L' Assessore Provinciale Marcello Stecco parla di Partito Democratico e sindrome da singhiozzo! Come dargli torto?
Il Governo Prodi ha vinto, un elettore su tre ha votato l'Ulivo e quindi le forze che lo compongono, chiedendo rinnovamento e riforme.
I risultati elettorali ci hanno posto di fronte una nazione in cerca di certezze, un paese in stallo, alla ricerca di un'idea nuova in cui riconoscersi.
Quest'importante investitura popolare sarà sufficiente per impegnarsi in una grande sfida come il Partito Democratico, che non diventi solo una manipolazione genetica, ma un nuovo soggetto politico che dialoghi, sia moderno, dinamico? Se il Partito Democratico sarà la riproposta pari pari dell'Ulivo in salse e combinazioni diverse, mi pare francamente una prospettiva inquietante.
Dovrà essere, invece, un partito che elabora una propria autonomia, che sia in grado di condensare in sé tutte le istanze socio-economiche di un'Italia variegata, speranza anche per quella parte che non ha votato centrosinistra.
Esiste, in effetti, una questione settentrionale alla quale il centrosinistra non è stata in grado di rispondere, con cui fare i conti.
La posta in gioco è alta; prestare solo attuazione - come sostiene giustamente Stecco - alle condizioni formali del progetto del Partito Democratico, come la formazione di gruppi consiliari unici, significa non fare i conti con la sostanza politica del progetto.
Occorre invece aprire da subito un grande dibattito culturale, strategico e politico; non si devono abolire le differenze in seno ai diversi schieramenti, ma valorizzarle. L'unità del nuovo soggetto politico non contraddice le singolarità soggettive e culturali che lo compongono.
Forse occorre maggiore volontà da parte dell'attuale classe politica di uscire da logiche decennali di potere e di partito, per imprimere un'impronta liberale, democratica e moderata al futuro politico.
Per la storia dell'Ulivo a Reggio Emilia e per il legame del nostro territorio con Romano Prodi, ricade su di noi una forte responsabilità: se qui non riusciamo a vincere le logiche di partito e lasciamo che siano correnti e correntine a muovere i nostri passi, se non sapremo vivere le differenze come arricchimento, allora renderemo un pessimo servizio al costituendo Partito Democratico e allo stesso Romano Prodi.
Si abbia il coraggio di guardare avanti!
(Rosa Ruffini, Coordinamento Provinciale Margherita)