“L8” (battaglia navale o estrazione dei numeri in breve?), “Ti amo Guapa” (il che è sempre una bella cosa), “Covo CNF” (boh?), “W strip” (vogliosoni!), “Cristina mi manchi tanto” (Cristina: siici di più), “Markain” (riboh!), “Goa” (un boa con la consonante che consona poco o un quasi-goal?), “Simo ti amo” (in caratteri cubitali: forse Simo non ci vede bene?), “Ruve” (ariboh! forse uno juventino a corto di lettere), “Tvb” (un po’ scontato), “3MSC” (3 Maschietti Senza Carta che scrivono sul muro), “Questo è un mondo marcio” (davvero una pensata da Einstein… ), “4ever”, … Messaggi più o meno comprensibili che si possono leggere… dove? In una bacheca di annunci? Sui muri di uno stadio? Nel classico cesso delle scuole? Ma no, accipicchia, che banalità…
Questo – e tanto altro – si può apprezzare nientemeno che all’ingresso dell’Ufficio del Giudice di Pace di Castelnovo ne’ Monti! La sede, come noto, si trova lungo la frequentatissima via Roma, all’altezza del quartiere di Bagnolo, proprio in faccia a quel Palazzo Ducale ove di recente sono state allestite ed inaugurate una sala mostre e la sede della Polizia Municipale. Di modo che chiunque abbia un po’ di tempo invece che fare le parole crociate può "acculturarsi" un po’ in modo diverso.
Tanti ragazzi lì aspettano la corriera e, non sapendo che fare, nel tempo vuoto passano all’azione. Squarciano da veri Supermen la camicia dei loro impulsi e fanno esplodere la loro creatività. E così nascono messaggi, graffiti, segni strani, murales… Alcuni di essi in formato extra large, altri che hanno certamente richiesto l’uso di una scala o forse di un paio di trampoli, altri ancora un notevole impegno di concept…
Le foto con cui corrediamo queste poche righe sono eloquenti. Mostrano i sommovimenti di un universo interiore giovanile che cova sotto la cenere e che, scatenato da un opportuno catalizzatore (cioè il tempo disponibile attendendo gli autisti di Act e Tep), erutta con potenza e prepotenza e produce appunto pittoreschi e sibillini disegni, dediche e scritti plurilingue, sghiribizzi, caratteri in codice. Un impegno da veri guerrieri della fantasia e dell’estro, che certamente si può anche immaginare concludersi, una volta preso posto sulla corriera dopo debito sgomitare, con il sacrosanto e strameritato riposo del giusto (è proprio il caso di dire, vista la sede scelta), mediante sane e ritempranti ronfate mentre il mezzo scorrazza i prodi artisti verso i rispettivi lidi domestici. E’ nata la “Bus-art”!
Proponiamo a chi ne è preposto di riconoscere la novità procedendo all’installazione di apposite bacheche, di dimensioni proporzionate alle abbondanti esigenze palesate, in corrispondenza appunto delle più frequentate fermate del bus, per permettere a studenti e ragazzi in genere di dare sfogo e soddisfacimento ai loro irrefrenabili impulsi che provengono dalle loro feconde profondità per costruire così davvero una cittadina a misura di giovani.
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Ps - Intanto, magari, una piccola ripassata alle pareti gioverebbe… C’è anche chi suppone (tze! antiquati e retrogradi!) che sarebbe addirittura un piccolo atto di decoro recarsi in uffici pubblici il cui stabile mostri condizioni appena migliori di tenuta… Poi, tanto, dopo poco saremmo da capo in attesa dello stop del nuovo bus… per altre produzioni… per un nuovo pubblico che potrà ammirare… si sa, le mode camminano veloci ma poi tornano sui loro passi… è già capitato e ricapiterà… nulla di nuovo sotto il sole… bla bla bla... Ideona: quasi quasi stampiamo una copia di questo pezzo e poi...
Giudice di Pace: non solo “bus-art”….
Ho letto il Vs. simpatico articolo che ho collegato ad un’altra vicenda, riguardante l’Ufficio del Giudice di Pace. Mi pare di aver capito che gli avvocati di Castelnovo dal 1° gennaio scorso non iscrivono più cause davanti a quel giudicante. Perchè? Chiedetelo ai Principi del Foro della Montagna; da Loro avrete la risposta! Vi sorprenderà! Cordiali saluti.
(Umberto Gianferrari)
Foto, documento crudele
La foto è sempre un documento eloquente ma crudele per chi gestisce la strada e per gli amministratori dei comuni che essa attraversa. Ogni foto dovrebbe essere un pugno alla coscienza di chi ha trascurato di fare il proprio dovere, dai cantonieri agli appaltatori agli enti responsabili della viabilità. Ne prenderebbero ben 45, quante sono le foto che gridano giustizia per i montanari che si sentono trascurati ed abbandonati.
(Bruno Tozzi, consigliere del comune di Busana)