A seguito della pubblicazione del pezzo "Ecomostro a chi?", il vicesindaco e assessore a urbanistica e paesaggio del Comune di Castelnovo, Fabio Bezzi, ci invia alcune sue considerazioni. Eccole.
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Vorrei fare alcune precisazioni sul racconto apparso sul vostro sito, ed intitolato “Ecomostro a chi?”. Ho personalmente trovato il racconto ben scritto ed a tratti davvero divertente: mette in luce un reale contrasto di sentimenti che l’edificio di Calcinara ha suscitato, soprattutto in queste sue ultime settimane prima dell’abbattimento.
Non posso però non sottolineare alcune informazioni errate che si potrebbero desumere dalla lettura del racconto, e che a quanto pare sono state effettivamente colte vedendo i commenti arrivati. Non ci saranno tempi lunghi di attesa per l’avvio della raccolta dei detriti. Sin dall’inizio l’abbattimento dell’ecomostro è stato pianificato nella sua completezza: l’importo indicato ed annunciato anche ai mezzi di informazione, di 60 mila euro per l’operazione, era comprensivo dell’implosione, del costo di 30 mila euro, e della rimozione dei detriti, che ammonterà ad altri 30 mila euro in cui sarà compreso anche l’abbattimento con mezzi tradizionali degli altri piccoli edifici presenti nell’area attigua. La gara d’appalto a trattativa privata verrà indetta la settimana prossima, e si concluderà entro fine giugno. A seguire partiranno i lavori i cui tempi di esecuzione sono stati fissati in 60 giorni: l’intervento sarà pertanto concluso entro la fine di agosto.
Una ulteriore precisazione la merita l’ipotesi di realizzare un campeggio nell’area, che tanta ilarità avrebbe sollevato nell’ecomostro (scusate se lo chiamo così, ma lui stesso non suggerisce alcun nome alternativo): ho personalmente riferito a più di un organo di informazione che l’intenzione dell’Amministrazione al momento è soltanto quella di rinaturalizzare l’area, e forse realizzarvi un parco pubblico, dove possano trovare uno spazio verde vicino al centro di Felina le famiglie ed i bambini, dove andare a passeggiare e giocare, cosa che sicuramente non avrebbero potuto fare nel vecchio edificio che pure ora sembra suscitare impeti nostalgici.
Quella del campeggio è stata una idea tra le tante emerse dopo gli studi condotti dal gruppo di giovani studenti di architettura dell’Università di Venezia, “Gli Amici del Mostro”. Ma il fatto che va preso in considerazione, in modo prioritario, su qualsiasi proposta di utilizzo di quella zona, è che l’acquisizione da parte dell’Amministrazione non riguarda solo il punto in cui sorgeva il pollaio, effettivamente attiguo al depuratore Enìa e poco distante dal cavalcavia della SS63: riguarda invece un’area più vasta, di 60 mila metriquadri di boschi e campi. Senza dubbio se non si considera questo aspetto ogni ipotesi può apparire assurda.
In definitiva vi chiederei di rivolgervi ai nostri uffici, o direttamente agli amministratori, per qualsiasi necessità di informazioni, perché, pur capendo l’intento divertente del racconto, se si vogliono trasmettere dei messaggi su quelle che sono le intenzioni dell’Ente riteniamo che sarebbe più corretto conoscerle nel dettaglio. Grazie e buon lavoro.
(Fabio Bezzi, assessore all’urbanistica e alla tutela del paesaggio del Comune di Castelnovo ne' Monti)