Oggi pomeriggio al Bismantova di Castelnovo. Un incontro “alla don Chiari”. Cioè interessante. Teatro pieno, pubblico attento e partecipe. Occasione: la presentazione di un libro del salesiano don Vittorio Chiari, una vecchia conoscenza per tanti montanari. Titolo: “Un giorno di 5 minuti”. Riflessioni a go-go di questo personaggio esperto della vita ed appassionato dei giovani, soprattutto degli ultimi.
Mario Attolini lo presenta al pubblico. Ma onestamente non ce n’è gran bisogno. Poi tocca a Clementina Santi, abile presentatrice di libri e scrittori, oltrechè insegnante, amministratrice pubblica e persona preparata, dai variegati interessi, che sguazza con parecchia disinvoltura nel mare magnum della cultura.
“Ho letto le bozze nelle notti di quest’ultima settimana”, esordisce. In effetti, il volume, 200 e rotte pagine fitte di riflessioni e storie di vita, è uscito dalla tipografia proprio ieri e quindi questa è la prima presentazione pubblica.
“Ho letto cose grandi, importanti e piene di vita. Il problema educativo è certamente complesso e penso che già fare bene l’insegnante sia un successo: ma occorre andare oltre. Bisogna che studente e docente ‘stiano dalla stessa parte’ e non su fronti contrapposti. Solo così può scattare l’atteggiamento positivo e collaborativo”.
Ma come fare per instaurare questo rapporto di reciproca fiducia? Don Vittorio parla di sapienza che viene dal cuore e di comunione di anime, che scavalcano (integrandola) la ragione. I figli, noi tutti, abbiamo bisogno di rapporti e relazioni umane e non di cose: “Sento questo andazzo del ‘tutto e subito’. Se i figli non ottengono l’oggetto alla moda, il telefonino, la maglia, le scarpette, l’orologio stanno male ed incolpano i genitori. ‘Ma i miei amici hanno questo o quello…‘”. La brama compulsiva della “roba”.
La Santi pone il discorso delle regole: “Servono, soprattutto nelle scuole”. Quasi un gioco d’anagrammi: “I ragazzi: o li prendiamo o li perdiamo”.
Ma perché questo benedetto disagio? “C’è perché si avverte poco la dimensione del futuro e perché mancano solidi riferimenti. Non vedo tanto uno scontro di generazioni quanto piuttosto un loro cammino parallelo, che cioè non s'incontra. Il tempo è la misura dell’amore. Per due innamorati il tempo passa che neppure si accorgono. Educare è fatica, è dedizione. E la società ha rinunciato a parlare di Dio, un aspetto secondo me fondamentale dell’esistenza”.
Viene chiesto: come aiutare i figli di genitori separati? “Intanto, non criminalizzare. I genitori non devono sparlare del coniuge al figlio. Si sa che stare insieme non è facile, che è una fatica. Ma genitori (e figli) lo si è a vita. Quando è stato voluto, il figlio, è successo per volere di entrambi”.
Secondo don Vittorio non servono trattati per prepararsi ad interpretare bene il ruolo di genitori, ma piuttosto occorre stabilire un rapporto di dialogo e stima reciproci.
Ancora dal pubblico. Parole magari facete ma questione seria: come fare per passare da "adulto latitante" ad "adulto significativo" in poche mosse? Dove possiamo ricavarlo dal suo libro? “Succede che ci sono genitori che fanno di tutto per fare bene e si ritrovano un figlio ‘al contrario’. Come mai? Ci sono ragazzi che hanno avuto un’infanzia felice, che sono stati amati da piccoli: anche se nella giovinezza si dovessero allontanare, poi tornano. Perché c’è una memoria di bene che non viene mai meno”. Ergo: cominciare quando ormai i piccini sono diventati ragazzi fatti è impresa ardua…
Un altro appunto del sacerdote: “Abbiamo anche perso la capacità di dire ‘grazie’. L’ho potuto verificare in svariate occasioni; e quando è successo l’ho fatto presente. Spesso i servizi sono, per taluni, dovuti, dei diritti. Ma non è così”. E racconta un episodio.
Poi, sulla libertà: “Una cosa bella dare fiducia e libertà. Ma deve, nella stessa proporzione, essere richiesta conseguente responsabilità”.
Infine, una domanda sulla discriminazione razziale. “All’estero ci stimano, altrochè. Noi? Abbiamo spesso pregiudizi ed ignoranza. Quindi l’antidoto è semplice: conoscere. Ogni persona ha qualcosa di speciale e spesso non lo vediamo perché forse a volte perdiamo il senso della meraviglia”. E infine un monito: “O gli stranieri li comprendiamo o è finita”.
L’organizzazione dell’incontro è stata curata dal gruppo di genitori denominato “Agire”.
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Il libro: Vittorio Chiari, Un giorno di 5 minuti, Milano, Centro Ambrosiano, 2006. Prezzo: € 14,00.