Un passo in avanti verso un nuovo patto tra pubblico e privato sociale nel campo dei servizi alla persona. E’ questa la valutazione della Confcooperative provinciale a conclusione del “summit” che ha avuto per protagonisti, nella sala convegni reggiana della centrale cooperativa, i più alti dirigenti delle realtà pubbliche impegnate nei servizi sociali e i massimi esponenti del sistema delle cooperative sociali reggiane aderenti alla Confcooperative.
Esplicite le dichiarazioni venute sia dagli esponenti delle realtà pubbliche (dall’Ausl al Comune di Reggio Emilia, alla Provincia, rappresentate dai massimi dirigenti) che dalle cooperative sociali sul rafforzamento di un’azione comune sia in termini di strategie che di lavoro sul fronte dei servizi sociali, dove i bisogni vanno rapidamente crescendo e diversificandosi tanto da rendere necessaria anche una revisione di norme legislative che spesso rallentano le risposte e non agevolano quelle partnership tra pubblico e privato sociale che possono consentire una risposta efficace a situazioni di bisogno sempre più complesse.
Un lavoro in cui – come ha detto Sirte Cornioli, dirigente dell’Area servizi alla persona del Comune di Reggio Emilia - il pubblico individua la cooperazione sociale come partner nella costruzione di contesti comunitari che costituiscono la base per la riorganizzazione dei servizi, che punta (e a sottolinearlo è stata Angela Ficarelli, dirigente dell’Area welfare della Provincia) alla conferma e al rafforzamento del ruolo delle cooperative sociali di inserimento lavorativo di persone svantaggiate e a valorizzare le coop sociali (come ha detto Mariella Martini, direttore generale dell’AUSL) come attore fondamentale nel campo dei servizi, più attrezzato del pubblico laddove i servizi devono dialogare in modo diretto con il territorio e le comunità.
Da parte di Confcooperative (presente il presidente Giuseppe Alai, il vicedirettore Giovanni Teneggi, la presidente della Federazione delle coop sociali, Patrizia Bonacini, il presidente dell’Oscar Romero, Mauro Ponzi, insieme ai dirigenti del Consiglio della Federsolidarietà), la disponibilità piena ad operare su terreni comuni e su temi di grande attualità in discussione (tra questi la formulazione dei meccanismi di accreditamento sui quali sta lavorando la Regione) e un invito esplicito al rispetto della natura imprenditoriale delle cooperative sociali per salvaguardare la dignità dei loro soci e del lavoro svolto, evitando che divengano ammortizzatori dei problemi del pubblico nell’area dei servizi.
In chiusura, un corale impegno a proseguire nel lavoro comune tra pubblico e privato sviluppato stamane in un incontro senza precedenti per autorevolezza e ruoli dei partecipanti (il gotha dei servizi pubblici, dirigenti di Fcr, Rete, i responsabili dei piani sociali di zona, i più alti esponenti Di Confcooperative e della cooperazione sociale aderente alla centrale cooperativa).