Caldo fuori ma caldo anche dentro. Il Consiglio tenutosi nei giorni scorsi si è occupato solo di una parte dell’odg inizialmente previsto, in quanto i tempi non avrebbero consentito una discussione esaustiva di tutti gli argomenti. Alcuni punti sono pertanto stati rinviati alla prossima seduta, fissata per martedì 11 luglio alle ore 20.
Lo scambio verbale più energico è quello che ha riguardato il bilancio consuntivo 2005 (punto 6 dell’o.d.g.). Dopo l’introduzione del sindaco, che ha illustrato i lavori portati a compimento dalla sua Amministrazione (tra cui la conferma della certificazione ambientale, avvenuta nel 2005), è stata ceduta la parola ai tre revisori dei conti, che hanno “messo il timbro” al bilancio (“che presenta un avanzo di € 49.000,00”), valutandolo positivamente.
Si è aperto il dibattito ed è intervenuto a nome della minoranza di centrodestra Umberto Casoli. Egli ha polemizzato con gli stessi revisori, criticandone duramente l’operato. Scorrendosi il documento contabile ha scovato, tra varie inesattezze formali (che ha comunque censurato), anche un errore che si trascina da sei esercizi. Da quando cioè (era il 1999) l’allora azienda consortile Agac divenne Agac S.p.A.; in quell’occasione venne modificata la quota di partecipazione del Comune di Castelnovo, che si ridusse dal 3,5 all’1%, che è la medesima detenuta anche attualmente.
In soldoni, dice l’esponente di opposizione, è successo che da allora è sempre stata iscritta nel conto patrimoniale del bilancio dell’ente pubblico castelnovese una somma – “ben 8 miliardi delle vecchie lire, mica noccioline!” - non più rispondente alla realtà. “Un errore gravissimo”, lo ha definito, concludendo di conseguenza, come detto, che i bilanci dell’ente da sei anni “sono sbagliati”. “Possibile che i revisori non si siano mai resi conto di questo? Che ci stanno a fare? Chiedo loro una risposta”.
L’intervento è calato su una sala che è parsa nel suo complesso piuttosto stupita e smarrita. Soprattutto i revisori, replicando, hanno provato a smontare un intervento che, nella sostanza, li accusava di insufficienti prestazioni nello svolgimento dei loro compiti.
Dalla maggioranza è stato soprattutto l’intervento del vicesindaco Bezzi che ha cercato di “parare” quello che lo stesso primo cittadino ha più o meno ironicamente definito un ”attacco da centravanti di sfondamento”. Intanto lo stesso Gian Luca Marconi aveva tenuto a sottolineare che “sì, l’errore purtroppo c’è stato, un errore che s’è trascinato negli anni, ma non vi è stata alcuna ripercussione”. Con ciò rispondendo anche a Vincenzo Ferrari, intervenuto per chiedere: “Errore o dolo?”.
Luigi Bizzarri ha parlato, stando più sul generale, di una maggioranza “chiusa alle proposte che vengono dagli altri gruppi consiliari”, che “serve uno scatto di qualità”, che “bisogna passare dalla democrazia rappresentativa a quella partecipata” (giusto, visto che anche stasera la presenza di pubblico era da partita a scopone… ). “Finora s’è vista – ha affermato ancora – una scarsa capacità progettuale e gestionale”.
Walter Davoli, capogruppo di maggioranza, ha stigmatizzato il tono dell’intervento di Casoli definendolo un po’ “sopra le righe; si deve tener conto della buona fede delle persone”.
Luigi Cagni col suo discorso ha in un certo senso completato quello del capogruppo. Ha affermato, tra l’altro: “Noto che ci sono spesso scostamenti notevoli tra le cifre del bilancio preventivo e quelle a consuntivo. Da ciò mi pare logico dedurre che il primo venga compilato con qualche leggerezza”.
Infine, si diceva, Fabio Bezzi, con l’intervento di maggiori contenuti politico-programmatici. Ha ammesso l’errore contabile (“a parte l’enfasi con cui è stato fatto notare”), ma ha anche rilanciato sottolineando la differenza che passa tra un bilancio pubblico rispetto ad uno privato (perché quest’ultimo era stato varie volte toccato da Casoli nel suo discorso). “Perciò chiamiamo le cose come quella emersa stasera col loro nome: ‘errori’ e non altro”. Poi ha toccato diversi nodi, come ad esempio il centro storico, per il quale, ha detto, “faremo qualcosa”. Casoli ne ha apprezzato la replica.
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Linea diretta del bus
Scambio d’impressioni anche sulla cosiddetta “diretta” del bus Reggio-Castelnovo della prima mattina. Sempre Casoli: “Non capisco perché il Comune debba pagare per questo servizio”. Ha risposto l’assessore Giuliano Maioli: “Il nostro Comune mette 12.000 € sui 100.000 complessivi di costo”.
Boc (buoni ordinari comunali)
Era il punto 5 dell’od.g. Ha presentato Maioli, riferendo delle necessità di emettere un boc per finanziare la manutenzione di opere pubbliche. Ha replicato brevemente Robertino Ugolotti, ricordando che “siamo ormai al 5° boc… “. Paolo Ruffini: “C’è necessità di mettere mano alla cartellonistica, lo sappiamo, e speriamo quanto prima di colmare il ritardo”.
Approvato con 12 sì (maggioranza e Voce della montagna), 3 contrari (Lista civica) e 1 astenuto (Luigi Bizzarri).
La variazione al piano delle opere pubbliche è stata approvata con 11 voti a favore (la maggioranza), 3 contrari (Lista civica), 2 astenuti (Bizzarri e Voce della montagna).