Non si sa ancora se realmente Dante, passando per il castelnovese nell'autunno del 1306 - giusto 700 anni fa -, vedesse da distanza oppure posasse fisicamente piede sulla vetta della Pietra di Bismantova. E' argomento ancora dibattuto.
Ma "agli amici di Castelnovo ne' Monti", come li ha ripetutamente appellati Vittorio Sermonti ieri sera nella chiesa della Pieve, forse non importava poi granchè: il fatto è che la Pietra è stata "inserita" nella Divina Commedia dal grande di Firenze; e che ciò ha dato buono spunto per organizzare una serata-anniversario del passaggio del poeta su queste lande.
Ieri sera la parrocchiale di Castelnovo era piena di gente per ascoltare, dalla bocca del professore romano, esperto e appassionato della Commedia, la lettura del canto V del Purgatorio, quello che parla di Jacopo del Cassero, di Buonconte di Montefeltro, di Pia de' Tolomei.
Non si trattava di un concerto, nè di una sfilata, nè di un mercatino, nè di altro della serie; ma di una serata, a suo modo, pur risoltasi in circa un'oretta, "dura" da seguire. Eppure il pubblico non è mancato. Anzi. Sarà stato per l'eccezionalità dell'evento, per la levatura dell'interprete; sarà per altro... non sappiamo.
Quel che sappiamo è che la risposta c'è stata e che probabilmente varrà la pena di insistere. In fondo, mentre si ascoltavano versi immortali, si trattava anche di andare alla ricerca di alcuni aspetti del passato di queste terre. Complimenti a chi ha voluto e organizzato l'evento (trasmesso anche in diretta su Radionova).