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Fabio Filippi denuncia: “Trafugata la croce posta a Cernaieto”

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Fabio Filippi, consigliere regionale di Forza Italia, denuncia il trafugamento della croce posta a Cernaieto due settimane fa per ricordare l'eccidio di mano partigiana, avvenuto in quel luogo, a guerra finita, di ventuno prigionieri.

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Due settimane fa nel bosco di Cernaieto, una località nascosta tra i comuni di Canossa e Casina (Reggio Emilia), un centinaio di persone si sono ritrovate per la prima commemorazione dei Caduti di Cernaieto. Una commemorazione storica e religiosa tenuta a sessantun anni dalla strage; nulla di nostalgico, nessuna parola di odio contro gli artefici dell’eccidio, ma solo la deposizione di un umile croce di legno, una corona di alloro e una commossa benedizione officiata dal parroco di Pianzo don Paolo Gherri. Lo sterminio avvenne a guerra finita, nessuno dei ventun prigionieri di guerra venne risparmiato in aperta violazione della convenzione internazionale di Ginevra; furono trucidati anche una donna, due ragazzini di 16 anni, ed un ragazzo di diciassette anni che si trovava assieme a suo papà.
Questo barbaro crimine fa parte di quelle zone d’ombra volutamente dimenticate dalla storia e dalla Resistenza; l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) in sessantun anni ha preferito non citarlo come atto di giustizia.
L’eco della sommessa e composta commemorazione dei Martiri di Cernaieto aveva varcato in poche ore i confini della nostra città.
In pochissimi giorni Cernaieto era diventato meta di pellegrinaggio e di preghiera da parte di numerose persone provenienti da tutte le parti, anche da fuori regione.
La croce era stata conficcata ben in profondità nel terreno per resistere alle intemperie e alla cattiva stagione. Alcuni vandali, i soliti noti accecati dall’odio che rifiutano la verità storica, hanno profanato quel luogo sacro e rimosso la croce benedetta.

Non vi sono dubbi che l’azione teppistica sia stata pianificata a tavolino. I carabinieri di San Polo hanno già registrato la denuncia contro ignoti. Molti cittadini si sentono offesi per l’oltraggio commesso da chi nel cuore non prova nessuna pietà per i morti e per i loro famigliari.
Esprimo il mio dolore per l’accaduto, mi sento vicino ai famigliari delle vittime; questa macchia commessa per la ricorrenza dei defunti, darà ancora più voce ai Caduti di Cernaieto che sono già entrati nella storia e non saranno più dimenticati. L’azzurro si aspetta inoltre che anche i rappresentanti delle istituzioni, in primis i presidenti della Provincia e della Comunità Montana, i sindaci di Canossa e Casina, condannino lo spregevole episodio. Se le istituzioni locali non stigmatizzeranno l’atto sacrilego, vorrà dire che condividono ancora certi metodi violenti perpetrati da chi non accetta la verità storica e non rispetta nemmeno i morti.

1 COMMENT


  1. I morti sono .. morti, non appartengono più a noi, alla terra, alle nostre ideologie. Per questo è dovuto alla loro memoria comunque rispetto. Condivido l’atto di condanna da parte di Filippi, è una gran brutta liberta’ quella che non rispetta i caduti.
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