Erano impiegati quale operai presso una stalla del comune di Villa Minozzo ma la loro condizione di clandestini li ha inguaiati facendoli passare dalla stalla alla Caserma dei Carabinieri della Stazione di Villa Minozzo dove sono stati condotti per le procedure di espulsione.
Guai in vista anche per i titolari dell’azienda agricola che avevano assoldato in nero i due clandestini in quanto verranno denunciati alla Procura reggiana in ordine al reato di occupazione di manodopera clandestina.
L’ennesima vicenda di lavoro nero e occupazione di manodopera clandestina e’ stata portata alla luce dagli specialisti in forza al Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia congiuntamente ai colleghi della Stazione di Villa Minozzo al comando del Maresciallo Vinicio ANTONIOLI che, nel corso di un mirato controllo eseguito presso un’azienda agricola del paese, hanno sorpreso due clandestini al lavoro all’interno di una stalla per conto dell’azienda oggetto dei controlli.
Un inchiesta che potrebbe presto estendersi in quanto, pur in mancanza dei dovuti riscontri i Carabinieri non escludono, come peraltro accade per altri settori quali quello edile e meccanico, che la vicenda possa rientrare nel fenomeno del caporalato strettamente correlato a quello dell’occupazione di manodopera clandestina.
I soci amministratori dell’azienda, una 36enne ed un 44enne della provincia di Parma, verranno denunciati dagli alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di occupazione di manodopera clandestina. Guai penali quindi per i due contitolari dell’azienda ai quali dovranno aggiungersi anche i salati provvedimenti amministrativi inerenti le violazioni per l’irregolare assunzione e i mancati contributi versati.
Provvedimenti anche a carico dei due stranieri, due rumeni senza fissa dimora di 44 e 31 anni, che sono stati condotti in caserma dove al termine delle formalità di rito sono stati condotti presso l’Ufficio stranieri per il conseguente provvedimento di espulsione che scatterà nei loro confronti trattandosi di cittadini clandestini.