I sindaci dei Comuni della provincia hanno sottoscritto questa mattina nella sala del Consiglio provinciale di palazzo Allende il nuovo protocollo d'intesa tra Provincia di Reggio Emilia, Ausl, Comuni dei distretti di Reggio Emilia, Castelnovo ne' Monti, Guastalla, Montecchio, Scandiano, Consorzio dei Servizi Sociali di Correggio, Consorzi cooperativi Oscar Romero e Quarantacinque sull'inserimento lavorativo delle persone disabili e svantaggiate.
Grazie alla nuova intesa - che prende le mosse da un precedente protocollo - la positiva esperienza dei Nuclei territoriali potrà estendersi sull'intero territorio provinciale all'area dello svantaggio, migliorando così ulteriormente i già buoni risultati conseguiti fino ad oggi per favorire il lavoro delle fasce più deboli della popolazione.
L'importanza del nuovo protocollo è stata sottolineata dall'assessore al lavoro Gianluca Ferrari nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte i rappresentanti della Provincia Angela Ficarelli, dirigente dell'area welfare locale, Domenico Savastano, dirigente del servizio lavoro e diritti di cittadinanza, Pier Paolo Tacoli, responsabile dell'area sostegno all'occupazione, Fabio Spadoni, coordinatore dei uclei territoriali ed altri rappresentanti della partnership del protocollo.
"Questa nuova intesa si configura come strategica nell'ambito delle politiche d'inclusione sociale che la Provincia ed il territorio stanno portando avanti. Il patto che si sottoscrive oggi permetterà infatti di rendere operativa anche per gli svantaggiati l'attività dei nuclei territoriali, finanziati attraverso il progetto comunitario Equal e che rappresentano uno degli interventi più innovativi promossi per prevenire fenomeni di disoccupazione di lunga durata e di emarginazione dal mercato del lavoro di un numero crescente di persone. Nati nel settembre 2003 in seguito alla stipula del protocollo d'intesa tra Provincia, Comune di Reggio Emilia, Ausl e i Consorzi di cooperazione sociale tuttora presenti, si sono dimostrati davvero capaci di saper gestire problematiche complesse come quelle che riguardano il rapporto lavoro-disabilità-svantaggio. Valore aggiunto fondamentale rappresentato da queste task-force di servizio è l'integrazione operativa sul territorio fra operatori, ognuno con le proprie competenze professionali ed istituzionali messi a disposizione dai partners del protocollo, con l'obiettivodi promuovere l'inserimento al lavoro di persone per le quali è necessaria una intensiva attività di mediazione: disabili che, ad esempio, presentano condizioni di disabilità multipla e/o spesso associata a un forte svantaggio sociale e, seppure concarattere in parte sperimentale, l'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio, a forte rischio di esclusione sociale (ad es., ex detenuti; ex tossico-dipendenti, persone a rischio di povertà con scarse competenze sociali e professionali; ecc.)".
"Altra caratteristica distintiva - ha aggiunto l'assessore - è che la loro azione non riguarda solo il disabile/svantaggiato, ma anche l'impresa che con esso interagisce, sia in funzione dell'inserimento lavorativo, sia durante il rapporto di lavoro, per fronteggiare eventuali difficoltà sul posto di lavoro. L'esperienza finora realizzata e che con questo protocollo avrà un ulteriore sviluppo ha suscitato grande interesse, a livello regionale, nazionale e comunitario".
L'integrazione sul territorio ha finora riguardato il Comune di Reggio Emilia ed il consorzio per i servizi sociali di Correggio. Il nuovo testo firmato oggi prevede la collaborazione anche con i restanti comuni, per la piena integrazione nel sistema dei nuclei territoriali. La rete pubblico-privato sociale finora positivamente realizzata si completerà da un lato prevedendo la presenza dei comuni nel comitato di pilotaggio, (struttura direttiva, di monitoraggio e di costante riferimento alle politiche), e dall'altro con l'integrazione di operatori dei servizi sociali comunali nei nuclei territoriali.
A partire dal 1° luglio dello scorso anno i nuclei territoriali sono diventati a tutti gli effetti il principale strumento di attuazione del progetto di iniziativa comunitaria EqualA lungo. Percorsi personalizzati di inserimento lavorativo. Da quella data al giugno u.s. i nuclei hanno preso in carico 430 persone, in prevalenza disabili (76%). Tra le persone svantaggiate, prevalgono le donne (33% sul totale).