Un concorso, un volume ed un dvd con le migliori fotografie ed i migliori filmati realizzati (anche con i telefoni cellulari) da chi, la scorsa domenica 28 maggio, ha assistito alla spettacolare implosione dell'ecomostro di Felina.
L'iniziativa parte dalla Biennale del Paesaggio della Provincia di Reggio Emilia ed è stata pensata il giorno stesso della demolizione dell'ex albergo dei polli in considerazione del gran numero di persone presenti all'evento, quasi tutte armate di videocamere o macchine fotografiche per immortalare il grande botto.
Da qui l'idea di indire un concorso per i materiali girati il 28 maggio. I lavori selezionati da una giuria saranno raccolti in una pubblicazione e in un dvd prodotto dalla Biennale e passeranno a imperitura memoria.
Per partecipare è sufficiente scaricare il bando dal sito della Biennale www.biennaledelpaesaggio.it e spedire entro il 12 settembre p.v. i propri lavori alla segreteria organizzativa della Biennale del Paesaggio in via Vicedomini, 3, 42100 Reggio Emilia. Sono richiesti un massimo di 25 minuti di video girato, foto singole o anche organizzate in portfolio. Il concorso è aperto a tutti: professionisti, ma anche privati cittadini che hanno realizzato foto o video amatoriali.
Comunica la Provincia di Reggio che "sarà particolarmente apprezzata una lettura dell'evento che sottolinei il coinvolgimento e la partecipazione delle persone alla grande demolizione, in coerenza con la filosofia stessa della Biennale del Paesaggio, che vuole contribuire quanto più possibile alla sensibilizzazione delle comunità verso i valori del territorio e della sua tutela".
"Con questo concorso i cittadini sono chiamati ancora una volta a essere partecipi in maniera attiva di un progetto che ha colpito nel segno, suscitando non a caso l'interesse di tutti i media nazionali - spiega l'assessore provinciale al Paesaggio, Giuliana Motti - La Biennale del Paesaggio non è infatti una semplice iniziativa per addetti ai lavori, per urbanisti, architetti o esteti, ma nasce con la determinazione di porsi come grande laboratorio partecipato per mutare il rapporto tra la collettività e i luoghi in cui vive. Ciò, nello spirito della Convenzione europea del paesaggio, documento controfirmato nel 2000 dai Paesi membri a cui il nostro Assessorato si ispira".