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Reggio nel Mondo in Serbia

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E' in partenza per Kragujevac una missione tecnica organizzata da Reggio nel Mondo al fine di approfondire la collaborazione nel settore educativo e dell'infanzia tra le due città. Dal 22 al 26 novembre la delegazione reggiana avrà il compito di far partire una serie di relazioni che porteranno ad uno scambio di carattere culturale e giovanile. Kragujevac si trova in Serbia, è una città gemellata con Reggio Emilia dal 2004 ed è una città che ha una storia particolarmente significativa e drammatica: negli ultimi 70 anni la città fu prima teatro di uno degli episodi più drammatici e cruenti della Seconda guerra mondiale, con la fine del conflitto divenne sede della Zastava, fabbrica produttrice delle Yugo, che fu uno dei bersagli dei bombardamenti Nato del '99.

A far parte della missione saranno Giovanni Danesi di Reggio nel Mondo, Piero Nasuti e Cristiana Lusuardi dei Get; Andrea Bassi, Federica Ferretti, Gianluca Grassi e Paola Lasagni della Gabella, Guido Zini dell'associazione Una montagna di aiuti e il fotografo Piero Bruno.

La delegazione reggiana sarà accolta dall'assessore alle politiche sociali Slavica Saveljic che ascolterà la presentazione delle esperienze dei Gruppi Educativi Territoriali e della Gabella, lo spazio giovani promosso dall'assessorato Scuola Università Giovani. Nel corso dei cinque giorni incontreranno anche il presidente del centro per il lavoro sociale Momic Boric, visiteranno il consultorio giovani, l'orfanotrofio Mladost, il centro giovani, l'asilo Cuperak, il liceo, il parco della memoria e il parlamento scolastico.

In programma anche diversi incontri informali con le associazioni, i gruppi musicali e le realtà culturali composte dai giovani, allo scopo di esportare i modelli educativi e i programmi giovanili del Comune di Reggio Emilia.

Kragujevac, quarta cittadina serba in ordine di importanza, è situata nella Serbia centrale ad un centinaio di Km a sud di Belgrado. Kragujevac ha assistito con il tempo a molte turbolenze sociali, non sempre uscendone indenne, ma anzi riportando perdite talora gravi, la peggiore delle quali è senz'altro il massacro di uomini e bambini durante la II guerra mondiale.

Il 21 ottobre 1941 i nazisti ordinarono di far fuoco su 7.000 persone, circa 1/3 della popolazione cittadina, come rappresaglia in seguito ad un attacco partigiano contro i militari tedeschi invasori: furono uccisi 50 serbi per ogni tedesco ferito, e 100 per ogni tedesco morto. Fra i massacrati vi fu una intera generazione di ragazzi presi direttamente dalle scuole: il monumento in ricordo degli scolari uccisi è oggi simbolo della città.

Oggi gli abitanti sono 180.000, Kragujevac è la sede di quella che era la Crvena Zastava (Bandiera Rossa) importante casa automobilistica della Jugoslavia di Tito, collegata dagli anni '50 anche al gruppo Fiat. Questa industria, sulla quale si basava la vita e l'assetto urbano della città, a seguito delle riforme politiche dell'area balcanica e dei bombardamenti della fine degli anni '90 sta attraversando un momento di crisi che si riverbera inevitabilmente sulla vita socio economica dell'intera città, ultimamente è stata proprio la Fiat ad annunciare il ritorno nella città Serba con il settore di assemblaggio delle Punto prodotte per il mercato dell'Est Europa.

A tutt'oggi, il quadro economico-sociale di Kragujevac è molto pesante: c'è una forte disoccupazione (circa 20.000 persone), ma, anche fra i lavoratori, moltissimi sono in cassa integrazione con la media di circa 60 euro al mese per due anni (lo stipendio medio mensile di un operaio ammonta a 160-170 euro). Ciononostante, il costo della vita è molto alto: gli esercizi commerciali sono forniti di merci, ma i prezzi sono proibitivi per le retribuzioni attuali. Il gemellaggio tra la città di Reggio Emilia e Kragujevac è stato firmato nel 2004.