Per Disturbo del Comportamento Alimentare (anche conosciuti con la sigla DCA) intendiamo una situazione in cui il rapporto con il proprio corpo e con il cibo viene alterato, in modo tale da dominare in maniera anomala e ossessiva le azioni della propria giornata.
I DCA più conosciuti sono Anoressia e Bulimia e secondo i dati del Ministero della Salute insorgerebbero in Italia oltre 9.000 nuovi casi all’anno, prevalentemente nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni. I dati a disposizione si riferiscono ad un Disturbo del Comportamento Alimentare conclamato dove la diagnosi sopraggiunge spesso tardivamente, anche dopo 6/7 anni dall’esordio, solitamente, grazie alla spinta di sintomi psico-fisici che impediscono il perpetuare del comportamento restrittivo nel soggetto affetto da tali patologie.
Questi dati, pur essendo rilevanti, nella nostra società sono però ancora poco considerati, e una persona affetta da un Disturbo del Comportamento Alimentare passa spesso inosservata o ne vengono sottovalutati i sintomi.
Si noti anche come la bulimia nervosa e l’anoressia nervosa sono spesso accomunate da una condizione di segretezza: una situazione permanente, in cui molti dei loro sforzi sono rivolti alla riservatezza e alla protezione del sintomo; sia il rifiuto del cibo che l'assoluta ingordigia e i meccanismi compensativi utilizzati, diventano i più potenti alleati da custodire come tesori.
In contrapposizione a questa situazione troviamo una società non sempre consapevole, delle reali cause e risvolti di questi disturbi, che finisce per concentrare la sua attenzione solamente sull’aspetto più superficiale ed elusivo: il rapporto con il cibo.
In questa situazione l’ambiente circostante può divenire, per una persona affetta da anoressia o da bulimia, inquisitorio e stigmatizzante.
Nonostante i siti Web Pro Anoressia siano un fenomeno “nuovo”, e ancora di dubbie origini, possiamo attribuirgli un duplice significato sulla base di queste prime considerazioni: da una parte sembrano la sfida narcisistica, di queste persone, al mondo, con il desiderio di celebrare la loro dipendenza dal sintomo; dall’altra sembrano anche rappresentare il grido di aiuto al mondo, un bisogno di relazioni e assoluto bisogno di poter parlare, bisogno che le persone affette da DCA non sentono riconosciuto in una società, secondo il loro punto di vista, spesso non in grado di capire.
Siti Web Pro Anoressia
I Siti Web Pro Anoressia, conosciuti anche come siti Pro Ana, esordiscono negli USA, negli anni 1998/1999, espandendosi poi a Inghilterra e Francia e arrivando tardivamente in Italia negli anni 2002/2003.
Il primo sviluppo dei siti Web Pro Anoressia si è registrato con la realizzazione di Blog dove molte ragazze dichiarano obbiettivi di dimagrimento tipici di condotte anoressico-bulimiche.
Il fenomeno Pro Ana si salda, poi, con lo sviluppo dei Forum Pro Ana. Questi forum si dichiarano seguaci della Filosofia di Ana, una filosofia alternativa e contrapposta alle definizioni mediche. Favoriscono anche la creazione di comunità virtuali, dove si discute e si ci sostiene, nell’obiettivo della magrezza assoluta. In questi forum troviamo spazi dedicati alle discussioni di gruppo e spazi contenenti materiali incentivanti il delirio sintomatologico (es: i 10 comandamenti di Ana, i motivi per non mangiare, i consigli per vomitare meglio, ecc.).
Con i Forum Pro Ana, si sviluppa più articolatamente quella che potremmo definire una filosofia di vita deviante: la Filosofia di Ana. Filosofia che si oppone rigidamente alla visione di Anoressia e Bulimia come patologie psichiatriche. La Filosofia Pro Ana proclama uno stile di vita dove si promuove l’obbiettivo antibiologico della liberazione dalla dipendenza da cibo: l’Anoressia Nervosa.
Così i Forum Pro Ana sviluppano gruppi virtuali, con sembianze di sette religiose, dove si radunano le adepte di Ana, dove Ana (acronimo di anoressia) è una musa e un ideale supremo.
In questo sentimento di onnipotenza, è possibile leggere una settorializzazione delle condotte anoressico/bulimiche, particolarmente nella volontà delle adepte, di non essere etichettate come “malate”, ma di essere “guardate” come persone che mirano ad un obbiettivo non conforme alla società circostante.
