi di manutenzione dei boschi montani e agli interventi di difesa del suolo con tecniche a basso impatto ambientale, come i metodi di ingegneria naturalistica. Una misura, questa della nuova tariffa, giudicata dalla Giunta regionale "un riconoscimento concreto della risorsa fondamentale che il territorio appenninico e le sue foreste rappresentano per tutta la comunità regionale, garantendo acqua di qualità". Sono previsti Accordi di programma tra Province e Agenzie d'ambito (Ato) per regolare l'applicazione nei diversi territori, che verrà concretamente attuata dalle Comunità montane. In Emilia-Romagna i boschi coprono il 27% della superficie regionale e l'80% è di proprietà privata. Il 95% dei boschi è in montagna o in alta collina (solo il restante 5% è in pianura). Le aree naturalisticamente più importanti sono all'interno dei due parchi nazionali (Foreste Casentinesi e Appennino tosco emiliano) e di quelli regionali del crinale appenninico: parchi che occupano circa 80.000 ettari e che sono coperti da boschi per circa il 65% della loro superficie. Importanti anche le pinete litoranee che per la maggior parte sono comprese nei confini del Parco regionale del Delta del Po.