Home Cronaca Parco Nazionale: Confcooperative sposta l’attenzione sul Consiglio di Amministrazione

Parco Nazionale: Confcooperative sposta l’attenzione sul Consiglio di Amministrazione

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"La nomina del Presidente del Parco Nazionale dell'Appenino Toscoemiliano non può essere questione esclusiva della politica e degli equilibri di potere fra i partiti, e nemmeno può diventare l’unico argomento di dibattito attorno al futuro del Parco stesso, che il presidente sarà chiamato a gestire non come sovrano, ma alla guida di organi di governo la cui composizione deve corrispondere alle attese della comunità interessata e delle forze economiche e sociali in essa stabilmente impegnate. Perché non si parla, ad esempio, del Consiglio di amministrazione, che si attende nuovo e altamente rappresentativo del mondo economico locale?".

Così la Confcooperative prende posizione sul tema del Parco Nazionale, sottolineando che alla questione delle nomine "si associa anche e in modo inscindibile l’esigenza dell’apertura immediata di un dibattito che coinvolga le forze imprenditoriali anche e soprattutto sulle strategie dell’Ente".
Il tema è stato discusso anche nel corso dell’ultimo Consiglio comprensoriale della Confcooperative (presenti, tra gli altri, il presidente dell’area montana, Gianni Pavarelli, il vicepresidente Fiorenzo Prati e il vicedirettore Giovanni Teneggi) a Castelnovo né Monti, dal quale è uscito un "j’accuse" netto rispetto alla situazione in cui il Parco si trascina, insieme a proposte finalizzate ad affrontare il dibattito partendo proprio da strategie future e coinvolgimento delle forze economiche e sociali in nomine che non si esauriscono con la sola presidenza.

"Dopo tutti i "balletti" politici a cui abbiamo dovuto assistere quando maggioranza e opposizione di confrontavano sulla nomina del presidente a suon di denunce e sentenze – sottolinea il vicedirettore di Confcooperative, Giovanni Teneggi - oggi che la stessa coalizione politica siede a Roma, Bologna e Firenze non vi sono più alibi - sempre che ve ne fossero prima - per impedire che si apra un confronto ampio e partecipato dalle parti economiche su queste nomine così come sulla strategia dell'Ente".
"Dopo anni di attesa, dopo documenti inascoltati del Tavolo delle Associazioni di Impresa ad ogni livello istituzionale, dopo le ripetute e vane richieste di incontro sia al commissario straordinario sia alla comunità del Parco, dopo che finanziamenti ingenti sono stati spesi dal bilancio dell'ente senza la pur minima concertazione con le associazioni economiche – prosegue Teneggi – Confcooperative chiede una decisa discontinuità".

"L'istituzione dell'ente – sottolinea il vicedirettore di Confcooperative - è stata resa possibile da un consenso sociale ampio, costruito nel tempo grazie al contributo delle istituzioni insieme a quello dei soggetti culturali, sociali ed economici del territorio, ed oggi le più importanti aspettative per la sua crescita riguardano proprio il Parco come risorsa del territorio e per il suo sviluppo".

"A questo punto – afferma Teneggi - è forte la richiesta di essere ascoltati sulle nomine, ed altrettanto forte è la richiesta di una presenza stabile del mondo imprenditoriale negli organi di indirizzo e controllo del Parco per assicurare stabilità di rapporti e reale partecipazione delle forze economiche alle scelte riguardanti gli investimenti e le strategie di tutela e sviluppo del territorio".