Leggo con un certo stupore le dichiarazioni, critiche nei confronti miei e della Provincia, rilasciate alla stampa locale dai rappresentanti del gruppo denominato Neve e Natura.
Senza alcun spirito polemico, colgo l'occasione per avviare una riflessione sui temi turistici in generale e nella fattispecie sul turismo invernale, e specificatamente sulle stazioni sciistiche del nostro Appennino e sul loro assetto gestionale.
Sin dall'inizio di questa legislatura provinciale, in pieno accordo con la giunta ed il Consiglio (con l'apprezzamento e, spesso, la condivisione anche dell'opposizione) ho operato per promuovere una radicale trasformazione in senso privatistico dell'assetto proprietario e gestionale delle nostre stazioni sciistiche.
Finalmente, dopo anni di difficoltà e polemiche, si può affermare che il privato è a pieno titolo responsabile dello sviluppo e della gestione delle stazioni sciistiche del nostro crinale e che la parte pubblica (Comuni, Comunità Montana, Provincia e Regione) interviene solo su progetti di investimento (nuovi impianti, revisione e potenziamento di quelli esistenti, ecc.), quindi non più a ripianare disavanzi di gestione come purtroppo è accaduto sino ad un recente passato.
Anche nel caso degli investimenti, il sostegno pubblico è comunque parziale, con percentuali di finanziamento che variano dal 25 al 50% delle spese previste e ammesse, a seconda delle tipologie di intervento previste; la restante parte deve essere ed è a carico dei gestori privati.
Questo sforzo, rilevante sia per i bilanci pubblici sia per quelli degli operatori privati coinvolti, si sta formalmente completando anche per Febbio con la presa in carico da parte della neo costituita società privata Alto Crinale srl della gestione degli impianti di proprietà della società pubblica Alpe di Cusna che, a seguito di ciò, verrà definitivamente liquidata; la manovra, complessa e laboriosa, è stata recentemente illustrata ed apprezzata dalla competente Commissione consiliare e naturalmente avallata dalla giunta provinciale.
Per tornare alle dichiarazioni critiche nei confronti miei e della Provincia rilasciate alla stampa dai rappresentanti di Neve e Natura, ritengo necessario puntualizzare che a giugno, nel corso di un incontro sollecitato dall'ex senatore Fausto Giovanelli, a me e all'assessore Chierici (Turismo e Sport) è stato presentato un appello sottoscritto da più di 1000 cittadini (esperti sciatori o semplici escursionisti, montanari e non) a favore dello sviluppo degli sport invernali, nella fattispecie dello sci di fondo ed escursionistico.
Di fronte a tale appello, in uno spirito di condivisione della problematica posta, in accordo con il collega assessore Chierici, ho richiesto di tradurre in concreti progetti questo appello, individuando le azioni da realizzare, i costi, in quali località, un piano di gestione che includesse anche l'indicazione dei soggetti da coinvolgere e delle risorse private disponibili, tenuto conto che Neve e Natura, allo stato attuale delle cose, è un soggetto giuridico inadeguato a tale compito.
Sempre in occasione dell'incontro ho sottolineato il possibile ruolo della Provincia e degli altri soggetti pubblici e ho sollecitato gli interlocutori a mettersi in contatto con i gestori delle stazioni sciistiche interessate da impianti di sci da fondo, risultandomi peraltro che sono già in atto interventi, inclusi investimenti, per consentire il pieno utilizzo degli impianti stessi.
I presenti hanno manifestato la volontà di creare gruppi di lavoro che dessero consistenza di progetto agli auspici dei sottoscrittori dell'appello.
A distanza di poco più di un mese si è addivenuti ad un ulteriore incontro nel corso del quale sono stati sottoposti alla mia attenzione due progetti (su Pianvallese/Febbio e su Pratizzano/Ramiseto) per un costo complessivo di circa 400.000 euro, eventualmente realizzabili a stralci, in tempi diversi.
A fronte di tali nuove indicazioni ho fatto presente la situazione economica del bilancio provinciale e delle possibili altre fonti di finanziamento pubblico, precisando una sostanziale difficoltà a reperire già nel corso del corrente 2006, ad annualità già inoltrata, anche solo una parte delle risorse necessarie, a fronte di impegni già presi per il rilancio del turismo invernale e per la promozione turistica provinciale in generale.
Questa difficoltà sul corrente anno non esclude positive possibilità e prospettive per il futuro, a cominciare già dal 2007, sia in relazione alle disponibilità del bilancio della Provincia e degli altri enti locali interessati, sia per quanto riguarda le risorse della Regione, che dovrebbe predisporre un nuovo piano neve 2007/2009, dopo aver approvato il piano 2004/2006 (sul quale alla Provincia di Reggio sono stati assegnati 460.000 euro in luogo dei 150.000 euro precedentemente stanziati dopo una laboriosa azione di ridefinizione dei criteri delle assegnazioni proposta dal sottoscritto alla Regione).
Ho poi fatto presente alcuni ulteriori elementi, fondamentali ed irrinunciabili:
- la necessità di avere, come interlocutore, un soggetto giuridico di riferimento compiuto e ben identificato, con cui eventualmente rapportarsi e ragionare;
- l'assoluta necessità di un rapporto con le società di gestione già operanti nelle stazioni sciistiche al fine di non disperdere energie e risorse;
- se vi sono e quali sono gli operatori privati disponibili ad assumere un ruolo nella realizzazione dei progetti e nella loro gestione e quale impegno economico essi siano disponibili ad assumere.
In conclusione, ritengo necessario precisare che negli scorsi anni vi sono stati significativi interventi pubblici a favore delle strutture preposte alla pratica dello sci di fondo ed escursionistico; in particolare vi è stato un intervento di sistemazione della pista di fondo di Pian Vallese (Febbio) e del percorso escursionistico Pian Vallese-San Gemignano (Modena) per complessivi 125.000 euro di cui 25.000 a carico della Provincia di Reggio, 75.000 a carico del Comune di Villa Minozzo e 25.000 a carico del GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano. Altro intervento in fase di conclusione ha riguardato l'anello di fondo del Lago Pranda (Cerreto), per un importo di circa 49.000 euro, realizzato dal Comune di Collagna e finanziato per circa 16.000 euro dal Piano neve regionale 2002/2003.
E' del tutto evidente, mi pare, il senso di disponibilità, celermente manifestata e ribadita anche nell'ultimo incontro della settimana scorsa e oggetto di una valutazione non positiva nei confronti della posizione del sottoscritto e della Provincia da parte di Neve e Natura; disponibilità espressa anche per un nuovo incontro da tenersi appena possibile a settembre nel quale, come annunciato, chiederò la partecipazione degli operatori già impegnati nella gestione delle stazioni sciistiche provinciali, nell'intento di trovare ogni utile e fattibile soluzione alle proposte pervenute, nella logica imprescindibile di una sinergia di sistema tra pubblico e privato, a meno che l'abusato termine "fare sistema" non debba rimanere ancora nel "bla bla bla" degli amministratori di turno!
(Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega al turismo e all'economia)