“Al nuovo Governo chiediamo una rapida e piena attivazione del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano”.
L’area Montagna della Cna, attraverso il suo responsabile Pierino Ruffini, ritiene che i tempi per completare l’iter di definizione del nuovo Parco Nazionale siano ormai diventati maturi e chiede al Governo di imprimere una decisiva accelerata nel sistemare le questioni tuttora irrisolte che da anni bloccano il completarsi dell’iter formativo del Parco.
“Occorre dare risposte alle questioni tuttora irrisolte: la nomina degli organi di gestione previsti, la definizione delle linee politiche e gestionali dell’ente, il completamento della struttura organizzativa con il relativo dispiegamento di risorse e l’individuazione della sede ufficiale ed operativa che noi crediamo debba essere Ligonchio”.
Secondo la Cna occorre fare in fretta per scongiurare l’avanzamento del degrado sul territorio e la chiusura di altre attività commerciali e ricettive in alcune zone del crinale, salvaguardando “il metodo della concertazione con le parti economiche e sociali, anche attraverso incontri preventivi di consultazione anche con le realtà rappresentative del mondo imprenditoriale locale”.
Secondo Pierino Ruffini, “il Parco Nazionale rappresenta uno strumento di opportunità per lo sviluppo del nostro Appennino ed in particolare per il Crinale e lo sarà davvero soltanto se si manterrà alto il livello di qualità ambientale e paesaggistico, anche attraverso la presenza attiva dell’uomo, delle imprese e dell'uso agro-forestale del territorio nella fascia in cui storicamente ciò è avvenuto”.
La Cna ritiene necessario organizzare un sistema di relazioni territoriali che favorisca la competitività del territorio sul mercato regionale e globale, rendendo i residenti, soprattutto i più giovani, protagonisti diretti dell’attivazione di iniziative per lo sviluppo locale. “In questo senso – spiega Ruffini – crediamo vada predisposto un forte progetto formativo di orientamento e di aggiornamento, rivolto sia ai giovani che agli operatori, svolgendo una continua azione di informazione, promozione e consulenza sulle opportunità, valorizzando i percorsi imprenditoriali, favorendo l'accesso ai finanziamenti statali e comunitari, attirando flussi ed investimenti dall’esterno, organizzando servizi agli utenti ed alle imprese”.
Il Parco rappresenta per la Cna una risorsa e una grande opportunità per la ripresa di tutte le attività presenti sul territorio che attualmente versano in stato di sofferenza.
“Basti pensare – conclude Ruffini - al turismo, risorsa essenziale per l'equilibrio della zona, che va sostenuto con iniziative mirate, favorendo la nascita di nuove proposte turistiche. Ma anche il settore dell'artigianato e della piccola impresa può trovare nel Parco nuove opportunità di consolidamento in settori quali la lavorazione del legno, dei prodotti del bosco e del sotto bosco, dell’artigianato artistico, della lavorazione della pietra e del recupero del patrimonio edilizio”.