ANSA Solo il 21% degli italiani e' convinto che nel proprio paese le cose vadano nella giusta direzione ed il 58% degli intervistati ha dichiarato che fatica a pagare tutte le bollette alla fine del mese. Il sondaggio, presentato oggi dalla Commissione europea, realizzato su un campione di circa 25 mila persone, dimostra che quanto a pessimismo sul futuro del loro paese gli italiani sono secondi solo ai francesi, ultimi della classifica con un misero 19% a sostenere che le cose vanno nella direzione giusta, mentre la media europea arriva al 34%. I piu' entusiasti sono gli irlandesi (65%), i lituani (60%) e i danesi (59%). Il 90% dei cittadini Ue, ed anche la stessa percentuale di italiani, e' tuttavia contento di vivere nel proprio paese. In questo caso la classifica passa da punte che arrivano al 98% dei danesi e, dalla parte opposta, al 59% degli ungheresi. Gli italiani non mostrano piu' grande ottimismo neppure quando si parla dell'Unione europea. In questo caso ritengono che le cose vadano nella giusta direzione solo il 33%, seguiti dal 29% dei francesi e dal 24% degli austriaci contro una media Ue del 39%. Ma un italiano su due resta convinto che far parte dell'Ue sia un bene per il paese. Non negano di aver problemi a pagare tutte le bollette alla fine del mese, non solo il 58% degli italiani, ma anche la stessa percentuale di greci, secondi solo ai portoghesi (61%) contro una media europea del 37%. Nessun problema invece per svedesi (solo il 12% si lamenta), danesi (13%) e lussemburghesi (15%). Ma il pessimismo non sembra essere un'esclusiva degli italiani, soprattutto quando si interrogano gli europei sul futuro dell'Europa. Vengono avanzate critiche sulle politiche dell'Ue nella lotta alla disoccupazione, per la protezione dei diritti sociali e per assicurare la crescita economica. In questo caso gli intervistati, invitati a dare una valutazione da uno a 10, hanno assegnato ai tre argomenti rispettivamente 3,8; 4,7 e 4,9. Inoltre solo il 27% degli europei considerano l'euro un ''risultato positivo'' dell'unificazione. Per la maggioranza, con l'apporto significativo dei paesi dell'est, in futuro resta fondamentale eliminare le disparita' nel tenore di vita, mentre la Costituzione e' indicata tra gli elementi piu' utili al futuro dell'Ue solo da un 25% delle persone intervistate, con gli italiani (28%) appena sopra alla media, ma dietro a francesi (29%) ed olandesi (32%) che un anno fa con un referendum hanno detto no al Trattato. Quanto all'allargamento, il 63% degli intervistati ritiene che l'arrivo di nuovi paesi aumentera' i problemi sul mercato del lavoro, un giudizio condiviso anche dal 58% degli italiani. Nel complesso, tuttavia, la maggioranza degli europei (55%) e degli italiani (59%) ritiene che l'allargamento sia una cosa positiva. Non la pensano cosi' francesi (42% favorevoli) e austriaci (40%). (ANSA). PUC