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Il Consiglio provinciale approva il rilancio di Febbio

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Il Consiglio provinciale ha approvato all'unanimità le linee di indirizzo proposte dalla Giunta per il rilancio e un nuovo assetto gestionale della stazione sciistica di Febbio.
E' stato il vicepresidente della Provincia, con delega al Turismo, Pierluigi Saccardi ad illustrare in aula i contenuti di una "delibera che segue la linea adottata in questa legislatura dalla Provincia per una ridefinizione generale delle stazioni sciististiche, partendo da una situazione storica e gestionale che in passato ha creato qualche difficoltà". "La nostra intenzione è quella di completare un processo di privatizzazione degli impianti, che non devono più essere di proprietà pubblica - ha aggiunto - Dopo il Cerreto, tocca dunque a Febbio, dove con notevole sforzo l'imprenditoria locale ha dimostrato di voler impegnarsi, chiedendo benefici pubblici per poter garantire il cambio dell'attività gestionale nonché il rilancio e la destagionalizzazione della stazione".

Si è così costituita la Alto Crinale Srl che ha chiesto di subentrare alla Star nella gestione degli impianti dell'Alpe di Cusna, sostituendo una seggiovia con un esborso di 1,2 milioni e impegnandosi alla revisione entro il 2010 dell'altra seggiovia. In cambio, sulla base di un piano che sarà discusso annualmente con gli Enti locali, dal 2007 e per 15 anni l'Alto Crinale Srl avrà un contributo pubblico annuale di 83.000 euro così suddivisi: 43.000 euro a carico della Provincia, 30.000 della Comunità montana e 10.000 del Comune di Villaminozzo 10.
"Un impegno che la Provincia intende assumere anche in considerazione dell'importanza che la stazione sciistica riveste per il territorio", ha concluso Saccardi.

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Ad aprire il dibattito è stato Tarcisio Zobbi dell'Udc che, dopo aver sottolineato come "un impianto di risalita sia un debito e come l'economia di Villaminozzo non abbia le risorse per farsi carico di questo inevitabile peso finanziario", ha chiesto un maggior impegno economico da parte della Provincia e, dunque, di sospendere l'iter della delibera per poter rivedere l'importo a carico di Palazzo Allende.
Dopo che Alberto Ovi della Margherita ha approvato il progetto di rilancio degli impianti di Febbio "in quanto è giusto valorizzare l'intervento dei privati, in grado anche di effettuare investimenti e di garantire un buon andamento della stazione che risulterà utile a tutta la realtà della zona", Claudio Guidetti ha annunciato l'intenzione di Forza Italia di astenersi, "pur condividendo la strategia del vicepresidente Saccardi, al quale riconosco comunque una coerenza storica e di aver ereditato una situazione non facile, che punta a favorire l'intervento dei privati e a chiudere con l'assistenzialismo degli anni passati". Proprio sugli anni precedenti si è incentrato l'intervento di Guidetti, che "ha ricordato come le stazioni sciistiche abbiamo rappresentato un problema costante nel tempo costando tanti soldi pubblici, anche per una serie di nefandezze compiute in montagna e risolte anche grazie all'intervento determinante di Forza Italia". In particolare, ha aggiunto, "la Provincia ha dato oltre 2 miliardi e mezzo alla Star, che oggi non credo sarebbe in grado di pagare la cospicua penale prevista dagli accordi per progetti non realizzati, per cui prima di impegnarsi economicamente così a lungo con un nuovo soggetto sarebbe opportuno avere ogni possibile garanzia circa il rispetto da parte dei privati degli accordi presi: nella scorsa consiliatura dai rispettivi banchi politici sia il sottoscritto sia Saccardi, a quel tempo consigliere, ci siamo battuti in diverse circostanze per ottenere questo cambiamento di filosofia e se oggi, Saccardi, da vicepresidente saprà offrirmi precise garanzie potrei fare valutazioni di maggiore apertura".
E' quindi intervenuto il presidente del Consiglio provinciale, Lanfranco Fradici, condividendo a sua volta "una profonda modifica di strategia rispetto al passato". "C'è una assunzione di responsabilità anche da parte del privato per uno sviluppo del territorio, ma il pubblico non si ritira - ha tenuto a sottolineare - In quanto alla quantificazione della contribuzione, credo si sia tenuto conto della realtà attuale, di ciò che si è iniziato a fare e di ciò che si potrà fare nei prossimi anni: è difficile dire in questo momento se la cifra è giusta o sbagliata, ma tale cifra, va ricordato, è stata concordata, valutata ed evidentemente ritenuta congrua da privati e pubblico".
La discussione si è chiusa con la replica del vicepresidente Saccardi, che dopo aver chiarito alcuni punti ha ricordato che "in ogni caso il finanziamento pubblico è subordinato alla presentazione di piani annuali, che saranno discussi in sede di Commissione da tutti i Gruppi consiliari".
In seguito a questa "rassicurazione sulla garanzia di un controllo pubblico condiviso sul rispetto dell'accordo da parte dei privati", Claudio Guidetti ha dunque annunciato il voto favorevole, e non più l'astensione, di Forza Italia. Voto favorevole che - "confidando in ulteriori risorse, anche in considerazione del fatto che, quando alla fine faremo i conti, la mostra di Pomodoro verrà a costare quanto i 15 anni di contributi a Febbio" - è stato annunciato pure da Tarcisio Zobbi dell'Udc.
"Il fatto che Forza Italia e Udc abbiano deciso di votare a favore, ci impegna ancora di più, anche verso le opposizioni e non solo verso questa che è una delle zone più deboli della nostra provincia", ha quindi aggiunto il consigliere dei Ds Angelo Paterlini.