Nel settembre 2004, presso il PASM dell’ Az. Usl di Reggio Emilia e sotto la supervisione del prof. Umberto Nizzoli, ho intrapreso quello che doveva divenire il primo studio italiano sul fenomeno Pro Anoressia. Un progetto di ricerca che ha voluto fornire una prima immagine del fenomeno Pro Ana svolgendo analisi sia nel Web, che nel mondo clinico, tra pazienti e specialisti di tutta Italia. È importante notare come all’epoca della somministrazione dei questionari, il fenomeno non fosse ancora stato scoperto dai Media (che ne fecero argomento di dibattito nell’estate 2005).
Gli strumenti utilizzati nel lavoro di ricerca sono stati principalmente due:
1 - l’indagine tramite l’analisi del fenomeno Web, monitorando le tipologie di siti Pro Anoressia, nei contenuti e nei risvolti;
2 - l’analisi quantitativa del fenomeno, mediante somministrazione di questionari anonimi.
I target scelti per la somministrazione dei questionari sono stati: l’utenza del sistema di cura e prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare, dell’Az. Usl di Reggio Emilia, i relativi genitori e i terapeuti che curano i DCA in Italia.
I risultati hanno principalmente messo in evidenza che il 19% delle pazienti erano al corrente dell’esistenza di siti web Pro Anoressia, che il 27% delle pazienti in carico ai terapeuti italiani del settore DCA frequentano siti web Pro Anoressia e che nessun genitore era a conoscenza del fenomeno. Oltre ai dati sono emerse differenti caratteristiche di questa tipologia di siti web assieme ai diversi materiali (reperibili nel fascicolo promulgativo dei dati).
Al termine della ricerca, discutendo con vari professionisti sui dati e materiali emersi abbiamo concluso che il fenomeno Pro Anoressia può essere visto, in prima lettura, come un fenomeno deviante, paragonabile ai siti Web di pedofilia; è stato valutato come una analisi più profonda faccia notare come diverga molto dai siti di pedofilia, in particolare per la presenza di un versante, implicito, di richiesta. I Blog in modo più esplicito forniscono alla società una sorta di grido provocatorio contro la proibizione sociale di un dialogo incentrato sul sintomo patologico (che con cibo, bilancia, vomiting, ecc., occupa in modo quasi totalizzante la vita delle persone affette da un Disturbo del Comportamento); i Forum paiono invece come una richiesta di socializzazione, sembra infatti che oltre a ricercare persone che non stigmatizzino il loro disagio psicologico, cerchino contatti umani anche al di fuori del virtuale – ne è esempio esplicito il fatto che in questi forum sia possibile trovare fotografie personali, numeri telefonici e indicazioni di appuntamenti concreti in luoghi altrettanto reali. Ciò, tuttavia, non permette di accogliere le rappresentazioni enfatiche di un tale movimento, che nulla ha a che vedere con movimenti marginali della società poiché rischia di portarsi appresso pericoli di esasperazione dei sintomi, incentivi alla caduta in tali disturbi mentali, e non di meno un’opera di dissuasione, seppure non sempre espressa, verso le terapie.
Comprendere appieno cosa i servizi debbano leggere, e imparare da questo fenomeno, non è semplice. Assodato è che questo mutamento di azioni, esplicitato nell’utilizzo delle nuove tecnologie, per protrarre un sintomo (piuttosto che “cedere al consenso sociale”) nel tentativo di trovare persone con cui dialogare senza sentirsi giudicati (ecc.), non deve apparire ai Servizi come un fenomeno (solamente) da reprimere. Dovrebbe apparire invece, come un’occasione di apprendimento. Nel continuo fluire di messaggi, sono ritrovabili richieste di mutamento di linguaggi e di risposte, richieste di un costante aggiornamento dei servizi offerti, ad una fenomenologia di utenza che muta con il mutare dei tempi.
In breve, crediamo che un servizio debba prediligere, ad una repressione comunque inefficace, l’istaurare di un maggiore dialogo con la popolazione e nello specifico, con le persone direttamente coinvolte dalla sofferenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare, che permetta un cambiamento e prevenga questi pericolosi meccanismi di auto aiuto.
per altre informazioni e/o contattare l'autore scrivere alla casella e-mail [email protected]
(fonte www.progettouomo.net)
Fonti da cui scaricare il fascicolo completo della ricerca in formato .pdf:
_ sito Web dell'ABA, cliccando qui
_ http://risky-re-bodyedca.splinder.com/post/7891616/Fenomeno+Pro+Ana%3A+Ricerca+e+Risultati+AUSL
_ http://risky-re-bodyedca.splinder.com cercandolo alla voce "pro anoressia"