Il luogo è tra i più belli del nostro Appennino; la mattina fresca e l'aria tersa invitavano davvero a una battuta di caccia alla lepre.
Peccato soltanto che sul Monte Alto da almeno una ventina d'anni sia rigorosamente vietata la caccia, e lo sia ancora di più da quando la zona è stata inserita nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. E, soprattutto, che nonostante fossero le sette di mattina, i loro movimenti non siano sfuggiti ad una pattuglia della Polizia provinciale.
I due bracconieri hanno così iniziato una precipitosa fuga nel bosco, 'braccati' a loro volta dagli agenti della polizia provinciale.
Per uno di loro, L.R., 40enne di Fivizzano (MS), in breve rintracciato dagli agenti, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica. Tra l'altro lo stesso cacciatore era stato multato dalla Polizia provinciale solo pochi giorni prima nella zona di Felina con una sanzione amministrativa da 50 euro. Ora rischia ben di più: fino a 6 mesi di arresto e 3 anni di sospensione della licenza di caccia.
Mentre proseguono le indagini per individuare il secondo bracconiere toscano, dal Comando della Polizia provinciale ricordano che in tutte le aree del Parco Nazionale - ora opportunamente delimitate con cartelli sul versante reggiano - è assolutamente vietata la caccia, così come è vietato introdurre nel Parco armi senza l'apposito permesso.