Era il 28 maggio quando migliaia di persone provenienti da tutt'Italia assistevano all’implosione dell’ecomostro di Calcinara. Da questa mattina, giovedì 20 luglio, ha preso il via l’ultima fase di questa complessa operazione, l’ultimo passo per la rinaturalizzazione dell’area che per anni ha visto svettare l’enorme edificio in cemento: la rimozione dei detriti.
L’intervento sull’ecomostro era stato progettato si dall’inizio nella sua completezza, compresa ovviamente, oltre all’implosione, la successiva pulizia dell’area: la gara di appalto per questo intervento si è conclusa da poco più di una settimana: ad aggiudicarsi i lavori è stata la ditta S.T.M. di Stevani Daniele e C., che ha sede a Costa de’ Grassi, frazione di Castelnovo. La consegna ufficiale dei lavori, dopo la presentazione dell’apposita documentazione, è avvenuta martedì mattina all’ufficio tecnico di Castelnovo.
Ieri mattina sono arrivate nell’area di Calcinara le attrezzature ed i macchinari necessari per l’esecuzione dei lavori, e gli operai hanno anche proceduto a transennare l’area, predisponendo di fatto il cantiere in cui si inizierà ad operare da domani, venerdì. A spiegarlo è Giacomo Marescalchi, socio dell’impresa che eseguirà l’intervento: “Abbiamo portato sul posto le macchine, e da questa mattina abbiamo iniziato la rimozione. Raccoglieremo i detriti del 'pollaio' abbattuto, ed inoltre provvederemo ad abbattere anche gli altri piccoli edifici attigui, acquisiti anch’essi dall’Amministrazione comunale, che intende ripristinare lo status di 'area verde' della zona. L’abbattimento di queste strutture avverrà con metodi tradizionali, ruspe e altri mezzi meccanici. Abbiamo cominciato proprio dalle piccole strutture a valle del pollaio, verso il depuratore. Il termine dei lavori è fissato nella determina in 60 giorni, ma credo che ci vorrà molto meno: se tutto va bene e non si presentano intoppi credo che in 20 giorni dovrebbe essere tutto ripulito”.
L’Importo complessivo dell’operazione di sgombero ammonterà a 24mila e 400 euro. Afferma il vicesindaco e assessore alla tutela del paesaggio Fabio Bezzi, che ha seguito l’iter relativo all’ecomostro sin dalla sua acquisizione: “Ovviamente la programmazione complessiva dell’intervento di demolizione del 'pollaio' prevedeva, come già spiegato in altre occasioni, anche la rimozione dei detriti e la pulizia dell’area. Abbiamo proceduto secondo programma, con la tempistica tecnica necessaria, ma mantenendo le promesse fatte alla popolazione. Una volta che l’area sarà pulita potremo ragionare con calma, insieme ai cittadini, sull’ipotesi di una sua valorizzazione. Valorizzazione che non significa nuove edificazioni: quella acquisita dal Comune è un’area di 60 mila metriquadri di alto pregio ambientale, a pochi passi dal centro di Felina, ed ancor più vicina alle fonti della Fratta, altra area di grande interesse. Poco distante poi c’è il Parco Tegge e la partenza di bellissimi sentieri verso il monte Fosola. Tenendone conto si potranno valutare alcune ipotesi per una fruizione ambientale e turistica della zona. Il valore simbolico dell’abbattimento sta proprio nella scelta di uno sviluppo della montagna incentrato su questi temi, su cui l’Amministrazione ha scelto con questa operazione di impegnarsi”.
Conclude Bezzi: “La ditta che sta eseguendo i lavori di rimozione si è impegnata a portarli avanti nel modo più celere: saranno conclusi in anticipo rispetto ai termini previsti”.